mercoledì 9 novembre 2016

Considerazioni sulla gita alle Eolie


Dopo averti tenuto compagnia, magari in un modo un po' invadente, con la lunghissima cronaca sulla gita alle Eolie, caro il mio lettore affezionato, potevo lasciarti senza un mio commento? Certo, che potevo, ma lo scrivo lo stesso, perché sono rimasta affascinata (quando mai non mi succede?) da ciò che ho visto. Del resto, con simili paesaggi, chi non si innamorerebbe? E allora amuninni...


 
Non intendo mettere molte altre immagini perché ho già riempito tante pagine, ma qualcosa ci scappa lo stesso, cominciando da un gatto, perché mi ha colpito moltissimo il numero straordinario di gatti che girellano soprattutto per Lipari. Del resto, è abbastanza normale, visto che figliano ma non nuotano... 




E a proposito di nuotare, per tutta la gita ho aspettato l'occasione di fare un bagno e alla fine ci sono riuscita, alla spiaggia delle sabbie nere di Vulcano. Era ormai pomeriggio avanzato, ma per nulla al mondo avrei rinunciato.


  
La cucina eoliana è tra le più estrose e variegate del panorama culinario nazionale, essendo ricca di sapori contrastanti che regalano gusti unici e particolari. Ogni ricetta prevede l’impiego di erbe aromatiche, tra cui spesso i capperi, che rendono i piatti ricchi di fragranza. Uno tra i tanti è la pasta alla norma, che si merita persino una leggenda.
Un giorno, durante un pranzo tra artisti, arrivò a tavola un piatto di spaghetti cotto nel forno, condito con ricotta salata, salsa di pomodoro, melanzane fritte e basilico. Alla fine Nino Martoglio, il noto commediografo catanese, ispirato dai sapori e dagli odori della pietanza, esclamò: Ma questa è Norma!  La cuoca artefice di questa ricetta fu definita autrice di un’opera eccelsa e paragonata alla più famosa opera lirica del compositore siciliano Vincenzo Bellini.


Ho avuto modo di mangiare per due volte il pane cunzato, una vera delizia. 











Ho visto poi della frutta come raramente riesco a trovare al mercato, bella, sana, che aspettava solo di essere gustata...
Qui un sito molto bello.






 

I dolci sono un attentato alla linea, per chi ama la ricotta. Io ho solo assaggiato un mini cannolo








e rubato un po' di granita al marito. Con tutto quello che si mangiava e il poco moto che si faceva non era possibile ingozzarsi anche di altro. 





Non dimentichiamo poi quel nettare rappresentato dall'ottimo vino Malvasia, accompagnato da deliziosi biscottini alle mandorle, che il proprietario della nostra motonave ci ha spesso offerto.
La Malvasia è un vino liquoroso prodotto seguendo gli antichi sistemi di asciugatura dell’uva sui graticci, sotto il sole delle Eolie, da sorseggiare prima o dopo i pasti insieme con i biscotti al sesamo o i biscotti alle mandorle e miele.
Ho trovato un bell'articolo sui vitigni malvasia che propongo qui sotto.






Il legame tra il vitigno Malvasia ed il territorio eoliano è inscindibile, così come il legame che sa di leggenda tra la terra e l’enologia in Sicilia, che risale alla notte dei tempi: mi piace ricordare per rendere bene l’idea che “il giovane Bacco cacciando nelle boscaglie incontrò Ampelo e se ne invaghì: ma Ate, dea del male, lo fece morire per mezzo d’un toro infuriato. Bacco addolorato, ottiene dalla Parca di far rivivere Ampelo in una pianta, la vite”. Diodoro Siculo ci narra: “Icaro portò la vite ed il segreto dell’enologia in Sicilia, dopo averlo appreso da Bacco. Icaro per custodire la piantina di vite durante il viaggio, la mise dentro un osso d’uccello, poi in quello più capiente di un leone e dato che la barbatella continuava a crescere, la riparò dentro un osso d’asino”.
Cosa ne traiamo? Ovvio no! Un buon bicchiere di vino rende leggeri come uccelli, una buona bevuta rende coraggiosi come leoni, ma l’esagerazione rende come asini.
Tratto da un articolo di Vincenzo Bonomo


Dell'architettura tipica eoliana ho già parlato molto in un'altra pagina, lascio qui solo l'iimagine della casa utilizzata per il film Il postino, a Panarea.





