venerdì 18 novembre 2016

Considerazioni personali sulla gita in Umbria


Dopo ogni gita lunga ho sempre aggiunto alla cronaca le mie considerazioni personali, ma ora mi trovo in difficoltà, perché poche regioni come l'Umbria sono capaci di suscitare emozioni così intense. Paesaggi incontaminati, immersi nel verde delle valli sinuose e antichi borghi fanno dell’Umbria una regione incantata. Una terra fatta di colline, monti e valli, che nasce nel cuore dello stivale e si estende sul medio bacino del Tevere. Attraversare questa regione dai diversi profili e dalle molteplici anime è come addentrarsi in una dimensione dove suggestioni spirituali, testimonianze artistiche ed eccellenze ambientali si compenetrano perfettamente.


Chiese romaniche, cattedrali gotiche, basiliche ed antichi palazzi stanno ancor oggi a testimoniare la grande produzione artistica che, dal XII al XVI secolo, diede all'Umbria capolavori immortali. Sull'onda del grande fervore religioso, impresso soprattutto dagli ordini mendicanti, gli artisti da tutte le parti d'Italia vennero nella regione a lavorare, facendo scuola con le loro opere straordinarie. 

Ma anche la natura stessa fa sfoggio di meraviglie uniche al mondo, quali la piana di Castelluccio con la sua fioritura o la cascata delle Marmore, con i suoi 165 metri di salto, per citare solo le più eclatanti (in entrambi i casi, cielo nero, freddo e pioggia fantozziana). L'Umbria vanta anche sei parchi, più uno, il Parco nazionale dei Monti Sibillini, che è condiviso con le Marche.



Il clima è molto vario a causa delle differenze di altitudine, le aree collinari sono ampiamente coltivate: c'è una ricca varietà di piatti e prodotti tipici ascrivibili alla cucina di terra. Elementi imprescindibili sono l'olio, specialmente quello proveniente dalla zona tra Trevi e Spoleto, ed il vino, dai bianchi dell'orvietano e dei monti Martani ai rossi di Montefalco e dell'amerino. 

Il pane caratteristico della regione è simile al pane toscano e marchigiano, ovvero sciapo: la tradizione sciapa viene fatta risalire alla cosiddetta guerra del sale di Perugia, in ribellione alla tassa imposta da Paolo III nel 1531 per l'uso del sale. Dopo un po' ti ci abitui, ma un bel pezzo di pane impreziosito dal sale rende migliore qualsiasi pietanza.

 
Ci si salva con la torta al testo, prodotto alimentare tipico della gastronomia umbra, che si compone di un impasto di acqua, farina, lievito e sale e a cui viene data forma piatta e rotonda. La cottura avviene su di un piano in ghisa detto testo. Variamente farcita, è ottima e richiama moltissimo la piadina romagnola. 
 Ma ci vuole anche il companatico e allora si va in una norcineria, che è un locale destinato alla lavorazione e vendita di carne suina, ma può indicare anche l'arte della lavorazione da parte del norcino; l'insieme delle tecniche connesse deriva dalla città di Norcia, nota proprio per questa attività. I prodotti suini tipici di Norcia trovano la loro peculiarità nelle tecniche di produzione, assolutamente tradizionali. Uno fra i prodotti più celebri è il prosciutto di Norcia, premiato con il riconoscimento del marchio IGP già nel 1998.


La cucina umbra è semplice, con piatti in genere non troppo elaborati, che esaltano i sapori delle materie prime. Le radici della cucina umbra affondano nella civiltà degli Umbri e dei Romani con frequente uso di legumi e cereali. Noi abbiamo toccato il paradiso col pranzo all'Agriturismo Collelignani

L'Umbria, una delle regioni a più alto indice di boscosità, è anche un'immensa tartufaia: questa regione contrappone alla fine sapidità del rugoso tartufo nero, l'inconfondibile acutezza di profumi del tartufo bianco e va ad aggiungersi, insieme a tutta una serie di tartufi di "media stagione", la curiosa fragranza dello Scorzone estivo.
 
Numerose le manifestazioni che si svolgono, soprattutto in estate, in molti centri dell'Umbria; alcune, note a livello internazionale, fanno convergere nella regione turisti da tutto il mondo. Le più celebri folkloristiche sono sicuramente La corsa dei Ceri, che si svolge ogni anno a Gubbio, la Quintana, a Foligno, che rievoca i costumi del 1600, La festa Medievale del Calendimaggio ad Assisi; tra quelle culturali il Festival dei Due Mondi di Spoleto e Umbria Jazz Festival di Perugia
 

Pur essendo una regione piccola, l'Umbria ha un grande numero di persone che praticano, in maniera agonistica o amatoriale, un'attività sportiva. Sono presenti anche numerose attività motorie e ricreative in difesa dell'ambiente e per la promozione turistica, ovvero le attività motorie "ecologiche" come, ad esempio, i percorsi botanici, la pesca, l'escursionismo, i percorsi archeologici, il birdwatching, l'orienteering o corsa di orientamento, il cicloturismo, il trekking o escursionismo, l'alpinismo, la speleologia, il windsurf, la canoa, il Rafting, l'equitazione e lo sci. 


L'Umbria mistica nasce con quello che sarà il fondatore del monachesimo: San Benedetto da Norcia (480-547). I monasteri da lui creati hanno fatto la storia e la cultura della religiosità. Nel XIII secolo ad Assisi nacquero due figure importanti per il cattolicesimo: san Francesco (1182-1226) e santa Chiara. A Todi, nella cripta della chiesa di San Fortunato, riposa Jacopone da Todi, seguace di san Francesco. Ai monasteri benedettini e francescani si aggiunge la basilica e il monastero di Santa Rita a Cascia, mentre a Terni troviamo la basilica dedicata a san Valentino, vescovo ternano decapitato a Roma nel 273. Vanno infine citati san Rinaldo di Nocera Umbra, sant'Ubaldo di Gubbio, san Ponziano di Spoleto, san Feliciano di Foligno, e ancora la beata Angela da Foligno, santa Chiara da Montefalco, san Rufino di Assisi, ed il Beato Angelo di Gualdo Tadino (per citare i principali).


Con una tale eredità mistica sulle spalle ci si aspetterebbe un popolo di noiosi moralisti baciapile e invece girellando in rete ho trovato queste caratteristiche ascrivibili alla gente umbra. Austerità, alacrità, autosufficienza: le tre "A" in sintesi: "Non perdere tempo in cose inutili, datti da fare. Capacità di sintesi e predisposizione alla comunicazione, cioè capacità di cogliere l'essenza delle cose e di saperla comunicare. Senso artistico e senso pratico, capacità organizzativa, disponibilità e generosità, rispetto dei ruoli sociali (tipico delle società di origine contadina), riconoscimento di una comune "umanità" che unisce e lega gli individui al di là delle differenze individuali e sociali, discrezione, cioè capacità di non essere invadenti e di ignorare, operosità e combattività, gusto per la recita (capacità di calibrare gesti ed emozioni), gusto per la trasgressione (commistione di sacro e profano), vanità. 


Il 30 ottobre 1973, con la legge regionale n. 37, vengono adottati Stemma e Gonfalone della Regione dell'Umbria. Lo stemma raffigura, in sintesi grafica, i tre Ceri di Gubbio, di colore rosso, delimitati da strisce bianche, in campo argento di forma rettangolare.

E con questo vi saluto. Alla prossima.

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