Concarneau, in Bretone KONK KERNE' (rifugio della Cornovaglia), è un porto commerciale specializzato nella pesca della sardina e del tonno ma ha anche un porto turistico. Fra i due porti si trova Ville Close, una piccola città fortificata su un isolotto lungo 350 m e largo 100.
Essendo unita alla terraferma solo da un ponte levatoio e circondata da bastioni offriva un rifugio sicuro in caso di invasione (da questo il suo nome). Ville Close conserva un fascino antico
con la sua residenza del capitano militare, la torre dell’orologio, i
cannoni spiegati, i negozi che vendono ceramiche dipinte a mano,
magliette a righe e incerate da marinaio, le creperie e i giardini.
Arriviamo lunedì 17, quando si è appena conclusa la Festa dei Filets Bleus, durata tre giorni, da venerdì a domenica. E' il clou del folklore cittadino;
istituita nel 1905 serve per ricordare l'inizio del secolo scorso,
quando la pesca alle sardine stava attraversando un periodo difficile e
per ingannare il pesce e catturarlo fu deciso di dipingere le reti di blu.
Pranziamo presso il ristorante La porte au vin,
proprio nel cuore della cittadella fortificata. Con la pietra e le
travi a vista, ma anche con i camini monumentali su entrambi i lati
della stanza, il locale è molto caratteristico e permette di vedere alcuni mobili bretoni antichi e molte decorazioni marinare.
I due romanzi di Georges Simenon "Le signorine di Concarneau" e "Il cane giallo", quest'ultimo con protagonista il Commissario Maigret,
sono ambientati proprio a Concarneau. E con questo salutiamo Concarneau
e attraversiamo il Morbihan, dirigendoci verso la tappa finale, Nantes,
nei paesi della Loira.
Il Morbihan è un dipartimento della Bretagna. Il nome deriva dal bretone: è infatti l'unione di mor (mare) e di bihan (piccolo) e fa riferimento alla collocazione del territorio sulla costa dell'Oceano Atlantico, su cui forma il Golfo di Morbihan. È l'unico dipartimento dello stato a non avere un nome francese. Il capoluogo è Vannes. Arrivando dal Finistére questo tratto di costa appare improvvisamente dolce e tranquillo, con le spiagge di sabbia bianca, le cittadine medievali, i siti archeologici con i celebri megaliti.
Se la costa è caratterizzata da splendide località balneari, riserve
naturali e isole, l'entroterra è punteggiato dai misteriosi menhir,
dolmen e cairn, da pittoreschi castelli e canali navigabili. Nel dipartimento è ancora molto diffusa la lingua bretone, che viene insegnata anche nelle scuole dell'obbligo bilingui.
La regione fu popolata dai Veneti
nell'Età del ferro. I Veneti sarebbero stati un ceppo etnico
indo-europeo proveniente dall'Anatolia. Nella loro migrazione verso
Nord-Ovest popolarono la pianura padana e poi, attraversate le Alpi,
arrivarono fino in Bretagna.
Il golfo è lungo 20 km
da est a ovest e largo 15 da nord a sud; è collegato alla baia di
Quiberon attraverso uno stretto passaggio di mare fra Locmariaquer e
Arzon. Un terzo della superficie del golfo (40 km²) è costituita da piane di maree (in particolare verso sud-est), dalle quali il mare si ritira durante la bassa marea. Le piane di marea e le paludi del golfo hanno favorito lo sviluppo di un ecosistema variegato,
specialmente per la presenza di un basso fondale erboso di zostere, che
contribuiscono a stabilizzare il terreno, a ridurre la torbidità
dell'acqua, a favorirne l'ossigenazione e la produzione di fitoplancton e
costituisce un rifugio naturale per la riproduzione. Il golfo è rinomato soprattutto per il suo interesse ornitologico. Oltre alle varie specie di gabbiani, la zona ospita numerose specie di uccelli migratori, delle quali ospita nella stagione invernale, dai 60.000 ai 130.000 esemplari: Oche colombaccio, Anatree Trampolieri.
E' cosparso di numerose isole
(da 30 a 40, a seconda di come le si vuol definire) e di isolotti,
ognuna diversa: si passa dal semplice isolotto sabbioso abitato solo da
uccelli a piccole realtà con minuscole comunità di pescatori,
agricoltori e artisti.
Solo due sono le isole con una superficie ed una popolazione degne di nota: l'Île aux Moines e l'île d'Arz. Si tratta di comuni francesi, essendo le altre isole proprietà privata o, in certi casi, dello Stato (come la riserva ornitologica di Saint-Colombier).
Secondo la leggenda il golfo sarebbe stato creato dalle lacrime delle fate cacciate dalla vicina foresta di Paimpont, le quali vi avrebbero poi gettato le loro corone, che si sarebbero trasformate in isole ed isolotti.
Siamo entrati nella regione dei Paesi della Loira. E' doveroso parlare di questo importantissimo fiume.
La Loira, con un corso di 1.020 km totali, è il più lungo fiume di Francia. Il suo bacino è assai esteso (117.000 km²) e occupa più di un quinto
del territorio francese. Già importante asse di navigazione e di
trasporto merci, la Loira è oggi navigabile dalle grosse imbarcazioni
solo nei pressi del suo estuario, circa fino a Nantes.
Sembra che originariamente la Loira si gettasse nella Senna, fino a che
un evento geologico non ne dirottò il percorso verso l’oceano.
Il fiume Loira si snoda lungo una magnifica valle ricoperta di vigneti
per poi gettarsi nell’Oceano Atlantico. Lungo il suo corso sinuoso
s’incontrano borghi pittoreschi, incantevoli paesaggi rurali ma
soprattutto magnifici e imponenti castelli che costituiscono un così grande e variegato patrimonio architettonico da inserire la Valle della Loira nella lista dei luoghi Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Il fiume al suo inizio non è che una moltitudine di rivoli di acqua che costituiscono altrettanti piccoli ruscelli che si riuniscono rapidamente.
