15/9 Giornata dedicata alla visita di Dresda.
Dresda è capitale e secondo maggiore centro del Land della Sassonia
dopo Lipsia. Situata sulle sponde del fiume Elba, è una delle città più
ricche di arte e di cultura della Germania, oltre ad essere un luogo
dove antico e moderno si fondono insieme in modo perfetto. Definita
spesso come la Firenze dell'Elba, ha edifici e monumenti famosi in tutto il mondo.
I primi insediamenti nella zona di Dresda risalgono al neolitico.
Il guado che attraversava l'Elba, all'altezza dell'odierno centro
storico, è probabilmente esistito già nell'antico Medioevo. La città ha
avuto origine dall'unione di un antico insediamento slavo sulla riva settentrionale del fiume con un centro sassone
abitato sulla riva meridionale (dove ora si trova il centro
dell'attuale Altstadt). Il primo riferimento documentato sulla città
risale al 1206 e si tratta dei protocolli di un procedimento giudiziario
riguardante lo smantellamento di un castello medioevale.
La città è stata ripetutamente distrutta: dal fuoco nel 1491, da
bombardamenti prussiani nel 1760, durante la repressione di sollevazioni
per la richiesta della costituzione nel 1849. All’alba del XX°
secolo, Dresda si presentava come una splendida ed attivissima città:
produceva autovetture, cibo trattato, dispositivi medicali, apparecchi
fotografici, sigarette e ceramiche. Ma l’era d’oro della città sarebbe
presto terminata.
È infatti stata quasi completamente distrutta dai bombardamenti
degli Alleati del 13 e del 14 febbraio 1945 e fu nuovamente bombardata
dalla USAAF, con 2.700 tonnellate di bombe, il 2 marzo e il 17 aprile
del 1945. A causa dell'ampio uso di ordigni incendiari
non si è mai potuto stabilire il numero esatto delle vittime, secondo
alcuni quasi 200.000.
L’operazione "thunderclap" (Colpo di tuono) con
l’obiettivo della "tempesta di fuoco" sulla città, un
bombardamento con finalità terroristiche voluto soprattutto da
Churchill, doveva non solo piegare la resistenza dei nemici, ma anche
servire come monito ai russi: lo stesso trattamento poteva essere
riservato a loro se i patti di Yalta non fossero stati rispettati.
A guerra terminata, Dresda venne lentamente ricostruita
- anche se non tutte le ferite inflitte dalla conflitto si
chiusero - fino a diventare uno tra i maggiori centri industriali della
Repubblica Democratica Tedesca, esistita tra il 1945 ed il 1990, anno
della riunificazione tedesca.
Dresda è suddivisa in una parte vecchia detta Altstadt, comprendente tutto il centro storico fino all’Altmarkt; dal lato opposto del fiume si estende la zona più recente, chiamata Neustadt:
intorno al fiume c'è una vasta area di verde dentro la città stessa, di
tale importanza da annoverare Dresda tra le città più verdi d’Europa e
da percorrere in bicicletta o a piedi.
L'Elba fa anche danni:
17 agosto 2002: i bei lampioni del lungo fiume che non
si vedono più tanto l'acqua è salita (9 metri e 10 a mezzogiorno, 9
metri e mezzo alla mezzanotte del giorno prima), con 33 mila evacuati, la
Semperoper e lo Zwinger allagati, le collezioni di ceramiche,
di orologi, la pinacoteca sequestrate ai piani alti di un centro storico
che pare galleggiare nel fiume.
5 giugno 2013: A Dresda la piena del fiume Elba ha
raggiunto un’altezza di 8,05 metri, rispetto al livello normale di 2
metri. 660 persone sono state evacuate, in
qualche quartiere per precauzione è stata sospesa la fornitura
dell’elettricità. Un portavoce comunale paventa la minaccia che nelle
prossime ore il centro storico possa essere invaso dall’acqua alta un
metro.
