lunedì 21 novembre 2016

Gita in Svizzera - Terza parte - Sciaffusa, le cascate del Reno e Zurigo

14 agosto: Sciaffusa, le cascate del Reno e Zurigo.


Non siamo riusciti a visitare la pur bella città pedonale di Sciaffusa perchè non c'erano indicazioni sul posteggio del pullman e noi avevamo il tempo contato. Ho così raccolto qualche informazione e qualche immagine in rete. Nelle piazze si ode il gorgoglio delle storiche fontane arricchite da figure ispirate, per esempio, ai Mori e a Guglielmo Tell.


La sua posizione strategica di controllo dei traffici fluviali sul Reno ha contribuito sin dal XII sec. a sviluppare una fiorente attività commerciale e artigianale e a farla divenire capoluogo del Cantone. Una peculiare caratteristica di Sciaffusa sono i numerosi bow window. Ce ne sono più di 171: status symbol dei cittadini che avevano raggiunto la ricchezza. 


La parte vecchia della città accoglie molti bei palazzi di epoca rinascimentale, decorati con affreschi e sculture sui muri esterni, così come la vecchia fortezza cantonale; il Munot.





Alla periferia della città si trovano le Cascate del Reno (Rheinfall), le più grandi e imponenti d’Europa. Sono situate nella parte superiore del corso del fiume Reno, a Neuhausen am Rheinfall, nel nord della Svizzera vicino al confine tedesco.

Le Rheinfall sono uno dei più celebri e suggestivi fenomeni della Svizzera, formate dal fiume che precipita per 23 metri con un fronte di 150 metri. È l'estate la stagione migliore per un'escursione, quando il salto d'acqua è più spettacolare e abbondante per lo scioglimento delle nevi ad alta quota. Sono in media 700000 i litri d’acqua che ogni secondo si riversano, un vero record: nessun’altra cascata europea rivaleggia con quelle del Reno.


Sulla riva sciaffusana del Reno si trova casa Wörth, che ospita un ristorante e un negozio; da lì partono piccoli battelli, che vanno alla cascata dove si trova il confine del Canton Sciaffusa e Canton Zurigo e sulla riva Zurighese, dove si trova il castello Laufen, che ospita un ristorante, un negozio e un ostello.
 

Vicino alla riva, in attesa della partenza del battello, si possono notare floridi pescioloni che nuotano tranquillamente 



mentre proprio accanto al salto dell'acqua sorge una piattaforma per ammirare lo splendido panorama.
(immancabile bandiera svizzera pure qui, ovviamente)




 
Per chi ama il brivido c'è anche un servizio di battelli che portano a uno dei due speroni rocciosi in mezzo alla cascata. Quando le condizioni ambientali lo permettono c'è una regolare manutenzione dei due speroni, che col tempo andrebbero incontro a sicuro sgretolamento. Si interviene così con "iniezioni" di calcestruzzo. 



 
Un po' di storia e una cartolina d'epoca...

Circa 500.000 anni fa avviene la prima avanzata dei ghiacciai in Svizzera e comincia a formarsi il paesaggio attuale. Fino alla fine della glaciazione di Riss circa 200.000 anni fa, il Reno scorreva a ovest di Sciaffusa attraverso il Klettgau. Questo letto antico del Reno fu successivamente coperto da depositi glaciali. Circa 120.000 anni fa, il Reno cominciò a scorrere a sud di Sciaffusa e cominciò a formare dei piccoli corsi d'acqua. Il bacino idrografico attuale lascia ancora intravedere questi corsi d'acqua, che furono successivamente ricoperti. Dopo l'ultima glaciazione, la glaciazione Würm, il Reno formò una curva verso sud e incominciò a scavare il suo letto attuale nel calcare. Sulla zona di transizione tra il calcare e i sedimenti trasportati dai ghiacciai in fase di ritiro, di facile erosione, si formarono le cascate che hanno raggiunto la fisionomia attuale tra 17.000 e 14.000 anni fa.

