Non siamo riusciti a visitare la pur bella città pedonale di Sciaffusa
perchè non c'erano indicazioni sul posteggio del pullman e noi avevamo
il tempo contato. Ho così raccolto qualche informazione e qualche
immagine in rete. Nelle piazze si ode il gorgoglio delle storiche fontane arricchite da figure ispirate, per esempio, ai Mori e a Guglielmo Tell.
La sua posizione strategica di controllo
dei traffici fluviali sul Reno ha contribuito sin dal XII sec. a
sviluppare una fiorente attività commerciale e artigianale e a farla
divenire capoluogo del Cantone. Una peculiare caratteristica di
Sciaffusa sono i numerosi bow window. Ce ne sono più di
171: status symbol dei cittadini che avevano raggiunto la ricchezza.
La parte vecchia della città accoglie molti bei palazzi di epoca rinascimentale, decorati con affreschi e sculture sui muri esterni, così come la vecchia fortezza cantonale; il Munot.
Alla periferia della città si trovano le Cascate del Reno (Rheinfall), le più grandi e imponenti d’Europa. Sono situate nella parte superiore del corso del fiume Reno, a Neuhausen am Rheinfall, nel nord della Svizzera vicino al confine tedesco.
Le Rheinfall sono uno dei più celebri e suggestivi fenomeni della Svizzera, formate dal fiume che precipita per 23 metri con un fronte di 150 metri.
È l'estate la stagione migliore per un'escursione, quando il salto
d'acqua è più spettacolare e abbondante per lo scioglimento delle nevi
ad alta quota. Sono in media 700000 i litri d’acqua che ogni secondo si
riversano, un vero record: nessun’altra cascata europea rivaleggia con
quelle del Reno.
Sulla riva sciaffusana del Reno si trova casa Wörth, che ospita un ristorante e un negozio; da lì partono piccoli battelli,
che vanno alla cascata dove si trova il confine del Canton Sciaffusa e
Canton Zurigo e sulla riva Zurighese, dove si trova il castello Laufen,
che ospita un ristorante, un negozio e un ostello.
Vicino alla riva, in attesa della partenza del battello, si possono notare floridi pescioloni che nuotano tranquillamente
mentre proprio accanto al salto dell'acqua sorge una piattaforma per ammirare lo splendido panorama.
(immancabile bandiera svizzera pure qui, ovviamente)
Per chi ama il brivido c'è anche un servizio di battelli che portano a uno dei due speroni rocciosi in mezzo alla cascata. Quando le condizioni ambientali lo permettono c'è una regolare manutenzione dei due speroni, che col tempo andrebbero incontro a sicuro sgretolamento. Si interviene così con "iniezioni" di calcestruzzo.
Un po' di storia e una cartolina d'epoca...
Circa 500.000 anni fa avviene la prima avanzata dei ghiacciai
in Svizzera e comincia a formarsi il paesaggio attuale. Fino alla fine
della glaciazione di Riss circa 200.000 anni fa, il Reno scorreva a
ovest di Sciaffusa attraverso il Klettgau. Questo letto antico del Reno
fu successivamente coperto da depositi glaciali. Circa 120.000 anni fa,
il Reno cominciò a scorrere a sud di Sciaffusa e
cominciò a formare dei piccoli corsi d'acqua. Il bacino idrografico
attuale lascia ancora intravedere questi corsi d'acqua, che furono
successivamente ricoperti. Dopo l'ultima glaciazione, la glaciazione
Würm, il Reno formò una curva verso sud e incominciò a
scavare il suo letto attuale nel calcare. Sulla zona di transizione tra
il calcare e i sedimenti trasportati dai ghiacciai in fase di ritiro, di
facile erosione, si formarono le cascate che hanno raggiunto la
fisionomia attuale tra 17.000 e 14.000 anni fa.
E ora partenza verso Zurigo, ultima tappa della giornata.
Zurigo è situata al limite settentrionale dell'omonimo
lago, dove il fiume Limmat abbandona il lago stesso. E' la maggiore
città della Svizzera, nonché il capoluogo del cantone omonimo. È divisa
in 12 quartieri.
