Ci rimettiamo in viaggio e passiamo per Lannion, con le sue cave di estrazione del granito rosa. Anche in questa colorata cittadina si respira aria medievale, soprattutto nella suggestiva piazza centrale circondata dalle immancabili case a graticcio. Siamo vicini al Finistere, che confina con i dipartimenti delle Côtes-d'Armor a nord-est e del Morbihan a sud-est.
Ci dirigiamo ora alla volta di due calvari:
con questo termine si intende un monumento pubblico raffigurante un
crocifisso, talvolta racchiuso in un santuario all'aperto. Quelli
bretoni si distinguono da quelli più semplici per la presenza di altre
sculture che circondano la Crocifissione, che in genere rappresentano la Vergine Maria e gli apostoli.
I calvari svolgono anche un ruolo importante nei Pardon, sorta di pellegrinaggi
che si svolgono in Bretagna, in cui i calvari sono la meta da
raggiungere. Rappresentano un legame tra il mondo dei vivi e quello dei
defunti e sono veri e propri libri di immagini in granito, un tempo destinati all'istruzione del popolo.
I complessi parrocchiali sono composti da una chiesa, un calvario e un ossario. L'insieme, protetto da un muro di cinta, ha un ingresso monumentale, che di solito si presenta sotto forma di porta o arco. Quello di Saint-Thégonnec
è in stile gotico e rinascimentale, creato in gran parte tra la fine
del XVI secolo e il XVIII secolo. Riflette la passata opulenza della
città.
La chiesa di Nostra Signora di Saint-Thégonnec fu eretta a partire dal 1563, anche se della costruzione originale rimane soltanto il campanile frontale. L'8 giugno 1998 l'edificio fu seriamente danneggiato da un incendio. Gli esterni della chiesa sono costituiti da un campanile gotico e da una torre rinascimentale. All'interno si trova un pulpito risalente al 1683, una pala d'altare del Rosario, una pala d'altare del Santo Sacramento, un organo di fine XVII secolo, un transetto con rivestimenti in legno.
All'esterno della chiesa si trova un portico al centro del quale campeggia una statua raffigurante San Thégonnec con il suo immancabile carrettino trainato da un lupo. Secondo la leggenda il santo costrinse il lupo a sostituire il cervo che trainava il carretto, che il lupo aveva divorato.
Più in basso si trovano delle statue raffiguranti quattro
dei dodici Apostoli (Giacomo, Tommaso, Pietro e Giovanni). Nelle
nicchie dei contrafforti, trovano invece posto statue raffiguranti
l'Annunciazione, San Nicola e San Giovanni.
Il calvario fu
realizzato nel 1610; di grande realismo plastico, è un esempio
dell'abilità raggiunta all'epoca dagli sculturi locali, che importavano però un granito più tenero. Al centro trova posto una croce
grande, quella con Cristo, ai lati due croci più piccole, dei due
ladroni. Nella parte inferiore sono raffigurate alcune scene della Passione. Tra le scene principali, vi è il Cristo legato (opera di Roland Doré). In una piccola nicchia posta tra le statue che sorreggono la croce si trova una scultura raffigurante san Thégonnec con il suo solito carro trainato dai lupi. Nel calvario è inoltre raffigurato un boia con le sembianze di Enrico IV di Francia.
La cappella funeraria (o ossario) fu realizzata tra il 1676 e il 1682 da Jean Le Bescont. E' formata da una tripla abside sormontata da guglie e da colonne corinzie in kersantite. All'interno trova posto una scultura in legno policromo con figure a grandezza naturale, La sepoltura di Cristo, realizzata tra il 1699 e il 1702 da Jacques Lespaignol.
La kersantite è una
roccia magmatica simile al granito e di colore scuro, abbondante nella
Bretagna. Prende il nome dalla località bretone di Kersanton, frazione del comune di Loperhet situata nella rada di Brest. Per la facilità di lavorazione e per la sua quasi indistruttibilità è un elemento molto presente nell'arte scultorea e nell'architettura della Bretagna (ma non solo).
Il complesso parrocchiale di Guimiliau fu realizzato in gran parte in stile gotico fiammeggiante bretone
tra il XVI secolo e il XVII secolo, nel periodo in cui la località
godeva dei proventi derivati dal commercio del lino. Considerato tra i
più notevoli complessi parrocchiali bretoni, presenta una chiesa dedicata a san Milio e risalente al XVI secolo-XVII secolo e il secondo calvario più grande della Bretagna.
Milio di Cornovaglia fu un antico sovrano bretone, semi-leggendario.
Nipote diretto di Alain il Lungo, undecimo re di Bretagna, era figlio
di Budic e di Anna di Bretagna. Nel 531, quando era già re, venne ucciso insieme al figlio Mélar dal proprio fratello Rivod, geloso della sua posizione regale. Spesso è raffigurato con la testa mozzata in mano e per questo è invocato da chi soffre di emicranie.
