martedì 29 novembre 2016

Gita in Normandia e Bretagna - Terza parte - Etretat e Caen


Di nuovo in viaggio, passando attraverso campagne ricche di suggestione e molto fertili dove pascolano tranquille le "mucche con gli occhiali". La mucca di razza normanna è molto ricercata per la qualità delle carni; il suo latte, ricco di proteine, contribuisce alla fama dei formaggi della Normandia. E' la seconda razza dopo la Frisona, allevata quasi permanentemente al pascolo, rustica, resistente e docile.
 
Altra caratteristica sono i campi di lino dove le piantine, ormai tagliate, sono lasciate a essiccare fino a settembre. 


Vediamo inoltre molte pale eoliche, che girano pigre ma continue, fattorie circondate da alti alberi che le proteggono dai forti venti, le clos masure, meleti per la produzione del tipico sidro, casette con i tetti d'ardesia e altre con i muri a graticcio. Ovunque ordine, pulizia e fiori.





Caratteristiche sono anche le chaumières, costruzioni particolari con il tetto in paglia, sulla cui sommità spesso si vedono piantine di iris, per tenere umida l'argilla che cementa il tetto. Nata come casa di gente povera, costruita con materiali locali, paglia, legno, argilla, questa abitazione è stata ripristinata e spesso trasformata in casa vacanza. 

Passiamo davanti alla Villa dei Verguies, dove trascorse l'infanzia uno dei tanti celebri personaggi della Normandia, Guy de Maupassant, nato a Tourville-sur-Arques. Fino a tredici anni Guy vive con la madre e con il fratello a Étretat, dove cresce tra il mare e un entroterra lussureggiante. La passione per la natura e per una vita "selvaggia" è in lui già delineata.

Arriviamo a Étretat, comune nel dipartimento della Senna Marittima, affacciato sul Canale della Manica. È una delle principali località della Costa d'Alabastro. Sorta come un modesto villaggio di pescatori, Etretat oggi è una delle stazioni balneari più rinomate per la bellezza delle spiagge ghiaiose, ma soprattutto per le sue falesie naturali di calcare, che includono un famoso arco naturale.
 
Queste scogliere, insieme alle spiagge frequentate da villeggianti, hanno attratto molti artisti, tra cui i pittori Eugène Boudin, Gustave Courbet e Claude Monet che le hanno immortalate, ma anche scrittori come Maurice Leblanc, che vi ha ambientato un racconto del suo personaggio più famoso, Arsenio Lupin, Gustave Flaubert e Guy de Maupassant.

Procedendo in direzione di Honfleur si transita sul Ponte di Normandia, costruito nel 1995. Vero e proprio capolavoro di ingegneria, ha come caratteristiche la leggerezza e la resistenza al vento sino a 440Km/h. E' largo 23m, lungo 2141m, e i due pilastri su cui poggia sono alti 59m. Attraversa la Senna che alla foce nell’Atlantico è larga più di 2 km.

Honfleur è situata nel dipartimento del Calvados, sulla riva meridionale dell'estuario della Senna. Per la metà del XII secolo la città rappresentava un punto di transito significativo per i beni tra Rouen e l'Inghilterra. Alla fine della guerra dei cento anni, Honfleur si arricchì col commercio marittimo fino alla fine del XVIII secolo.

Dopo il 1608 Honfleur commerciò con il Canada, le Antille, le coste Africane e le Azzorre. In conseguenza di ciò fu uno dei cinque principali porti francesi per il commercio di schiavi. In questo periodo di rapida crescita della città vennero demolite le sue fortificazioni. Le guerre rivoluzionarie francesi e quelle napoleoniche, in particolare il blocco continentale, furono la sua rovina.

Ci accoglie nel bellissimo porto una giostra un po' retrò, superata la quale aspettiamo che il ponte mobile, alzatosi per permettere il transito di alcuni battelli, torni ad abbassarsi e ci dirigiamo verso il centro della cittadina, ricco di tipiche abitazioni a colombages, con le strutture di legno a vista.


Dopo la guerra dei cent'anni, la Chiesa di Santa Caterina era stata praticamente distrutta e l'incarico della ricostruzione fu affidato ai "Maestri d'Ascia" di Honfleur, che costruivano le barche in legno. Essi decisero di utilizzare il materiale e i sistemi che conoscevano e costruirono una chiesa interamente in legno, con il soffitto che sembra la carena di una barca rovesciata.