La colonizzazione celtica della zona risale al 500 a.C. Si suppone che il toponimo romano della città, Turicum,
risalga a questo periodo, dal momento che questa parola
sicuramente non è derivata dalla lingua latina.
Intorno al 15 a.C. seguì
la colonizzazione romana del territorio elvetico. Durante l'epoca
romana Zurigo era una stazione doganale di non poca importanza. Si
trovava infatti presso i confini delle due province romane Germania
Superior e Raetia. Posta sulla via d'acqua del Lago di Walenstadt - Lago
di Zurigo, era inoltre un importante luogo di transito.
All'epoca dell'imperatore romano Valentiniano I (364-375) fu costruito un castello sulla zona oggi denominata Lindenhof,
nel pieno centro dell'odierna Zurigo, per difendere la stazione doganale contro le incursioni dei popoli
germanici. Nel IX secolo il nipote di Carlo
Magno fece erigere in questo stesso punto una residenza regia.
Sino agli inizi dell’epoca moderna, il piazzale veniva utilizzato dagli
abitanti di Zurigo per organizzare incontri. Nel 1798, per esempio, sul
Lindenhof si tenne il giuramento sulla costituzione elvetica. Con
l'indipendenza venne raso al suolo tutto e si giurò che mai nulla sarebbe più stato costruito sul piazzale.
Nel 843 Zurigo passò a Ludovico il Germanico, che fece costruire sul
Lindenhof, nei pressi del forte romano, un palazzo. Inoltre fondò nel
853 un'abbazia femminile, alla quale attribuì numerosi feudi, tra i
quali anche il territorio del futuro canton Uri. Nel 874, Carlo III,
detto "il Grosso", figlio di Ludovico, fece costruire per l'abbazia una
chiesa, la Fraumünster. Grazie all'abbazia ed alla sua
collocazione sulla via di transito che portava dalla Germania verso le
Alpi ed i Grigioni, Zurigo ebbe un notevole sviluppo.
Il campanile di questa chiesa svetta nel panorama di
Zurigo. Oggi la maggior parte delle persone vengono a visitare la
Fraumünster per vedere le magnifiche vetrate del coro create dall'artista francese Marc Chagall nei primi anni Settanta, o le finestre di Augusto Giacometti.
Dopo la Riforma di Zwingli, nel 1524, il monastero e
le proprietà vennero chiusi e rimessi al Consiglio cittadino da
Katharina von Zimmern. Da allora la Fraumünster è una chiesa
parrocchiale e un luogo di culto di grande influenza e meta nei secoli
di pellegrinaggi.
Le due torri della Grossmünster, l'antico duomo di
Zurigo in pietra arenaria, sono punto di riferimento
imprenscindibile, il simbolo architettonico della città.
Secondo la leggenda, Felix e Regula, santi patroni di
Zurigo, furono martirizzati per la loro fede cristiana essendo stati
decapitati dove ora si trova la Wasserkirche, per poi camminare fino al
luogo dove sarebbe stata costruita la Grossmünster, tenendo la testa sotto braccio.
Secoli più tardi l'imperatore Carlo Magno stava attraversando Zurigo e decise di fondare una chiesa
in onore dei due martiri - dopo un suggerimento arrivato in modo
miracoloso dal suo stesso cavallo. Da quel momento e per secoli, la
chiesa divenne una delle mete dei pelligrini europei.
Zürich Hauptbahnhof (Zurigo stazione principale), è la
più grande stazione ferroviaria di Zurigo e di tutta la Svizzera. È un
grande nodo ferroviario per treni nazionali e internazionali in
collegamento diretto con Germania, Francia, Italia, Austria, Repubblica
Ceca, Ungheria, Slovenia, Croazia, Serbia, Lussemburgo, Belgio, Paesi
Bassi, Spagna e Danimarca.
«Da ogni lato la strada ferrata si avvicina sempre più alla Svizzera.