Ma anche da questi eventi Dresda si riprende, quasi come l'araba fenice.
Il nuovo ponte a quattro corsie costruito sull’Elba,
resosi necessario per decongestionare il traffico, è costato 182 milioni
di euro: è stato inaugurato il 24 agosto 2013 con una passeggiata
pubblica alla quale hanno preso parte numerosi cittadini e turisti,
che presto lasceranno spazio al traffico veicolare.
Il centro città
dista 1,6 chilometri, troppo pochi secondo l’UNESCO che sin dal 2009 ha
osteggiato il progetto inserendo la “Firenze del Nord” nella lista rossa dei patrimoni dell’umanità in pericolo, salvo poi rimuoverla definitivamente dalla lista World Heritage. È la prima volta che l’ente dell’ONU prende una simile decisione in Europa.
Prima di affrontare la parte inerente i monumenti, parliamo anche del mitico ponte blu con la sua elegante arcata sospesa sopra il fiume. Il Loschwitzer Brücke, meglio conosciuto come Blaues Wunder (Meraviglia o Miracolo blu),
lungo 141,5 metri venne costruito tra 1891 ed 1893.
Originariamente venne dipinto di verde, ma inspiegabilmente
divenne blu.
La Kreuzkirche (Chiesa della Croce - così
chiamata perché si dice custodisca una scheggia della croce di cristo),
distante solo pochi passi dal municipio, si trova al posto della chiesa
di San Nicola eretta nel 13.mo secolo. L’attuale chiesa in stile tardo
barocco e primo classicismo fu costruita dal 1764 al al 1800. È la sede
del Coro della Croce che vanta una tradizione di più di 700 anni. Nella
Cappella dei Matrimoni un rilievo in pietra arenaria con il ritratto di
Heinrich Schütz ricorda l’importante storia musicale di Dresda.
Terrazza di Brühl: da lì ci si può affacciare sull'Europa. Infatti, il balcone d'Europa è il soprannome che dette Goethe
a questa struttura. I poeti non mentono: si tratta di un magnifico
giardino a terrazza, interdetto al passaggio delle macchine, con vista,
meravigliosa, sul Fiume e sulla riva opposta dell'Elba.
All'inizio, la
terrazza faceva parte dei bastioni eretti a difesa della città,
ma, tra il 1739 e il 1748 il Conte Heinrich Von Brühl, Ministro del re
Augusto il Forte, trasformò le fortificazioni in un giardino ad uso del
suo palazzo. Una scalinata monumentale la collega alla Schlossplatz;
salendo, sono apprezzabili quattro sculture bronzee che simboleggiano le
varie stagioni e arrivati in cima alle scale c'è una bellissima vista
sulla città vecchia.
Nel centro della città ammiriamo l’ex Chiesa
di Corte e odierna Cattedrale della Santissima Trinità, la più grande chiesa della Sassonia. Venne eretta,
tra il 1738 e il 1754, per ordine di Augusto III per la casa regnante, di fede cattolica dalla
conversione, motivata da interessi politici, di Augusto il Forte. Anche
conosciuta con il nome di Katholische Hofkirche, è
situata nell'Altstadt, al centro di Dresda.
La chiesa, in stile barocco,
presenta un interno a pianta ovale, con cinque navate che in realtà
sono tre più un deambulatorio, nel quale si svolgevano
le processioni, che non potevano essere fatte all'aperto, in una città
protestante.
In origine chiesa parrocchiale, venne elevata a cattedrale
nel 1964. Dal 1980 ha il titolo di Kathedrale Sanctissimae Trinitatis
(cattedrale della Santissima Trinità) e rappresenta uno dei simboli di
Dresda.