Nel 16° secolo la popolazione era tanto aumentata che la piccola chiesa non era più sufficiente a contenere tutti i fedeli; venne quindi chiesto ai Maestri d'Ascia di ingrandirla. Ma essi non sapevano costruire carene di dimensioni maggiori, quindi ne fecero un'altra quasi uguale e la posero alla destra della prima. 

Il campanile è una robusta costruzione di legno di quercia, ricoperta di legno di castagno appoggiata su una larga base che era un tempo la casa del campanaro. Si temeva che la chiesa di legno non avrebbe retto il peso del campanile: quindi esso è di fronte alla Chiesa e l'ex-casa del campanaro è diventata un piccolo Museo di Arte Religiosa.

Particolare curioso: si vedono sul tetto della chiesa due piccoli gatti in ceramica.


 
Durante il tragitto verso la prossima tappa si parla di colline e formaggi: minuscolo e collinare, Camembert è un paesino di campagna. Nella piazzetta centrale vi sono i maggiori produttori di formaggio locale. Il Camembert nacque nel 1791 ad opera di una contadina, Marie Harel. Nel 1890 l'ing. Ridel inventa la scatola tonda di legno per spedirlo nel mondo. E' doc dal 1983. 

E' doveroso a questo punto parlare di sidro, ottenuto dalla fermentazione alcolica delle mele e talvolta delle pere. La sua origine in Francia e in Normandia risale al Medioevo, ma la sua invenzione è antecedente. Il metodo è basato sulla fermentazione naturale partendo dalla spremitura delle mele. La fermentazione dura circa due settimane, a una temperatura attorno ai 20 °C.

Il Calvados è un'acquavite di sidro di mela, a denominazione di origine controllata prodotta nell'omonimo dipartimento francese della Bassa Normandia. Dopo almeno due anni di invecchiamento in barili di quercia, può essere venduto come Calvados. Più tempo invecchia, più diventa gradevole. Solitamente la maturazione dura diversi anni.

Il Calvados è la base del tradizionale trou Normand, cioè "il buco normanno". Questo è costituito da un sorso di Calvados preso tra le varie portate di un lungo pasto, a volte con un sorbetto di mela, che si pensa risvegli l'appetito. Il Calvados può essere servito come aperitivo, in cocktail, tra i pasti, come digestivo o con il caffè.






Qui si chiude la seconda, intensa giornata. Procediamo verso Caen, dove pernotteremo.
14 agosto: Caen, Arromanches. Omaha Beach, Cimitero americano, Pointe du Hoc, Sainte Mere Eglise, arrivo a Pontorson.


Caen è capoluogo del dipartimento del Calvados e della regione della Bassa Normandia. È attraversata dal fiume Orne. Già dall'epoca gallo-romana, nell'area dell'Abbazia degli Uomini, è nota l'esistenza di un borgo fortificato. Intorno al 1020, dopo l'impatto dell'invasione vichinga, nasce il primo nucleo cittadino, sede di un mercato.

La città è stata fondata da Guglielmo il Conquistatore che fece edificare il Castello Ducale e l’Abbey aux hommes (Abbazia degli uomini) in stile gotico-romano, dedicata a Santo Stefano. L’abbazia venne costruita per conquistare la benevolenza del papa Niccolò II che non aveva voluto riconoscere il matrimonio di Guglielmo con la cugina, la principessa Matilde.

Guglielmo dotò Caen nell'XI secolo anche di una cinta muraria. Il duca stesso risiedette in città per molto tempo e sua moglie, Matilde di Fiandra, venne inumata nel 1083 nell'Abbazia delle Donne (a lato). Quattro anni dopo, il corpo di Guglielmo venne posto nell'oratorio dell'Abbazia degli Uomini. Tra il 1562 e il 1563, durante le guerre di religione francesi, la chiesa venne saccheggiata.  Le vetrate, gli organi e il mobilio vennero distrutti e la stessa tomba di Guglielmo il Conquistatore, un magnifico mausoleo in marmo sormontato da un'ara, fu profanato dalle truppe protestanti. Rimase del corpo un solo osso.


L'Abbazia degli uomini sorge a ovest del centro della città nel quartiere di Bourg-l'Abbé. Trasformata in liceo nel XIX secolo, ospita dagli anni 1960 il municipio.

Il 20 luglio 1804 venne inaugurato il Liceo Imperiale nel giardino dell'abbazia e nel 1841 fu aggiunta una scuola elementare. L'abbazia subì importanti trasformazioni: le celle dei monaci vennero abbattute per far spazio ai dormitori, mentre già nel 1842 si terminò l'ala degli ospiti e si demolirono gli antichi alloggi abbaziali del XV secolo.


