14 agosto: passo Pordoi, passo Falzarego, passo Tre Croci, lago di Misurina, rifugio Auronzo, Tre Cime di Lavaredo, Cortina.
Il passo Pordoi è un valico alpino delle Dolomiti
posto a 2239 metri slm e situato tra il Gruppo del Sella a nord e il
gruppo della Marmolada a sud. Collega Arabba, in provincia di Belluno, con Canazei, nota località
turistica in Val di Fassa in provincia di Trento. Si trova nel cuore
delle Dolomiti e forma il cosiddetto Sellaronda o Giro dei 4 Passi con
il Passo Campolongo, il Passo Sella e il Passo Gardena. Oggi di
passaggio, ne parlerò ancora.
Il passo di Falzàrego (2.109 m s.l.m.) è un valico
alpino del Veneto, in provincia di Belluno, che mette in comunicazione
l'alto Agordino con Cortina d'Ampezzo tramite la strada statale 48 delle
Dolomiti, una delle principali arterie di comunicazione delle Dolomiti.
È situato pochi chilometri a sud del confine con il Trentino-Alto
Adige, al quale è collegato tramite il passo di Valparola, fra il
Lagazuoi e il Sass de Stria.
Il nome Falzarego deriva dal ladino fàlza régo, ossia "falso re".
Questo appellativo si riferirebbe ad un leggendario sovrano del regno
dei Fanes, che avrebbe usurpato il trono al suo legittimo detentore e si
sarebbe successivamente tramutato in pietra per aver ingannato il
proprio popolo.
Il passo Falzarego è fra i famosi passi dolomitici percorsi varie volte
nel corso degli anni dal Giro d'Italia e resi celebri dalle imprese dei
più forti scalatori di tutti i tempi. Su questo passo per la prima volta Fausto Coppi sconfisse Gino Bartali in una scalata montana, nel Giro del 1946. Il passo non presenta difficoltà particolari se non per la
lunghezza, che è di oltre 15 chilometri di ascesa per entrambi i
versanti, ed è molto amato dai cicloamatori per le bellezze
paesaggistiche che offre.
Il passo Tre Croci è un valico alpino delle Dolomiti
bellunesi, posto a 1.805 m nella zona dell'Ampezzano, fra il monte
Cristallo a nord e il Sorapiss a sud.
Mette in comunicazione la valle del Boite e Cortina d'Ampezzo con Misurina, Auronzo di Cadore e la val d'Ansiei. Presso il passo sono presenti diverse opere difensive (bunker) facenti parte dello sbarramento Passo Tre Croci, parte del Vallo Alpino.
Mette in comunicazione la valle del Boite e Cortina d'Ampezzo con Misurina, Auronzo di Cadore e la val d'Ansiei. Presso il passo sono presenti diverse opere difensive (bunker) facenti parte dello sbarramento Passo Tre Croci, parte del Vallo Alpino.
Le tre croci ricordano la morte per assideramento, avvenuta nel
febbraio del 1789, di una madre con i suoi due figli, partiti da Auronzo
di Cadore alla volta di Cortina d'Ampezzo in cerca di lavoro. Da
allora, in loro memoria, il passo prese l'attuale denominazione.
Il lago di Misurina è il lago naturale più grande del
Cadore e si trova a 1 754 m s.l.m. a Misurina, frazione di Auronzo
di Cadore (Belluno). Il perimetro è di 2,6 km mentre la profondità è
di 5 metri.
Le particolari caratteristiche climatiche dell'area intorno lago rendono l'aria particolarmente adatta a chi soffre di patologie respiratorie. Infatti, nei pressi del lago si trova l'unico centro in Italia per la cura dell'asma infantile.
Le particolari caratteristiche climatiche dell'area intorno lago rendono l'aria particolarmente adatta a chi soffre di patologie respiratorie. Infatti, nei pressi del lago si trova l'unico centro in Italia per la cura dell'asma infantile.
