sabato 19 novembre 2016

Considerazioni personali sulla gita sulle Dolomiti


Avvicinatevi, vi prego, esaminate questo spettacolo che senza ombra di dubbio è una delle cose più belle, potenti e straordinarie di cui questo pianeta disponga... Sono pietre o nuvole? Sono vere oppure è un sogno? Dino Buzzati, Le montagne di vetro, 1956 

Quanto sono condivisibili queste parole, soffuse di meraviglia bambina!


Per una come me, che è nata in Alto Adige e ha vissuto a Trento, circondata da montagne stupende, questa gita è stata una ventata di ossigeno. Non era previsto il passaggio alle Dolomiti di Brenta, per questo ne metto qui un'immagine...


Anche se non necessario, visto che ho proposto parecchie mappe nella cronaca, posto qui una cartina della zona visitata.















Tra le tante meraviglie, ovunque balconi in fiore






 
e scorci mozzafiato (qui siamo a Ortisei).





 
Qui la meraviglia dell'enrosadira





 
e qui ai Cadini di Misurina.


 
Ho visto anche marmotte curiose  

 
e mucche tranquille.





 
Tipici qui sono i crocifissi lungo le strade.




 
Sono salita due volte in funivia 






ho visto le stelle alpine 








 
ho mangiato con somma gioia canederli
(vai su Ricette nel mio sito e impari a farli)





 

e bevuto ottima birra.




 

Il tempo ci ha giocato qualche brutto scherzo 





 


ma talvolta è stato clemente. 





 
La gente era sempre disponibile. Nei posti visitati la maggioranza è ladina  (Ma non si mette in costume)

Leggi anche qui
 
 
 




 
Anche per chi ama gli orologi a cucù questi posti sono interessanti.













Per concludere, un salume che non conoscevo e ho scoperto in gita.


Mortandela val di non
 
STORIA
Era uso comune nella Val di Non, nei tempi passati, che le famiglie per la fiera del 31 Novembre giorno dei Santi, acquistassero un maialino e lo allevassero per 12 mesi, dando lui da mangiare crusca, scarti di ortaggi e fieno. Con le sue carni veniva prodotto il più tipico dei salumi di questa zona, che già vantava una vocazione norcina di  grandissimo rispetto, usando esclusivamente suino, compresa gola e raramente
aggiungendo il cuore e i polmoni. La Mortandela  ancora oggi viene prodotta, anche se la materia prima ossia, suini pesanti e allevati con alimenti naturali e' sempre più difficile. Pochi i produttori che mantengono ancora oggi la tradizionale ricetta.
 
QUALITA'
Carne suina, macinata dalla forma di una polpetta, molto ma molto saporita. La mortandela deve avere delle caratteristiche quali l'odore di carne non deve prevalere, come le spezie non devono al naso risultare invadenti. Al palato non si devono riscontrare nodi, cartilagini e pezzi coriacei e duri. Può essere mangiata sia cotta che cruda, solitamente viene consumata in abbinamento a polenta, patate, verdure lesse, particolare l'abbinamento con tarassaco lesso.
 
MATERIE PRIME
Vengono usate parti del maiale che siano poco grasse, compreso il fegato.
 
PROCESSO DI PRODUZIONE
Come precedentemente ricordato, anche se la ricettadella Mortandela negli anni non e' variata, risulta tuttavia la reperibilità di suini pesanti allevati con alimenti naturali. Si disossa la carne, togliendo via le parti con nervi, e sgrassandole, macinata la carne con l'aggiunta di spezie e aromi, viene suddivisa in porzioni da circa due etti. Vengono appallottolate, senza essere insaccate, e pogiate su assi di legno cosparso precedentemente di grano saraceno. Si passa ad una prima asciugatura di circa 12 ore, per poi andare all'affumicatura fatta ad una temperatura di circa 25°C, passate 6 o 7 ore le mortandele devono essere girate, una per una, effettuando  così un asciugatura e affumicatura omogenea. La stagionatura dura una settimana, anche se risultano molto più gustose se fatte stagionare per un mese intero. 


Chiudo lasciando l'immagine della funivia che da Malcesine porta sul Monte baldo e che non abbiamo visto causa ritardi, code, maltempo. Ciao e grazie a chi mi ha seguita fino a qui. 

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