Bretagna, paese del mare e, anche, Pen ar Bed, in bretone, fine della terra.
In questo corpo c’è il monte, circondato da sette isole, vi sono sette
fiumi, mari, monti, campi e proprietari di campi. Ci sono saggi e
asceti, tutte le stelle e i pianeti, i santuari, i luoghi sacri e le
divinità protettrici che li abitano.
Terra di celti e
scenario di leggende medievali in cui sopravvive una lingua
antichissima, contesa tra Inghilterra e Francia per tutto il Medioevo,
nel 1532, con l'Editto di Nantes, la regione viene annessa alla Francia.
Con le sue coste battute dai venti e dalle mareggiate e le zone
interne, la Bretagna è un viaggio nei luoghi della fantasia in cui il mago Merlino trovò la fonte dell’eterna giovinezza.
A fianco, la tomba di Merlino nella foresta di Paimpont. Ma di questo parlerò in altra sede.
Fieri della loro
regione, i Bretoni non esitano a mostrare i simboli della propria
identità. La bandiera bianca e nera sventola ovunque, la parola BZH
(contrazione di Breizh, che significa Bretagna in lingua bretone) è
sempre attaccata sul retro dell'auto, un triskell (simbolo celtico) orna le magliette.
La bandiera rappresenta un simbolo di orgoglio locale; è nata nel 1923 ed è formata da 9 strisce:
le 5 strisce nere rappresentano i 5 antichi paesi originari
dell’Alta Bretagna, ovvero Dol, Nantes, Rennes, Saint-Brieuc e
Saint-Malo, mentre le 4 strisce bianche simboleggiano i paesi della
Bassa Bretagna che sono Cornouaille, Léon, Trégor e Vannetais.
In alto invece c’è un riquadro di ermellini su fondo bianco. Questo simbolo araldico fu adottato in Bretagna dalla famiglia ducale dei Montfort. La leggenda vuole che il duca bretone iniziò ad opporsi e a fermare le incursioni vichinghe dopo aver visto un ermellino inseguito da una volpe girarsi improvvisamente e attaccare l’animale più grande di lui.
Sette santi fondatori,
che avrebbero fondato sette città episcopali, sono onorati come i padri
della Bretagna. Sono ancora gli artefici di grandi miracoli: saint Patern (Vannes), saint Corentin (Quimper), saint Brieuc, saint Tugdual (Tréguier), saint Samson (Dol), saint Malo, saint Pol Aurélien (Saint-Pol-de-Léon).
La fama dei Sette Santi è all'origine del Tro Breizh
(giro della Bretagna, in latino, circuitus Britanniae), spesso chiamato
anche « pellegrinaggio ai Sette Santi», effettuato in loro onore,
poiché le tradizioni popolari su questi santi sono infiorate di
innumerevoli miracoli verificatisi nei pressi delle loro tombe.
Attorno a queste figure, un esercito
di santi cura, senza appuntamento, con rituali originali, come Mériadeg
che guarisce dalla sordità con una campana o il passare sotto la tomba
di Urfold che allontana i reumatismi. Con l'acqua della sua fontana,
Méen guarisce dalle malattie della pelle e molto altro ancora. A fianco, la fontana dei sette santi a Bulat-Pestivien (Côtes-d'Armor)
Il clima in Bretagna è famoso per il suo carattere capriccioso:
grazie al vento che soffia impetuoso e alle correnti oceaniche, le
condizioni meteorologiche mutano in maniera repentina, passando dal
temporale alla giornata dal cielo blu con incredibile velocità. Ce ne
siamo ampiamente resi conto...
Ma fra la Costa di Smeraldo della città corsara di Saint-Malo racchiusa nelle sue mura e la misteriosa Costa di Granito rosa, il litorale bretone non assomiglia a nessun altro. Il Sentiero dei Doganieri,
fra lande e falesie, è uno spettacolo continuo; nella bella stagione,
il profumo della ginestra e dell’erica fanno ben accettare qualche
capriccio del tempo.
La Bretagna è una delle regioni di Francia più ricca di testimonianze dell’epoca preistorica: nella verde campagna bretone sono disseminati menhir,
megaliti, dolmen, tombe, tumuli e camere sepolcrali. I menhir bretoni
sono dei massi di granito; si ritiene che l'erezione dei menhir sia
avvenuta tra il 4500 e 2000 a.C. (non vennero dunque eretti né dai
bretoni, né dai celti). Vennero utilizzati in vario modo dalle popolazioni successive, specialmente per riti religiosi. In era cristiana, per soppiantare i riti pagani, diversi menhir vennero "cristianizzati" scolpendovi motivi cristiani o semplici croci (è il caso, ad esempio, del menhir di Saint-Uzec).
La versione francese della casa con intelaiatura a traliccio, la maison à colombages,
è molto diffusa. Le case sono diverse a seconda delle zone; le più
antiche, con poche sculture, si trovano nell'area di Dinan. A Vannes o a
Morlaix, decorazioni policrome evidenziano le facciate. Una vera
bellezza.
Prima dello sviluppo dell'ardesia, i tetti erano coperti da paglia
di segale o da canne. Si vedono spesso ancora oggi meravigliose casette
che sembrano uscite dal paese dei balocchi. Possono essere Pen-ty,
una casa bassa di pietra, il cui colore varia da un rosa sorprendente,
nei pressi di Ploumanach, a un grigio carico. Accogliente, si rannicchia
nel “bocage”.