 
Il clima delle isole Eolie è sempre temperato, tipico delle zone centro-mediterranee, influenzato, oltre che dalla latitudine e dalla posizione geografica, anche dalla presenza del mare. Anche noi, in ottobre, abbiamo avuto giornate belle, talvolta magari un po' coperte, ma che nell'arco delle 24 ore non ci hanno mai deluso.

Una nota di colore: il carretto siciliano è un mezzo a trazione equina adibito al trasporto merci, in uso in tutto il territorio siciliano dal XIX secolo fino alla seconda metà del XX secolo, quando divenne obsoleto a causa della crescente motorizzazione del lavoro nelle campagne. Costruito con diverse qualità di legno, spesso fregiato da intagli bucolici e sgargianti decorazioni pittoriche, al giorno d'oggi è divenuto oggetto d'arte artigianale, nonché uno dei simboli dell'iconografia folcloristica siciliana.


E ora un omaggio al mio telefilm preferito.

Scicli 20/5/2015 Attualità - Gli episodi in cantiere sono solo due e li vedremo su Raiuno

Montalbano "gira" da Noto a Sampieri 2 nuovi episodi

A Noto, le riprese sono state effettuate nella Loggia del Mercato di via Rocco Pirri mentre a Sampieri è stato "scomodato" un convento di suore, attiguo al porticciolo, trasformato per l'occasione in un punto di ritrovo.

Calogero Castaldo

Da Noto a Sampieri, passando da Scicli. Continuano senza sosta le riprese per il Commissario Montalbano, la fiction targata Raiuno, campione di ascolti anche in queste ultime settimane con picchi di ascolto che superano i sei milioni di telespettatori sebbene siano solamente delle repliche. Il commissario più famoso d´Italia, interpretato da Luca Zingaretti, è stato intravisto fra le meraviglie del barocco netino la scorsa settimana e sul porticciolo di Sampieri lunedì scorso, in una giornata di pioggia che poteva precludere le riprese. A Noto, le riprese sono state effettuate nella Loggia del Mercato di via Rocco Pirri mentre a Sampieri è stato "scomodato" un convento di suore, attiguo al porticciolo, trasformato per l´occasione in un punto di ritrovo (erano visibili davanti la porta del convento numerose sedie). Zingaretti, il regista Luca Sironi e gli altri attori hanno recitato anche dentro il palazzo di Città di Scicli, incontrando per l´occasione anche il prefetto di Ragusa, Annunziato Vardè e il già commissario straordinario di Scicli Ferinando Trombadore (foto), i quali hanno augurato ogni fortuna all´intero cast di attori, tra cui figurano molte comparse del nostro territorio.
Gli episodi in cantiere sono solo due. E, anche se non ci sono state comunicazioni ufficiali, i romanzi che trasformati in episodi della serie tv, saranno "Un covo di vipere" del 2013, e "La Piramide di Fango" dello scorso anno, le uniche due opere con protagonista il Commissario Montalbano e che non hanno ancora avuto una veste televisiva.
Sembrerebbero, dunque, state superate le divergenze che, qualche mese fa, hanno acceso la polemica tra la produzione e gli enti regionali siciliani. Ma le novità non finiscono qui: i piani della produzione sono quelli di girare ogni anno due nuove puntate, per prolungare così ancora per qualche anno il mito di uno dei personaggi televisivi italiani più amati di sempre. Rigorosamente in provincia di Ragusa, definita dallo stesso attore romano "La casa di Montalbano".


Girellando per la rete in questo mese di lavoro per la cronaca della gita ho trovato tantissimi siti interessanti. Alcuni sono stati già inseriti nelle pagine precedenti, uno lo lascio qui, come saluto e arrivederci alla prossima.









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