E ora partenza verso Zurigo, ultima tappa della giornata.

Zurigo è situata al limite settentrionale dell'omonimo lago, dove il fiume Limmat abbandona il lago stesso. E' la maggiore città della Svizzera, nonché il capoluogo del cantone omonimo. È divisa in 12 quartieri. 
La colonizzazione celtica della zona risale al 500 a.C. Si suppone che il toponimo romano della città, Turicum, risalga a questo periodo, dal momento che questa parola sicuramente non è derivata dalla lingua latina.
 

Intorno al 15 a.C. seguì la colonizzazione romana del territorio elvetico. Durante l'epoca romana Zurigo era una stazione doganale di non poca importanza. Si trovava infatti presso i confini delle due province romane Germania Superior e Raetia. Posta sulla via d'acqua del Lago di Walenstadt - Lago di Zurigo, era inoltre un importante luogo di transito. 
 
All'epoca dell'imperatore romano Valentiniano I (364-375) fu costruito un castello sulla zona oggi denominata Lindenhof, nel pieno centro dell'odierna Zurigo, per difendere la stazione doganale contro le incursioni dei popoli germanici. Nel IX secolo il nipote di Carlo Magno fece erigere in questo stesso punto una residenza regia.

Sino agli inizi dell’epoca moderna, il piazzale veniva utilizzato dagli abitanti di Zurigo per organizzare incontri. Nel 1798, per esempio, sul Lindenhof si tenne il giuramento sulla costituzione elvetica. Con l'indipendenza venne raso al suolo tutto e si giurò che mai nulla sarebbe più stato costruito sul piazzale.


Nel 843 Zurigo passò a Ludovico il Germanico, che fece costruire sul Lindenhof, nei pressi del forte romano, un palazzo. Inoltre fondò nel 853 un'abbazia femminile, alla quale attribuì numerosi feudi, tra i quali anche il territorio del futuro canton Uri. Nel 874, Carlo III, detto "il Grosso", figlio di Ludovico, fece costruire per l'abbazia una chiesa, la Fraumünster. Grazie all'abbazia ed alla sua collocazione sulla via di transito che portava dalla Germania verso le Alpi ed i Grigioni, Zurigo ebbe un notevole sviluppo.
Il campanile di questa chiesa svetta nel panorama di Zurigo. Oggi la maggior parte delle persone vengono a visitare la Fraumünster per vedere le magnifiche vetrate del coro create dall'artista francese Marc Chagall nei primi anni Settanta, o le finestre di Augusto Giacometti.
Dopo la Riforma di Zwingli, nel 1524, il monastero e le proprietà vennero chiusi e rimessi al Consiglio cittadino da Katharina von Zimmern.  Da allora la Fraumünster è una chiesa parrocchiale e un luogo di culto di grande influenza e meta nei secoli di pellegrinaggi.


Le due torri della Grossmünster, l'antico duomo di Zurigo in pietra arenaria, sono punto di riferimento imprenscindibile,  il simbolo architettonico della città.  Secondo la leggenda, Felix e Regula, santi patroni di Zurigo, furono martirizzati per la loro fede cristiana essendo stati decapitati dove ora si trova la Wasserkirche, per poi camminare fino al luogo dove sarebbe stata costruita la Grossmünster, tenendo la testa sotto braccio.

 
Secoli più tardi l'imperatore Carlo Magno stava attraversando Zurigo e decise di fondare una chiesa in onore dei due martiri - dopo un suggerimento arrivato in modo miracoloso dal suo stesso cavallo. Da quel momento e per secoli, la chiesa divenne una delle mete dei pelligrini europei. 


Zürich Hauptbahnhof (Zurigo stazione principale), è la più grande stazione ferroviaria di Zurigo e di tutta la Svizzera. È un grande nodo ferroviario per treni nazionali e internazionali in collegamento diretto con Germania, Francia, Italia, Austria, Repubblica Ceca, Ungheria, Slovenia, Croazia, Serbia, Lussemburgo, Belgio, Paesi Bassi, Spagna e Danimarca. 