O le classiche chaumieres,
che hanno sulla sommità del tetto una fila di fiori per preservare
l'umidità dell'argilla. Sono rimasta affascinata da queste costruzioni
tipiche della Normandia e credo si noti abbastanza.
In seguito ai “grandi incendi” del XVII secolo, vengono emessi editti che esigono la costruzione di edifici in pietra. Vengono così eretti palazzi signorili dall'architettura classica
e rigorosa: le loro facciate simmetriche sono appannaggio
dell'aristocrazia o dei ricchi commercianti, e contribuiscono
all'eleganza delle grandi città.
Il castello di Josselin è
uno tra i più famosi castelli della Bretagna: è medievale e
rinascimentale, in stile gotico fiammeggiante, eretto agli inizi dell’XI
secolo su uno sperone roccioso lungo il fiume Oust nella
cittadina di Josselin (dipartimento del Morbihan) come roccaforte della
dinastia dei Rohan, famiglia dalla quale il castello è tuttora abitato.
Non ci sono stata, ma spero di andarci.
Il granito onnipresente
nelle città è parte del paesaggio. Legato alla vita delle persone, era
utilizzato per la costruzione di case, forni per il pane, pozzi e
recinzioni. Nel 1900 un centinaio di scalpellini lavoravano ancora a Nevez in una trincea a cielo aperto in fondo all'ansa del Kerrochet, accessibile con la bassa marea.
Ma il granito non è solo grigio. Situati tra le spiagge di Trestraou e di Saint-Guirec, gli enormi ammassi di granito rosa di Ploumanac’h sono conosciuti in tutto il mondo. La loro origine risale a 300 milioni di anni fa, e si estendono su una superficie di più di 25 ettari. Uno spettacolo!
Secondo alcuni la Bretagna sarebbe diventata la seconda patria del golf
dopo la Scozia. La regione conta una trentina di percorsi, situati
sulla costa e nell'interno, sempre al centro di paesaggi mozzafiato, che
offrono un'accoglienza calorosa e attrezzature di qualità. A lato, il
Dinard golf.
Un elemento distintivo dei costumi degli abitanti del Bigouden, regione del Finistère, è la coiffe bigoudène, il lungo copricapo in pizzo (oltre 30 centimetri) portato dalle donne. La sua particolare altezza pare ricordi un fatto storico,
ovvero un atto di protesta contro re Luigi XVI che aveva fatto
abbattere le guglie dei campanili, quindi le donne avevano sollevato le
loro coiffes.
Regione di tradizioni e di folklore, la Bretagna conserva gelosamente anche le sue tradizioni del gusto : le galettes di grano saraceno, la ciotola di sidro,
il chouchen (antica bevanda celtica a base di idromele) e i sontuosi
plateaux di frutti di mare, il kig ha farz, o il kouign-amann sono un
vero attentato alla linea.
Ci siamo fatti delle ottime bevute di birra, assaggiando anche quella locale che non è male.
Quando abbiamo pranzato a Concarneau il 17 agosto, entrando alla Ville Close abbiamo ritrovato i Micamac,
un gruppo musicale che propone musiche celtiche e non solo. Una
piacevole sorpresa, dopo aver fatto la loro conoscenza durante la gita
precedente.
Ho parlato molto della Bretagna ma anche la Normandia affascina con le sue coste frastagliate dalle scogliere bianche a picco sul mare turchese, le distese verdi di dolci pascoli e i luoghi immortalati dai grandi pittori impressionisti, la gastronomia ricca di sorprese, le grandi cattedrali gotiche e i luoghi della seconda guerra mondiale, le cittadine di pescatori e la sua forte tradizione popolare.
La notevole architettura del santuario di Mont Saint-Michel
e la baia nel quale l'isolotto sorge con le sue maree ne fanno il sito
turistico più frequentato della Normandia con circa 3.200.000 visitatori
ogni anno. Numerosi immobili che vi sorgono sono classificati come
monumenti storici e l'intero sito è nel suo insieme classificato come
tale dal 1862. Dal 1979 fa parte dei Patrimoni mondiali dell'umanità dell'UNESCO.
La Bandiera della Normandia è un drappo rosso con due leoni
passanti d'oro. Attualmente è la bandiera ufficiale della Bassa
Normandia. Esiste anche una variante con tre leoni, vessillo ufficiale
dell'Alta Normandia.
E' facile fare dell'ironia, e ci riescono pure gli abitanti della Normandia, che coltivano un sogno sul clima poco clemente della loro regione... Pure noi siamo stati vittime, anche in questa gita, del tempo variabile.
Come ho detto in altra sede, abbiamo raccolto a Port en Bessin gli scarti delle capesante,
che formano una grande distesa al posto della spiaggia. Mio marito si è
poi dilettato a ricavarne graziosi oggettini, tra cui un portatovaglioli
e un simpatico angioletto, che ci osserva dalla sua postazione, appeso a un armadietto fuori dalla cucina.
Il viaggio è una specie di porta, attraverso la quale si esce dalla realtà.
Guy De Maupassant
Guy De Maupassant
E con queste belle parole vi do appuntamento alla prossima gita.
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