Al suo interno, una statua moderna che rappresenta la pietà è un
memoriale per le vittime del nazismo (ci sono scritte le date 30/1/33 -
13/2/45)
Nella piazza del teatro si erge maestoso il Semperoper,
il teatro dell'opera di Dresda, costruito
tra il 1838 ed il 1841. Deve il suo nome all'architetto
Gottfried Semper, che lo progettò con forme
neorinascimentali e influenze neobarocche. Si nota il monumento equestre al re Giovanni, cui tanto piaceva la cultura italiana da tradurre personalmente la Divina Commedia.
Veniva chiamato Teatro reale di corte (Königliches
Hoftheater) e si distingueva per la facciata di forma convessa
semicircolare a doppio ordine, che ricordava vagamente il Colosseo. Un
terzo piano più arretrato coronava la costruzione sempre seguendo la
forma semicircolare. Questo edificio ebbe breve vita, dato che le fiamme
lo rasero al suolo già nel 1869.
Venne riprogettato e adattato alle nuove esigenze,
ricostruito dal 1878 al 1880, notevolemente
ampliato e in massima parte reinventato. Durante la seconda guerra mondiale fu distrutto per la seconda volta.
L’Opera fu ricostruita, tra il 1977 ed il 1985, dalle
autorità della DDR. Il progetto, basato su
minuziosi studi, aveva come scopo quello di ricostruirla più o
meno com'era prima dell'abbattimento.
Lo Zwinger è un complesso
architettonico (palazzo con giardini) in stile barocco, costruito tra il
1709/1710 e il 1732/1733 per volere di Augusto II di Polonia detto il
Forte. Il termine "Zwinger" significa all'incirca "fortificazione
inframurale" ("fra le mura cittadine") o "castello concentrico" e
fa riferimento a una preesistente fortezza medievale. Quasi del tutto ricostruito
dopo i bombardamenti della seconda
guerra mondiale, è considerato una delle massime espressioni
dell'architettura barocca tedesca.
In origine il complesso possedeva solo tre ali, il
cortile spalancato verso il corso del fiume Elba. Terminata la
Semperoper, l'architetto Gottfried Semper chiuse il cortile
aggiungendo una galleria in stile rinascimentale, oggi conosciuta come Semperbau, famosissima perché ospita la Gemäldegalerie Alter Meister,
un museo degli antichi maestri, come indica il suo nome, tra i
quali figurano i capolavori di artisti notissimi come Giorgione,
Van Dyck, Rubens, Tiziano e Raffaello,
e la Rűstkammer
(l'armeria o Museo Storico) che ospita una molto nutrita collezione di
armi dal XV al XVIII secolo, la maggior parte adoperata dagli stessi re
Sassoni.
Lo Zwinger ha ora di quattro ali principali: il Wallpavillon,
il Glockenspielpavillon, la Zwingergalerie e la Sempergalerie costruite
ai lati di un giardino ornato al centro da quattro fontane.
Nello Zwinger si trovano: la Pinacoteca Antichi Maestri (Gemäldegalerie
Alte Meister), con i capolavori dal Rinascimento fino alla fine del
XVIII. secolo; la Sala d'Armi (Rüstkammer); la Collezione delle
Porcellane di Augusto il Forte e il Salone Matematico-Fisico.
Il Glockenspielpavillon ("Padiglione del carillon") fu realizzato del 1723. Prende l'attuale nome dal carillon (in tedesco: "Glockenspiel") formato da 40 campane in porcellana di Meissen,
che fu aggiunto tra il 1924 e il 1936. Il carillon suona melodie di
Antonio Vivaldi, Carl Maria von Weber e Humperdink. Completamente
distrutto dai bombardamenti del 1945 fu
ricostruito nel 1965.
La Kronentor (letteralmente "Porta della
corona") costituisce l'entrata principale allo Zwinger ed è
diventata uno dei simboli della città di Dresda; prende il nome
dalla corona polacca sostenuta da quattro aquile da cui è sormontata. È decorata con statue raffiguranti le quattro stagioni.
