Il pomeriggio è dedicato alla storia del muro che divise
Berlino per quasi 30 anni; diventa quindi importante aggiungere un po'
di notizie storiche.
Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, le potenze alleate raggiunsero l'accordo di Potsdam, dividendo la sconfitta Germania in quattro zone di occupazione.
Anche Berlino fu divisa in quattro zone, ma essendo la città
all'interno della porzione di Germania occupata dai sovietici, i settori
americano, inglese e francese, poi conosciuti come Berlino Ovest erano
anch'essi territorio di quella che poi sarebbe stata la Repubblica
Democratica Tedesca.
Il 24 giugno 1948, l'URSS bloccò gli accessi ai tre
settori occupati da americani, inglesi e francesi di Berlino, tagliando
tutti i collegamenti stradali e ferroviari che attraversavano
la parte di Germania sotto controllo sovietico. Le
parti occidentali della città furono anche scollegate dalla rete
elettrica, sotto controllo sovietico. Berlino ovest
divenne una città assediata, senza viveri né medicinali. Il 25
giugno fu iniziato un enorme ponte
aereo (che durerà 462 giorni). Foto di Tempelhof,
aeroporto ora non più operativo.
Centinaia e centinaia di aeroplani, chiamati affettuosamente "Rosinenbomber"
(bombardieri d'uva passa) dalla popolazione locale, trasportarono una
enorme varietà di provviste, da interi container pieni di viveri,
carbone e medicinali a piccoli pacchetti di caramelle con attaccato un
minuscolo paracadute individuale per i bambini (i pacchetti di caramelle
paracadutati furono ideati dal pilota Gail Halvorsen).
Furono in totale effettuati 278.228 voli, trasportando 2.326.406
tonnellate di cibo e altre forniture, tra cui 1.500.000 tonnellate di
carbone per riscaldamento e produzione di energia elettrica, dando vita
al più grande trasporto umanitario della storia. All'apice
dell'operazione atterravano a Berlino 1.398 voli ogni 24 ore trasportando 12.940 tonnellate di viveri, carbone e macchinari.
La crisi iniziò a sbloccarsi quando l'Unione Sovietica non fece niente per fermare i voli umanitari e tolse il blocco a mezzanotte del 12 maggio 1949.
Il ponte aereo continuò comunque fino al 30 settembre; era intenzione
delle potenze occidentali di fornire a Berlino sufficienti scorte, in
caso i sovietici avessero deciso di bloccare di nuovo la città.
A lato, un carico di latte destinato alle popolazioni.
L’aeroporto Tempelhof , dove atterravano i velivoli del ponte aereo
durante il blocco, ha continuato a funzionare anche dopo la
riunificazione della Germania, ma i voli erano sempre meno frequentati.
Nel 2008 l’aeroporto è stato chiuso. La struttura è stata riaperta
nel 2010 e trasformata in un vasto parco pubblico aperto durante le ore
diurne. C'è un memoriale che ricorda l'impresa di quei nobili piloti, parecchi dei quali persero la vita per aiutare i berlinesi.
La solidarietà americana con i berlinesi dell'ovest era condizione
essenziale della vita del cosiddetto "avamposto della libertà"; la sua
espressione più nota e più incisiva sono le parole pronunziate
dall'allora Presidente degli Stati Uniti d'America, John F. Kennedy
nel suo discorso tenuto il 26 giugno 1963: "... Tutti gli uomini
liberi, ovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come
uomo libero, sono orgoglioso di dire: Ich bin ein Berliner" ("Io sono un berlinese").
Nota: in genere i krapfen vengono anche chiamati berliner...
L'inizio della Guerra Fredda fu proprio il blocco di
Berlino. Anche il successivo tentativo sovietico di annettere
Berlino Ovest alla DDR – l'ultimatum di Chruščëv del 1958 – venne
respinto dagli Alleati Occidentali. Il 13 agosto 1961 il governo della Germania Est, ottenuto il permesso da Mosca, innalzò il Muro di Berlino, per fermare la fuga in occidente dei propri cittadini.
Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso circolare
liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i
movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania
Ovest venne chiuso nel 1952 e l'attrazione dei settori occidentali di
Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. La DDR soffriva di
una fuga in massa di professionisti e lavoratori
specializzati che si spostavano all'ovest, per non parlare delle
diserzioni dall'esercito. Con la costruzione del muro le emigrazioni
passarono da 2,5 milioni tra il 1949 e il 1962 a cinquemila tra il 1962 e
il 1989. Per fermare l'esodo delle persone della Germania Est iniziò la
costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali nella notte
tra il 12 e il 13 agosto 1961. Il muro era lungo più di 155 km e dopo la costruzione iniziale,
venne regolarmente migliorato.
Nel giugno 1962 venne costruito un
secondo muro all'interno destinato a rendere più
difficile la fuga verso la Germania Ovest: fu così creata la cosiddetta "striscia della morte",
una zona off-limits. Dal 1975 il
confine era anche protetto da recinzioni,
105,5 km di fossato anticarro, 302 torri di guardia con cecchini armati,
20 bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga
177 km con una striscia di sabbia, per segnalare eventuali
tracce del passaggio di fuggitivi e zone minate.