La Loira ha le sue sorgenti a sud-est del Massiccio centrale, nel Vivarais, ai piedi del monte Gerbier de Jonc, nel comune di Sainte-Eulalie. La presenza di una falda freatica sotto il monte Gerbier de Jonc dà origine a una molteplicità di sorgenti relativamente vicine e tre fra queste sono considerate sorgenti del fiume:
La «sorgente geografica»,
al centro delle tre, si versa in un fontanile all'interno di una stalla
dell'antica fattoria de la Loire, altezza 1408 m s.l.m.
La «sorgente autentica»,
a ovest e a contatto a valle della strada dipartimentale 378, distinta
dal monumento eretto nel 1938 dal Touring club de France, altezza
1412 m s.l.m.
La «vera sorgente», a
est, corrispondente alla sorgente ufficiale indicata sotto la fattoria
del Sagnas; scorre in un ambiente naturale ed esce in un prato sotto una
losa che porta l'iscrizione « Ici commence ma course vers l'Océan ». Altezza 1404 m s.l.m.
Sfocia nell'Oceano Atlantico a Saint-Nazaire, dove ci sono gli Chantiers de l'Atlantique, uno dei maggiori cantieri navali della costa francese. Fino alla metà del XIX secolo era un porto peschereccio, ma le difficoltà d'accesso al bacino di Nantes delle navi di grosso tonnellaggio richiesero un porto ad acque profonde.
La regione dei Paesi della Loira è nella Francia settentrionale e ha come capoluogo Nantes. È composta da 5 dipartimenti: Loira Atlantica, Mayenne, Maine e Loira, Sarthe, Vandea.
Il territorio della regione confina
con quello della Bretagna a nord-ovest, della Bassa Normandia a nord,
del Centro a est e del Poitou-Charentes a sud-est. La Regione, ricca di
porti pittoreschi e rinomate stazioni balneari e costeggiata dall'Atlantico per 368 km, è anche uno dei feudi dei Castelli della Loira. Dinamica, accoglie due leggendarie corse: la 24 Ore di Le Mans e la Vendée Globe.
La Loira atlantica è uno
dei 5 dipartimenti creati nel 1790 dalla provincia di Bretagna, insieme
a Morbihan, Finistère, Côtes-d'Armor e Ille-et-Vilaine, che oggi
costituiscono la regione amministrativa della Bretagna. Nonostante
sia stata ammessa al dipartimento della Loira dopo la seconda guerra mondiale, questa zona rimane profondamente legata allo spirito bretone e celtico. Come pochi altri luoghi al mondo, la regione della Loira ci rimanda alle favole di maestosi castelli, dei loro principi e principesse che nel periodo medievale popolavano questa fantastica regione.
Nantes è il capoluogo del dipartimento della Loira Atlantica, situata in una vallata alluvionale
della Loira, alla confluenza di molti corsi d'acqua. A causa della sua
posizione e delle numerose isole e canali che vi si trovavano, Nantes è
stata a lungo soprannominata la Venezia dell'ovest.
Conquistata da Giulio Cesare nel 56 a.C., divenne Condevicnum, poi, sotto l'Impero Romano, Portus Namnetum. Ormai bretone, la città dei duchi di Bretagna afferma la sua vocazione marittima fino a divenire, nel XVI secolo, il primo porto francese. Oggi è uno dei maggiori centri economici del Grande Ovest.
L'epoca d'oro di Nantes iniziò a profilarsi fin dal XVI secolo, con lo sviluppo dei traffici atlantici e la costante ascesa del porto, che, all'inizio del Settecento, era il più importante scalo francese, nonostante la lontananza dal mare (quasi 50 km), fondando la sua prosperità sul commercio triangolare, in particolare per il commercio degli schiavi (Nantes, schiavi presi in Africa, schiavi venduti nei Caraibi).
Un tempo prato sfruttato per il pascolo degli animali, terreno industriale dei saponifici, dei cantieri navali e del commercio marittimo, l'Isola di Nantes
è oggi una zona in piena metamorfosi. I suoi 5 km2 di superficie sono
oggetto di un progetto urbano che combina alloggi, commercio e
patrimonio storico.
Nantes è una città costruita «in orizzontale». Ciò non impedisce che la Torre di Bretagna, il secondo grattacielo francese al di fuori di Parigi, nel centro-città, sia alta 144 m. Doveva rappresentare la potenza economica della città ma si rivelò un vero fiasco; ospita uffici amministrativi. I nantesi, dopo aver disprezzato a lungo il suo aspetto rigido e monolitico, sembrano ormai averla accettata.
La città vanta un ricco patrimonio storico. Da Anna di Bretagna al famoso scrittore Jules Verne, la città ha molti monumenti che testimoniano il suo glorioso passato, come le case del 15° secolo, il Castello dei duchi di Bretagna o la Cattedrale. Nel 2013 è stata eletta Capitale verde europea.
La cattedrale di Nantes o cattedrale dei Santi Pietro e Paolo è in stile gotico. La sua costruzione è durata più di 450 anni,
dal 1434 al 1891, ma tale lungo periodo non ha inciso sulla qualità e
la coerenza del suo stile. L'attuale cattedrale è stata preceduta da tre
edifici religiosi cristiani, sorti nel medesimo luogo: una basilica
edificata nel IV secolo, una prima cattedrale costruita nel VI secolo e
una seconda cattedrale costruita nell'XI secolo. È classificata
monumento storico dal 1862.