La collezione di porcellane he si
trova nel padiglione del carillon dello Zwinger, una delle più grandi
al mondo, è basata sulla collezione appartenuta ad Augusto il Forte.
Comprende una collezione di porcellane cinese, giapponesi (con pezzi che
vanno dall'età antica al XVII secolo) e, soprattutto vari pezzi in
porcellana di Meissen.
Agli inizi dell'anno 1700 l'alchimista diciottenne Johann Friedrich Böttger venne letteralmente catturato dall'elettore di Sassonia Augusto il Forte
perché questi riteneva che fosse in grado di trasformare i metalli vili
in oro. Venne tenuto prigioniero in Dresda, e obbligato a portare
avanti esperimenti in tal senso, che rimasero senza frutto. Nel 1703
tentò la fuga verso Praga, ma venne ripreso e condotto indietro. Per sua
relativa fortuna venne in contatto con il proprietario di una fabbrica
di vetro, Ehrenfried Walther von Tschirnhaus. Questi aveva speso i
precedenti vent'anni a cercare di riprodurre la porcellana dura e si
convinse del talento di Böttger. Si adoperò perché dalla ricerca della
formula per l'oro vero e proprio, si passasse a quella per l'oro bianco.
Sempre sotto custodia Böttger eseguì svariati esperimenti e trovò la
formula giusta per produrre la porcellana dura, probabilmente nel 1708 o
1709, presso Dresda. Venne riportato in un laboratorio del castello di
Albrechtsburg, nella città di Meissen, dove si avviò la produzione vera e
propria. Poiché la scoperta avvenne a Dresda, la porcellana di Meissen
è spesso definita Porcellana di Dresda.
La scoperta non gli portò
affatto fortuna: per timore che rivelasse un segreto industriale con un
valore economico impressionante (e per dispetto di non aver ottenuto la
formula dell'oro), Böttger venne letteralmente rinchiuso nel castello
e condusse la manifattura da una prigione dorata. Di qui fu liberato
solo nel 1714. Sebbene avesse poco più di 30 anni era profondamente
malato, molto probabilmente per aver dovuto lavorare in un ambiente privo di aerazione. Morirà nel 1719.
Nel cuore del centro della Città Vecchia, fra la Chiesa di Nostra Signora (Frauenkirche) e lo Zwinger, si trova il Castello di Dresda, un complesso cresciuto nei secoli e continuamente modificato, sede della residenza dalla dinastia dei Wettin dal 1485. Mentre le parti più antiche risalgono al XII e XIII secolo, il periodo dei maggiori lavori di ampliamento fu il XVI secolo, quando il castello fu rielaborato e arricchito in stile rinascimentale e decorato a graffiti su tutte le facciate. Tali decorazioni sono state ricreate recentemente in modo esemplare, con gli ultimi restauri, nel grande Cortile di Corte.
Grünes Gewölbe: Il nome di questo celebre Museo del Tesoro deriva dalle stanze al pianoterra dell’ala ovest del Castello Residenziale, usate come “deposito segreto”. I muri spessi, i battenti in ferro delle finestre e il soffitto a volta le rendevano particolarmente sicure contro incendi e furti.
Il colore verde, in alcune pareti, ha portato alla loro denominazione di “Volta verde”, nome poi riutilizzato quando Augusto il Forte organizzò in queste e in altre stanze successive il suo barocco Museo del Tesoro, un allestimento della preziosa collezione iniziata dai suoi predecessori e ampliata enormemente da lui stesso, di leggendari tesori di ogni genere.
Messa in salvo durante la guerra, alla fine del conflitto fu portata in Russia, restituita nel 1958 ed esposta per decenni in luoghi provvisori; ora finalmente i capolavori della Volta Verde risiedono nuovamente nella loro sede d’origine nel castello.