Non è detto però che si tratti del santo di Guimiliau. Secondo alcune
teorie, si tratterebbe infatti di uno dei due monaci irlandesi,
immigrati nel VI secolo, che avrebbero dato i loro nomi ai comuni di
Finistère ed a quello del Trégor.
La chiesa del XVI secolo fu ricostruita in stile gotico fiammeggiante e rinascimentale all'inizio del XVII secolo. Della costruzione originaria rimane solo la campana, del 1530. E' costituita da cinque cappelle laterali e da un battistero. Gli interni, a due navate, sono decorati da arredi barocchi. Ci sono un organo e tre pale d'altare.
Il calvario in granito è di forma ottagonale,
sorretto da quattro contrafforti, orientato da est ad ovest. Decorato
su due livelli, è ornato da circa 200 figure, che vanno a formare circa
25 scene a soggetto religioso, tra cui 17 scene della Passione di Cristo in ordine non cronologico.
Altre scene sono tratte dal Vangelo e
della Bibbia (tra queste - unico caso tra i calvari monumentali bretoni -
vi è anche la scena dei pellegrini di Emmaus), oltre alla leggenda di Katel Kollet o Katell Golet ("Caterina la perduta").
Secondo la leggenda
Katel era una ragazza di sedici anni che viveva in un castello a La
Roche-Maurice; si sarebbe innamorata di un uomo, che poi si sarebbe
rivelato essere il diavolo, e avrebbe ricevuto da quest'ultimo l'ordine di rubare le ostie da una chiesa. Per questo motivo fu condannata all'Inferno. La storia e la scultura servivano di monito alle ragazze...
Si conclude qui la nostra quinta giornata: andiamo a Brest, dove pernottiamo.
17 agosto: visita di Brest, Pointe de Pen Hir, Camaret, Concarneau, Nantes.
Il Finistère, Penn-ar-Bed in lingua bretone, è un dipartimento bretone che confina con i dipartimenti delle Côtes-d'Armor a nord-est e del Morbihan a sud-est. È bagnato a nord dal Canale della Manica e a sud e a ovest dall'Oceano Atlantico. Il nome di "Finistère" viene dal latino Finis terrae, cioè fine della terra. Il nome di "Penn-ar-Bed", letteralmente "punta del mondo", è anche traducibile come "fine del mondo". In questo angolo di terra che si getta nell’oceano atlantico (da qui il nome) si trova la vera essenza
della Bretagna, fatta di pascoli verdeggianti, villaggi di pescatori,
antichi siti archeologici, scogliere battute dalle tempeste e fari
possenti a proteggere le coste, foreste selvagge e paesaggi da
cartolina. Questa è la zona più famosa e più densa di cultura celtica, che fa della Bretagna una delle 6 nazioni celtiche insieme a Cornovaglia, Irlanda, Scozia, Galles e Isola di Man.
Le principali città, oltre al capoluogo Quimper, sono Brest, Châteaulin, Morlaix, Carhaix-Plouguer, Douarnenez, Quimperlé e Concarneau. Vi si parla un misto di francese e bretone. Fino alla Prima guerra mondiale quasi tutta la popolazione parlava solo bretone, e fino alla metà degli anni sessanta la grande maggioranza della popolazione parlava bretone, ma aveva imparato il francese.
Brest è una città portuale situata nel dipartimento del Finistère, sulla costa occidentale. È sede della principale base navale militare francese che dà sulla rada di Brest.
La città è situata sull'estremità occidentale dell'Europa continentale,
da qui la definizione: "L'Europa da Brest a Brest (Brest-Litovsk, in
Bielorussia)". La città è praticamente tagliata in due parti dal fiume Penfeld, alla cui foce si trova il castello cittadino.
La rada ha un'estensione di 180 km² e si congiunge con l'oceano Atlantico attraverso il Mer d'Iroise, con un passaggio largo circa 1,8 chilometri. E' navigabile in tutto il periodo dell'anno, grazie alla sua profondità, che permise anche l'accesso dei sottomarini al porto di Brest durante la guerra. Nella rada si trovano alcune isole e sfociano diversi corsi d'acqua.
Il porto permette di ammirare le circa cento boe variopinte dei fari e i segnalatori di Finistère, o i cantieri di costruzione di navi in legno. La base navale di Brest ospita tutti i sottomarini francesi, ed è nota per aver ospitato durante la seconda guerra mondiale un importante ricovero di U-Boot.
Nella seconda guerra mondiale i tedeschi vi stabilirono una base per sottomarini. Il 24 luglio 1941 la Royal Air Force tentò il bombardamento senza successo. La base fu danneggiata dopo lo sbarco in Normandia, durante la quale la città fu distrutta.