Nascono progetti secondo i quali le linee ferroviarie devono girare
attorno alla Svizzera. La Svizzera corre il rischio di essere totalmente
aggirata e quindi di dover offrire fatalmente in futuro la triste
immagine di un eremo europeo.» Con queste parole, alla fine del 1849 Alfred Escher
diede voce ai suoi timori che la Svizzera avrebbe potuto perdere il
treno della modernità. A giusto titolo, poiché mentre all'estero il
numero dei chilometri di rotaie posate aumentava a ciclo continuo e lo
sviluppo economico progrediva, sotto questo aspetto la Svizzera era un
Paese arretrato. Il progetto ferroviario assurse a quesito cruciale per
lo Stato federale nato nel 1848.
Nel 1852 Escher (di fianco la statua posta davanti
all'ingresso della stazione) promosse la Legge federale sulle ferrovie,
che di fatto rispecchiava pienamente le sue idee e convinzioni: la
costruzione e la gestione delle ferrovie furono affidate ad aziende
private. Di conseguenza la Svizzera visse un autentico boom ferroviario. Con l'ampliamento della linea ferroviaria negli anni attorno al 1850 il
rischio per la Svizzera di essere aggirata dall'estero non era ancora
fugato. Anche se le principali località della Svizzera furono
rapidamente collegate alla rete ferroviaria, mancava un asse Nord-Sud.
Alfred Escher privilegiò all'inizio una trasversale alpina sul
Lucomagno, ma cambiò in seguito idea e sostenne il Progetto del Gottardo.
Sull'opera di costruzione gravarono varie difficoltà in sede di
realizzazione e un modesto superamento dei costi di circa l'11%
imputabile alle dimensioni del progetto. Escher fu oggetto di critiche crescenti
che nel 1878 lo spinsero a lasciare la carica di Presidente della
direzione della Società della ferrovia del San Gottardo. Non fu invitato
all'abbattimento dell'ultimo diaframma della galleria del Gottardo
avvenuto nel 1880. Il progetto del secolo venne ultimato nel 1882 e la
galleria del Gottardo fu inaugurata solennemente. Questa volta Escher
ricevette un invito, ma le sue precarie condizioni di salute non gli
consentirono di partecipare alla cerimonia di apertura.
Bahnhofstrasse è la famosa via degli acquisti di
Zurigo sorta dopo la realizzazione della Stazione Centrale della città. Vanta quasi sempre il primato di strada più cara d'Europa e collega la Stazione Centrale al Lago di Zurigo.
I grandi magazzini, boutique e gioiellerie si susseguono come le perle
di una collana. Quanto più si percorre la Bahnhofstrasse in
direzione del lago, tanto più esclusivi diventano i negozi. Dalla
Bahnhofstrasse si diramano il Rennweg e la Augustinergasse che portano
al centro storico.
Augustinergasse è la via storica più bella di Zurigo, impreziosita da numerosi bovindi dipinti.
In passato questi servivano, tra le altre cose, come spioncini, perciò
non si trovano mai sopra la porta d’ingresso, bensì sempre leggermente
spostati.
La Augustinergasse collega i negozi della Bahnhofstrasse all’oasi di St. Peterhofstatt, nel pittoresco centro storico.
La Augustinergasse collega i negozi della Bahnhofstrasse all’oasi di St. Peterhofstatt, nel pittoresco centro storico.
Per concludere, il lago...
Il lago di Zurigo ha una forma allungata, che ricorda
una banana: infatti è largo solo 3,85 km a fronte di una lunghezza di 42
km; è formato dal fiume Linth, il cui corso fu deviato dal canale
Escher (completato nel 1811) verso il lago di Walenstadt, da cui per
mezzo di un altro canale (canale Linth, completato nel 1816) le sue
acque giungono finalmente al lago di Zurigo, nella sua porzione più
orientale. Il fiume fuoriesce poi nella città di Zurigo cambiando il suo
nome in Limmat. Per il resto non ci sono altri immissari o emissari
importanti per questo lago.
La giornata si conclude qui ma la cronaca continua con l'ultima tappa.
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