All'esterno del castello si può ammirare il dipinto su porcellana più grande del mondo: lungo 102 m, alto 9,5 m, su 25.000 piastrelle di porcellana di Meißen. Si tratta di una processione di nobili sassoni a partire dal 1127 fino al primo Novecento. Vi sono raffigurate 95 persone, 35 sono nobili a cavallo: principi, duchi, margravi e re. I soldati sono a piedi, i nobili a cavallo.
La processione parte dai tempi di Konrad il Grande che governò Dresda dal 1127 al 1156 (in piena era delle Crociate) fino a Federico Augusto III, che governò tra il 1904 e il 1918. Tutti i personaggi sono ritratti con i costumi d’epoca. La processione in origine fu dipinta tra il 1873 e il 1876 da Wilhelm Walther sull’edificio che collega il castello alle scuderie di corte, il Lungo Corridio, per celebrare gli 800 anni della dinastia Wettin, utilizzando la tecnica del graffito. Sostituiva un vecchio dipinto che era stato realizzato 300 anni prima: il tempo l’aveva pressoché cancellato. A causa del clima rigido presto il dipinto si rovinò per cui, tra il 1906 e il 1907, sulla base dei vecchi progetti, fu trasferito su piastrelle di porcellana nella manifattura di Meißen, ed è oggi una delle poche attrattive originali della Città Vecchia di Dresda, in quanto danneggiato solo in minima parte durante il bombardamento del 1945; infatti nei lavori di restauro del 1979 furono sostituite solo 200 piastrelle.
Concludiamo la visita con la Frauenkirche (chiesa di Nostra Signora), un edificio di culto luterano. Fu progettata dall'architetto George Bähr e costruita fra il 1726 ed il 1743. L'edificio è ispirato all’architettura ed alle cupole delle chiese barocche italiane del tempo. La cupola in pietra, per la sua forma slanciata, venne soprannominata "Die Steinerne Glocke", ossia la "Campana di Pietra". Il 13 febbraio 1945, durante il violento bombardamento britannico della RAF, la chiesa non venne colpita direttamente dalle bombe. Prima della guerra gli ampi finestroni erano stati murati per preservare l'interno; tuttavia, su un lato ne vennero lasciati aperti alcuni. La tempesta di fuoco che devastava la città spinse il fuoco anche all'interno della chiesa. Bruciarono le balconate e tutti gli arredamenti in legno.
La chiesa tuttavia rimase in piedi ancora per due giorni; poi, a seguito del calare della temperatura (che era arrivata a oltre 1000 gradi) per effetto del raffreddamento della pietra arenaria (e del mutamento della sua natura, divenuta spugnosa per l'alta temperatura), uno degli otto piloni che sorreggevano la cupola, si spostò: questa, venendo a mancare l'appoggio, crollò su se stessa trascinando tutto l'edificio, che rimase allo stato di rudere per 45 anni.
La Repubblica Democratica Tedesca la considerava come simbolo delle violenze della guerra ed anche per questo la lasciò nelle condizioni di rudere. Si dovette attendere fino al 1990, dopo la riunificazione della Germania, per un'evoluzione della situazione. La prima fase del restauro, fino al 1994, consistette nello sgombero delle macerie. A fianco, i ruderi nel 1957.
Nel 1996 era completata la ricostruzione della volta della cripta, nel 2002 tutti i lavori di assemblaggio, effettuati per lo più con materiali originali puntualmente repertoriati, per rendere all'edificio l'aspetto originario. (8425 pietre di varie fogge e dimensioni: si pensi che gli architetti dedussero la loro collocazione originaria dalla loro posizione nell'ammasso delle macerie). La colorazione scura delle vecchie pietre e le differenze di dimensione nelle aree di congiunzione tra la muratura odierna e quella antica assomiglia alle cicatrici di una ferita risanata, e può certo sconcertare, ma è anch'esso un segno della volontà di testimoniare la storia della sua distruzione. Da notare la croce dorata che sovrasta la cupola, finanziata dai britannici in segno di riconciliazione.