Durante la seconda guerra mondiale l'abbazia fu trasformata in distretto sanitario, proteggendola in tal modo dai bombardamenti. Il liceo Malherbe prima, e poi la chiesa abbaziale, gli scantinati e l'antico parlatorio, divennero un centro di raccolta per gli sfollati: 3.500 persone all'inizio di luglio,   più di 8.500 solo a metà mese.



L'antica abbazia servì anche da ospedale complementare a quello principale del Bon-Sauveur di Caen. Sul tetto venne dipinta un'enorme croce, usando il sangue dei moltissimi feriti e morti. I corpi dei deceduti vennero accatastati nel corridoio delle classi e si rese necessario scavare un cimitero provvisorio nel parco.

Alla fine della guerra si decise di costruire una nuova sede per il liceo; i locali resi disponibili avrebbero dovuto essere occupati dai neonati Museo delle Belle Arti di Caen e Museo di Normandia. Alla fine si decise di realizzare i due musei all'interno della cinta del castello di Caen e l'abbazia divenne sede del municipio dopo l'apertura della nuova sede del liceo.

La chiesa di Santo Stefano è una chiesa parrocchiale sorta come chiesa abbaziale dell'Abbazia degli uomini e rappresenta un significativo esempio dell'Architettura romanica in Europa. Dal 1840 è classificata monumento storico dallo Stato francese.


L'interno è diviso in tre navate su nove campate, la prima delle quali occupata dalla tribuna d'organo. La navata centrale, di 56 metri di lunghezza, costituisce un perfetto esempio dello stile romanico normanno, impostata su tre livelli: le grandi arcate a tutto sesto del pianterreno, quelle del matroneo e il cleristorio.

La chiesa è l'erede delle innovazioni compiute dal 1040 a Notre-Dame di Jumièges ed essa stessa si inscrive nella tradizione carolingia e ottoniana: l'alternanza dei pilastri, i vasti matronei a volta, l'articolazione a doppa travatura, il deambulatorio e il piedicroce a due torri ne sono tutti testimonianza.

Altri elementi sono totalmente nuovi quali la facciata armonica, la continuità perfetta tra la volta della navata e la facciata, il camminamento che fa tutto il giro dell'edificio e le volte a crociera esapartite.

Al centro della chiesa era la tomba di Guglielmo il Conquistatore, probabilmente sotto il tiburio. Dopo le profanazioni da parte dei protestanti, con la Rivoluzione francese la pietra tombale viene nuovamente distrutta. Nel 1802 i monaci decisero di sostituire il monumento funebre con la lapide attuale, posta al centro del coro, su cui è incisa l'iscrizione latina: « Qui riposa l'invincibile Guglielmo il Conquistatore, duca di Normandia e re d'Inghilterra, fondatore di questa casa, che morì nell'anno 1087 » 


Cave di pietra bionda, oggi chiuse, si estendono sotto la città. Questa pietra fu molto usata dai sovrani normanni, per le grandi costruzioni in Inghilterra e più tardi anche per i primi immobili di grande altezza di New York. Nel XIX secolo 200 navi frequentavano il porto di Caen per caricarne 25000 tonnellate all'anno. La concorrenza del cemento e le gallerie sempre più difficili da sfruttare, hanno fatto cessare l'uso di questa pietra.

Durante lo sbarco in Normandia, il 6 giugno del’44, più di tre quarti della città fu rasa al suolo poiché essa si trovava in posizione strategica; la ricostruzione durò ufficialmente quattordici anni, attuata con delle ampie strade diritte affiancate da immobili di circa 5 piani. Numerosi immobili che avevano un tetto piatto sono stati completati con tradizionali tetti a spiovere. 

Caen è stata ricostruita intorno ad alcuni monumenti superstiti restaurati. La "città verde" offre oggi un aspetto molto accogliente, con le sue case in pietra locale, i suoi monumenti antichi e le realizzazioni moderne.

Gravemente danneggiata durante la guerra, come tutto il quartiere, e in leggera pendenza perché costruita sulle antiche paludi cittadine, la Chiesa di San Giovanni  in stile gotico fiammeggiante è stata iniziata nel XIV sec. e rimaneggiata nel XV sec. Il campanile si ispira alla torre della chiesa di Saint-Pierre.
La cronaca continua.





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