A est del lago si trovano degli impianti di risalita, e la catena dei
Cadini di Misurina (Dolomiti di Sesto), attraversata dal sentiero
attrezzato Alberto Bonacossa. A nord del lago, prendendo la strada che
porta alle Tre Cime di Lavaredo, si trova il Lago d'Antorno. A sud invece si trova il Gruppo del Sorapiss (Dolomiti Ampezzane).
I Cadini di Misurina sono un
gruppo delle Dolomiti orientali di Belluno. Sorgono a ovest
di Auronzo di Cadore, a nord-est di Cortina d'Ampezzo e a sud di
Dobbiaco, sopra il lago di Misurina. La vetta più
alta è la Cima Cadin di San Lucano (2.839 m s.l.m.). Fanno parte delle Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo e appartengono al
comune di Auronzo di Cadore. Il termine deriva dal cadorino
Ciadìn (Ciadìs al plurale) che può essere tradotto in valloni, di cui la
catena è piena e rende l'insieme delle cime un labirinto.
La maggior parte degli inverni il lago ghiaccia completamente divenendo
così praticabile in tutta la sua estensione. In inverno vi si tengono partite di polo a cavallo sulla superficie ghiacciata. Nell'immagine il lago coperto da una eccezionale nevicata.
Ci sono almeno due diverse leggende legate al lago di
Misurina. La prima, che è la più accreditata, è stata resa famosa da una
canzone di Claudio Baglioni, inclusa nell'album Sabato pomeriggio.
Secondo tale versione, Misurina era l'unica figlia dell'anziano e
imponente re Sorapiss, che governava le terre comprese tra le Tofane,
l'Antelao, le Marmarole e le Tre Cime di Lavaredo.
La bimba, tanto capricciosa e dispettosa quanto graziosa, era l'unica ragione di vita del re Sorapiss, il quale, rimasto vedovo, attribuiva l'impertinenza della figlioletta alla mancanza della mamma e pertanto era sempre pronto a scusarla e giustificarla. All'età di sette o otto anni, Misurina venne a conoscenza dell'esistenza di una fata, che viveva sul monte Cristallo, che possedeva uno specchio magico, il quale dava il potere di leggere i pensieri di chiunque vi si specchiasse.
La bimba, tanto capricciosa e dispettosa quanto graziosa, era l'unica ragione di vita del re Sorapiss, il quale, rimasto vedovo, attribuiva l'impertinenza della figlioletta alla mancanza della mamma e pertanto era sempre pronto a scusarla e giustificarla. All'età di sette o otto anni, Misurina venne a conoscenza dell'esistenza di una fata, che viveva sul monte Cristallo, che possedeva uno specchio magico, il quale dava il potere di leggere i pensieri di chiunque vi si specchiasse.
Misurina supplicò lungamente il padre affinché le procurasse lo
specchio magico, che desiderava ad ogni costo, finché Sorapiss cedette e
l'accompagnò. La fata resistette a lungo, perché non voleva
accontentare quella bimba capricciosa ma, di fronte alle lacrime di
Sorapiss, finì per acconsentire, ponendo però una condizione durissima,
nella speranza che il re e sua figlia rinunciassero. La fata possedeva
infatti un bellissimo giardino ricco di fiori stupendi sul monte Cristallo,
ma l'eccesso di sole li appassiva prematuramente. Sicché richiese, in
cambio dello specchio, che Sorapiss accettasse di essere trasformato in
una montagna, che proteggesse con la sua ombra il giardino della fata.
Quando Misurina, al settimo cielo, ricevette lo specchio da Sorapiss e
venne informata del patto, non si scompose, anzi: si mostrò entusiasta
all'idea che suo padre, per renderla felice, diventasse una montagna,
sulla quale lei avrebbe potuto correre e giocare. In quello stesso
istante, mentre Misurina contemplava lo specchio, Sorapiss cominciò la sua trasformazione, gonfiandosi e cambiando colore: i suoi capelli divennero alberi e le sue rughe crepacci.