Anche gli affreschi, le pitture murali e le porte di quercia
artisticamente intagliate sono state ricostruite cercando di essere il
più possibilmente fedeli all'originale, adoperando alla bisogna vecchie fotografie
di matrimoni celebrati in epoche da lungo trascorse. Nel 2006, 800 anni
dopo la fondazione della città, la chiesa di Nostra Signora è stata
restituita al culto e da allora viene adoperata per gran parte dell'anno
come sala da concerto, spazio per conferenze e luogo d'incontro
interculturale. Da notare lo sviluppo di spazi circolari verso l'alto
lungo tutta la costruzione, avendo poco spazio alla base.
Una curiosità: la chiesa è stata ed è consacrata in onore della Vergine Maria (la Nostra Signora) come molte altre chiese nel territorio tedesco, un nome che è sopravvissuto alla riforma di Lutero, ma la chiesa Protestante non conosce l'adorazione della Vergine Maria; lo potremmo annoverare, quindi, come un'altra espressione della voglia di sopravvivenza che questo monumento sa simboleggiare.
E ora, una seconda curiosità. Proprio all'uscita dalla Frauenkirche ci siamo trovati nel bel mezzo di una festa organizzata dai sostenitori di Angela Merkel, visto che la settimana seguente ci sarebbero state le nuove elezioni. Era da poco passata l'una del pomeriggio quando ci siamo sentiti spostare da un gruppetto di poliziotti e ci è passata accanto, quasi gomito a gomito, proprio la Merkel, che andava a piedi verso il palco eretto in suo onore, scortata da una decina di guardie del corpo.
Per concludere: a Dresda furono inventati il collutorio, il dentifricio in tubetto, il reggiseno e la macchina fotografica panoramica. Inoltre qui fu prodotta la prima acqua minerale artificiale e installato il primo impianto di riscaldamento a gas pubblico in Germania. Nel 1911 venne inaugurata la prima Mostra di Igiene. Dresda è sempre stata una città di imprenditori-inventori, uomini soprattutto, ma anche donne. Ancora oggi sembra essere una delle attività preferite dai cittadini di Dresda andare a caccia di primati con tanto di iscrizione nel fatidico Guinness dei primati.
Una curiosità: la chiesa è stata ed è consacrata in onore della Vergine Maria (la Nostra Signora) come molte altre chiese nel territorio tedesco, un nome che è sopravvissuto alla riforma di Lutero, ma la chiesa Protestante non conosce l'adorazione della Vergine Maria; lo potremmo annoverare, quindi, come un'altra espressione della voglia di sopravvivenza che questo monumento sa simboleggiare.
E ora, una seconda curiosità. Proprio all'uscita dalla Frauenkirche ci siamo trovati nel bel mezzo di una festa organizzata dai sostenitori di Angela Merkel, visto che la settimana seguente ci sarebbero state le nuove elezioni. Era da poco passata l'una del pomeriggio quando ci siamo sentiti spostare da un gruppetto di poliziotti e ci è passata accanto, quasi gomito a gomito, proprio la Merkel, che andava a piedi verso il palco eretto in suo onore, scortata da una decina di guardie del corpo.
Per concludere: a Dresda furono inventati il collutorio, il dentifricio in tubetto, il reggiseno e la macchina fotografica panoramica. Inoltre qui fu prodotta la prima acqua minerale artificiale e installato il primo impianto di riscaldamento a gas pubblico in Germania. Nel 1911 venne inaugurata la prima Mostra di Igiene. Dresda è sempre stata una città di imprenditori-inventori, uomini soprattutto, ma anche donne. Ancora oggi sembra essere una delle attività preferite dai cittadini di Dresda andare a caccia di primati con tanto di iscrizione nel fatidico Guinness dei primati.
Di fianco, La casa musicale, così chiamata perchè quando piove l'acqua viene canalizzata e passa attraverso una serie di strumenti musicali.
La cronaca continua.
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