Ci sono molti forti che Luigi XVI ha voluto si costruissero attorno al porto di Brest,
per proteggere la base navale, da dove partivano navi che andavano in
aiuto degli americani durante la guerra di indipendenza. La linea di
difesa era costituita da cinque capisaldi. Molte di queste fortezze, con l'aggiunta di nuovi bunker, vennero utilizzate dai nazisti.
Brest è una città moderna perché è stata quasi interamente rasa al suolo durante la seconda guerra mondiale; è caratterizzata da un’urbanistica tipicamente post-bellica con strade rettilinee e moltissimo acciaio e cemento. Sebbene sia molto vivace e multietnica non presenta grandi attrattive.
Il Canale Nantes-Brest collega le città di Nantes e Brest consentendo di intraprendere un viaggio di 360 chilometri passando per le più belle vallate bretoni. Lungo il percorso si contano 238 chiuse, 18 sommerse dallo sbarramento di Guerlédan, 8 corsi d'acqua canalizzati: l'Erdre, l'Isac, l'Oust, il Blavet, il Doré, il Kergoat, l'Hyères e l'Aulne e 3 gore di distribuzione.
Il castello di Brest ha origini gallo-romane e le sue mura si possono far risalire alla fine del III secolo. Inizialmente era più un campo fortificato di 400 metri di lunghezza e di 230 metri di larghezza, posto all'estuario del fiume Penfeld.
Venne fortificato dall’architetto Vauban con bastioni, merlature e
torri difensive: attualmente ospita una delle quattro sedi del Musée national de la Marine e dai bastioni si gode una splendida vista sulla città e sul porto.
Il ponte de Recouvrance
domina la zona dell'arsenale e del porto militare sul fiume Penfeld. Fu
realizzato al posto del vecchio ponte girevole distrutto nei
bombardamenti alleati del 1944. Il nuovo ponte fu inaugurato il 17
luglio 1954 e fu per molto tempo il ponte sollevabile più
grande d'Europa. I 4 piloni laterali in cemento armato sono alti 64
metri e la traversa metallica sollevabile è lunga 88 metri e pesa 525
tonnellate.
Il monumento americano fu costruito dagli Stati Uniti d'America per commemorare la Marina Americana che si prodigò durante la prima guerra mondiale. Si affaccia sul porto di Brest, che era la base delle operazioni americane. Iniziato nel 1930, inaugurato nel 1937, il monumento originale fu distrutto dai tedeschi il 4 luglio 1941. E' stato ricostruito col granito rosa di Perros Guirec.
La torre Tanguy ha
origini incerte. Potrebbe essere stata costruita dagli inglesi durante
la loro occupazione del paese del XIV secolo, o precedentemente da Lord
Tanguy du Chatel. Nel 1959 il pittore Jim Sevellec ebbe l'idea di raccogliere in questa torre le memorie di una città che non esisteva più, rievocando la storia di Brest dal Medioevo alla vigilia della seconda guerra mondiale.
Una delle attrazioni di Brest è l'Oceanopolis, uno degli acquari più grandi d'Europa, fondato nel 1990, all'avanguardia per le tecnologie interattive con il pubblico.
In tre padiglioni sono rappresentati circa 10.000 animali appartenenti a
più di 1000 specie differenti, che solitamente vivono in mari
tropicali, ai poli o nei mari più temperati. Sono presenti 7 specie di
squali e 13 metri di barriera corallina.
Brest è il principale polo economico della Bretagna; per tale motivo la città offre un'università
pluridisciplinare, l'Università della Bretagna Occidentale, un Istituto
universitario per la formazione dei maestri e molte scuole superiori,
tra cui L'Ecole Nationale Supérieure des Télécommunications, la più
prestigiosa scuola di ingegneria nelle telecomunicazioni di Francia.
(ANSA) - PARIGI, 10 AGOSTO 2015 - Dopo quattro mesi di navigazione tra Francia, Stati Uniti e Canada, l'Hermione, la copia della celebre goletta che nel 1780 partì dalla Francia con il marchese Lafayette per sostenere gli indipendentisti americani, torna in patria. L'imbarcazione è attesa nel primo pomeriggio nel porto di Brest dopo una lunga traversata dell'Atlantico.
La fregata da guerra Hermione è rimasta in servizio dal 1779 al 1793. Conta un equipaggio di 316 persone e stazza 1166 tonnellate. Grazie agli oltre 2000 metri quadrati di vele riesce a raggiungere una velocità di 14 nodi. Durante la nostra gita Hermione era ancorata nel porto di Brest.
La cronaca continua.
In Bretagna ho fotografato uno stranissimo Calvario con un cervo che aveva tra le corna un crocefisso e dei cani inginocchiati davanti insieme a delle figure a piedi e a cavallo. Ho dimenticato il nome della cittadina.
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