Misurina si accorse improvvisamente di trovarsi in alto, sulla montagna che era stata suo padre e, rivolgendo lo sguardo in basso, fu colta da un capogiro e precipitò nel vuoto. Sorapiss, ai suoi ultimi istanti di vita, dovette assistere impotente alla tragica fine della sua bambina, sicché dai suoi occhi ancora aperti sgorgarono così tante lacrime da formare due ruscelli, i quali si raccolsero a valle formando un immenso lago, che prese il nome appunto di Misurina. Lo specchio, cadendo, si infranse tra le rocce e i suoi frammenti furono trascinati a valle dai ruscelli di lacrime di Sorapiss, dove ancora oggi danno riflessi multicolori, come i pensieri di chi contempla il lago di Misurina.
Misurina si accorse improvvisamente di trovarsi in alto, sulla montagna che era stata suo padre e, rivolgendo lo sguardo in basso, fu colta da un capogiro e precipitò nel vuoto. Sorapiss, ai suoi ultimi istanti di vita, dovette assistere impotente alla tragica fine della sua bambina, sicché dai suoi occhi ancora aperti sgorgarono così tante lacrime da formare due ruscelli, i quali si raccolsero a valle formando un immenso lago, che prese il nome appunto di Misurina. Lo specchio, cadendo, si infranse tra le rocce e i suoi frammenti furono trascinati a valle dai ruscelli di lacrime di Sorapiss, dove ancora oggi danno riflessi multicolori, come i pensieri di chi contempla il lago di Misurina.
Ci dirigiamo verso il rifugio Auronzo,
dove pranziamo. Il rifugio Auronzo è situato nei pressi della
forcella Longères, nel comune di Auronzo di Cadore, a 2.320 m s.l.m. Dal rifugio si gode di un ampio panorama sulle Tre Cime di Lavaredo, la
Croda dei Toni, il gruppo dei Cadini di Misurina, il monte Cristallo,
il lago di Misurina e la Val d'Ansièi. Il rifugio è raggiungibile da una
strada carrozzabile a pedaggio di 7 chilometri dal lago di Misurina.
Le Tre Cime di Lavaredo sono tre delle cime più famose
delle Alpi, nelle Dolomiti di Sesto. Sono considerate tra le meraviglie
naturali più note nel mondo dell'alpinismo. Si possono raggiungere dal
lago di Misurina, da Auronzo di Cadore e dalla Val di Sesto e permettono
la vista panoramica delle cime circostanti e del Parco Naturale Tre
Cime.
Fra il 1915 e il 1917 le Tre Cime costituirono il fronte di guerra. Di questo periodo rimangono ancora evidenti resti (trincee e gallerie) sul massiccio e sul vicino Monte Paterno.
Le Tre Cime di Lavaredo assomigliano vagamente a tre dita, che puntano verso il cielo compatte, armonicamente allineate, apprezzate dagli estimatori per forme e colori.
La famosa parete settentrionale è situata completamente sul territorio di competenza del comune di Dobbiaco, anche se le Tre Cime di Lavaredo sono state da tempo immemorabile nel comune di Auronzo di Cadore in provincia di Belluno, infatti solo dal 1752 il confine corre giusto sopra le cime, e 3/4 del massiccio è rimasto nel comune di Auronzo ed è quindi veneto.
La famosa parete settentrionale è situata completamente sul territorio di competenza del comune di Dobbiaco, anche se le Tre Cime di Lavaredo sono state da tempo immemorabile nel comune di Auronzo di Cadore in provincia di Belluno, infatti solo dal 1752 il confine corre giusto sopra le cime, e 3/4 del massiccio è rimasto nel comune di Auronzo ed è quindi veneto.
Il Rifugio Auronzo è stato più volte sede di arrivo di tappa del Giro d'Italia.
La salita finale, molto impegnativa, sale da Misurina (1760 m) al
rifugio (2333 m) in circa 7 km. Il tratto finale scavalca in meno di 4
km un dislivello di 477 metri, per una pendenza media superiore al 12% e
punte fino al 19%.