«Da ogni lato la strada ferrata si avvicina sempre più alla Svizzera. Nascono progetti secondo i quali le linee ferroviarie devono girare attorno alla Svizzera. La Svizzera corre il rischio di essere totalmente aggirata e quindi di dover offrire fatalmente in futuro la triste immagine di un eremo europeo.» Con queste parole, alla fine del 1849 Alfred Escher diede voce ai suoi timori che la Svizzera avrebbe potuto perdere il treno della modernità. A giusto titolo, poiché mentre all'estero il numero dei chilometri di rotaie posate aumentava a ciclo continuo e lo sviluppo economico progrediva, sotto questo aspetto la Svizzera era un Paese arretrato. Il progetto ferroviario assurse a quesito cruciale per lo Stato federale nato nel 1848. 
 
 
Nel 1852 Escher (di fianco la statua posta davanti all'ingresso della stazione) promosse la Legge federale sulle ferrovie, che di fatto rispecchiava pienamente le sue idee e convinzioni: la costruzione e la gestione delle ferrovie furono affidate ad aziende private. Di conseguenza la Svizzera visse un autentico boom ferroviario. Con l'ampliamento della linea ferroviaria negli anni attorno al 1850 il rischio per la Svizzera di essere aggirata dall'estero non era ancora fugato. Anche se le principali località della Svizzera furono rapidamente collegate alla rete ferroviaria, mancava un asse Nord-Sud. Alfred Escher privilegiò all'inizio una trasversale alpina sul Lucomagno, ma cambiò in seguito idea e sostenne il Progetto del Gottardo.





Sull'opera di costruzione gravarono varie difficoltà in sede di realizzazione e un modesto superamento dei costi di circa l'11% imputabile alle dimensioni del progetto. Escher fu oggetto di critiche crescenti che nel 1878 lo spinsero a lasciare la carica di Presidente della direzione della Società della ferrovia del San Gottardo. Non fu invitato all'abbattimento dell'ultimo diaframma della galleria del Gottardo avvenuto nel 1880. Il progetto del secolo venne ultimato nel 1882 e la galleria del Gottardo fu inaugurata solennemente. Questa volta Escher ricevette un invito, ma le sue precarie condizioni di salute non gli consentirono di partecipare alla cerimonia di apertura. 

Bahnhofstrasse è la famosa via degli acquisti di Zurigo sorta dopo la realizzazione della Stazione Centrale della città. Vanta quasi sempre il primato di strada più cara d'Europa e collega la Stazione Centrale al Lago di Zurigo. I grandi magazzini, boutique e gioiellerie si susseguono come le perle di una collana.  Quanto più si percorre la Bahnhofstrasse in direzione del lago, tanto più esclusivi diventano i negozi. Dalla Bahnhofstrasse si diramano il Rennweg e la Augustinergasse che portano al centro storico.
 
Augustinergasse è la via storica più bella di Zurigo, impreziosita da numerosi bovindi dipinti. In passato questi servivano, tra le altre cose, come spioncini, perciò non si trovano mai sopra la porta d’ingresso, bensì sempre leggermente spostati.
La Augustinergasse collega i negozi della Bahnhofstrasse all’oasi di St. Peterhofstatt, nel pittoresco centro storico. 





Per concludere, il lago...

Il lago di Zurigo ha una forma allungata, che ricorda una banana: infatti è largo solo 3,85 km a fronte di una lunghezza di 42 km; è formato dal fiume Linth, il cui corso fu deviato dal canale Escher (completato nel 1811) verso il lago di Walenstadt, da cui per mezzo di un altro canale (canale Linth, completato nel 1816) le sue acque giungono finalmente al lago di Zurigo, nella sua porzione più orientale. Il fiume fuoriesce poi nella città di Zurigo cambiando il suo nome in Limmat. Per il resto non ci sono altri immissari o emissari importanti per questo lago.

La giornata si conclude qui ma la cronaca continua con l'ultima tappa.

 

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