La prima volta fu nel 1967, tappa vinta da Felice Gimondi davanti a
Eddy Merckx e Gianni Motta, ma che venne però annullata per
irregolarità. Andò meglio l'anno successivo, con una tappa memorabile che vide, sotto
la neve, la vittoria del belga Eddy Merckx che qui indossò la maglia
rosa per portarla a Milano. La tappa più famosa conclusa sotto le Tre Cime è certamente quella del
Giro del 1974: il vincitore di tappa fu lo spagnolo José Manuel Fuente,
ma il vero protagonista fu il ventunenne Gianbattista Baronchelli, al primo anno di professionismo, che staccò il leader della classifica Eddy Merckx e per soli 12 secondi fallì l'impresa di strappargli la maglia rosa.
Ci dirigiamo ora verso Cortina d'Ampezzo.
Soprannominata la "Regina delle Dolomiti", è il più grande e famoso dei
18 comuni che formano la Ladinia, nonché rinomata località turistica
invernale, che ha ospitato le Olimpiadi invernali del 1956 e ancor oggi
teatro di numerosi eventi sportivi di rilevanza internazionale legati
alla montagna e agli sport invernali.
Splendidamente adagiata al centro di una vasta conca, la valle d'Ampezzo, coronata dalle superbe vette del Cristallo e delle Tofane, Cortina (mt.1224) è il cuore geografico delle Dolomiti della montagna veneta.
La felice ubicazione consente agevoli collegamenti con tutte le
località vicine, attraverso magnifici Passi, quali il Falzarego, il
Giau, il Tre Croci.
Il complesso dei servizi, delle strutture ricettive (con alberghi fino a
5 stelle), dei negozi di ogni genere per lo shopping, la gastronomia
tipica e tradizionale, nonchè la varietà delle iniziative culturali e di
intrattenimento, fanno di Cortina uno dei più celebri centri di villeggiatura di tutto il mondo.
Cortina è circondata a 360° dalle Dolomiti Ampezzane, facenti parte
della sottosezione delle Dolomiti di Sesto, di Braies e d'Ampezzo, nelle
Alpi Orientali, che conferiscono alla vallata una bellezza unica al
mondo. Tra le montagne più famose si ricordano le Tofane
a ovest, il Pomagagnon a nord, il Cristallo a nord-est, il Faloria e il
Sorapiss a est, il Becco di Mezzodì, la Croda da Lago e il gruppo del
Nuvolau a sud. Il territorio comunale varia d'altitudine da un minimo di
1 057 m a un massimo di 3 244 m, con un'escursione
altimetrica pari a 2 187 m. Il centro urbano, invece, si trova
all'incirca a 1 224 m d'altitudine.
Il monte Cristallo è collocato a nord-est di Cortina
d'Ampezzo e ad ovest di Misurina. È uno dei monti più alti, più maestosi
e più famosi di tutte le Dolomiti ampezzane e del Cadore. Esso chiude
la conca d'Ampezzo a nord (assieme all'antistante monte Pomagagnon),
dividendola dalle valli circostanti.
Il Lagazuoi è una montagna facente parte del Gruppo di
Fanis, all'interno delle Dolomiti Orientali di Badia (catena delle
Dolomiti orientali), a ovest di Cortina d'Ampezzo e a nord-est di
Livinallongo del Col di Lana. Il Lagazuoi è in realtà formato da due
rilievi principali ben distinti, chiamati rispettivamente Piccolo
Lagazuoi (2.778 m s.l.m.) e il retrostante Grande Lagazuoi (2.835 m).
Durante il corso della prima guerra mondiale, tra il 1915 e il 1917, il
Lagazuoi fu teatro di aspri scontri tra le truppe italiane e quelle
austro-ungariche, che costruirono complesse reti di tunnel e gallerie
scavate all'interno del Piccolo Lagazuoi.
Ci dirigiamo all'albergo per pernottare. La zona visitata oggi è rappresentata dalla cartina che propongo. La cronaca continua in altra pagina.
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