Inizialmente, c'era solo un punto di attraversamento
per gli stranieri e i turisti, in Friedrichstrasse; le potenze
occidentali avevano altri due posti di blocco, a Helmstedt sul confine
tra Germania Est e Ovest e a Dreilinden sul confine sud di Berlino
Ovest. Per i berlinesi erano inizialmente disponibili 13 punti di
attraversamento, 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e
la DDR. A lato, permesso natalizio presso il ponte Oberbaum
In seguito, con un atto simbolico, l'attraversamento della porta
di Brandeburgo fu chiuso. I posti di blocco vennero battezzati con i
nomi fonetici: Alpha, Bravo e Charlie (Friedrichstraße).
Quest'ultimo, Checkpoint-Charlie, è ora ricostruito e meta di turisti a caccia di fotografie ricordo.
Durante il periodo di esistenza del muro vi furono circa 5.000 tentativi di fuga coronati da successo verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi
dalle guardie mentre tentavano di raggiungere l'ovest e molti altri
feriti. Quando ancora c'era solo il filo spinato una guardia si intenerì
alla richiesta di un bimbo di poter passare: il milite pagò cara questa
sua buona azione.
La Germania Est avrebbe voluto
controllare le pattuglie occidentali all’ingresso e all’uscita da
Berlino Est, ma gli alleati occidentali lo consideravano
inaccettabile. Il 22 ottobre del 1961 si rischiò un incidente diplomatico: l'automobile su cui viaggiava con la moglie E. Allan Lightner,
il diplomatico statunitense di più alto grado a Berlino Ovest, venne
fermata dalle guardie della DDR al checkpoint Charlie. I due si
rifiutarono di mostrare i loro passaporti e furono costretti a tornare
indietro.
Episodi simili si ripeterono nei giorni successivi fino a
quando Lucius D. Clay, il consigliere speciale del presidente John F.
Kennedy a Berlino Ovest ordinò che i diplomatici americani che volevano
entrare a Berlino Est venissero scortati da soldati americani su delle
jeep. Dato che le guardie tedesche continuavano a rivendicare il loro
diritto di controllare i funzionari stranieri che entravano a Berlino
Est, Clay ordinò a dieci carri armati americani M48 di dirigersi verso
il checkpoint Charlie, dove si fermarono a circa 75 metri dal confine. I
russi decisero allora di inviare lo stesso numero di carri armati che
si fermarono alla stessa distanza del confine, nella zona est. I carri rimasero per 16 ore a fronteggiarsi ad armi spiegate,
con il rischio che qualche soldato potesse sparare inavvertitamente un
colpo, innescare una sparatoria e di conseguenza una guerra. Grazie ad
un accordo tra le due superpotenze, verso le 11 di mattina iniziò il
ritiro di tutti i carri armati e da allora gli alleati poterono andare
liberamente a Berlino Est e lo stesso fecero i diplomatici e i soldati
sovietici a Berlino Ovest, fino alla caduta del muro.
Nel 1989 le riforme di Gorbacev, che introducono forme di democrazia in
sistemi dittatoriali, portano in pochi anni alla destabilizzazione dei
regimi comunisti dell’Europa orientale, compresa la Repubblica
Democratica Tedesca. La sera del 9 novembre 1989
venne reso noto un nuovo regolamento per l’espatrio permanente nella
Repubblica Federale, che a causa di un errore venne annunciato
come un nuovo regolamento per le visite.
Alle 18.53 il
corrispondente ANSA da Berlino Est, Riccardo Ehrman, chiedendo al
Ministro Schabowski da quando le nuove misure per la città sarebbero entrate in vigore ebbe come risposta: “immediatamente”. Migliaia di berlinesi dell’Est si precipitarono chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Di fronte a una tale
massa le guardie chiesero istruzioni e
alla fine la folla fu fatta passare. Il Muro di Berlino era finalmente crollato.
A partire dagli anni ottanta, alcuni artisti famosi come Keith Haring e Thierry Noir iniziarono a dipingere il lato del muro che dava su Berlino Ovest;
in seguito migliaia di artisti, conosciuti e sconosciuti, utilizzarono
il muro per i loro progetti artistici. Il muro si coprì di murales, dalle semplici scritte a disegni molto elaborati
e ben eseguiti, alcuni dei quali si guadagnarono una certa notorietà,
come quello che raffigurava una Trabant bianca che sfonda il muro
o
quello in cui si vedeva Erich Honecker baciare sulla bocca il segretario del PCUS Leonid Brežnev.
Il muro è stato fisicamente distrutto quasi ovunque, ad eccezione di
alcuni punti: una sezione di 80 metri vicino a Potsdamer Platz,
una
seconda, la più lunga, circa 1400 metri, sulla riva della Sprea, l'East Side Gallery, vicino all'Oberbaumbrücke
(che dal 1961 al 1989 è stato un "passaggio di confine" pedonale tra
Berlino est e Berlino ovest),
e una terza a nord in Bernauer Straße,
che è stata trasformata in un memoriale nel 1999. Bernauer Strasse divenne famosa in quel periodo per essere la strada dei
tentativi di fuga. I media occidentali diffusero diverse storie di
persone che scappavano verso la zona Ovest da Bernauer Strasse. Il centro di documentazione del muro spiega in dettaglio il sistema di frontiera e ricorda le numerose vittime.
Al momento della caduta del muro, la futura East Side Gallery (galleria del lato orientale) era bianca immacolata: questa sorta di enorme tavolozza lunga 1,3 km, fu offerta agli artisti di murales dell'epoca perché la dipingessero e rappresenta un memoriale internazionale alla libertà.
A questa circostanza si deve la conservazione, sotto tutela artistica,
dell'unico pezzo di muro di Berlino che ancora oggi permette di capire
cosa davvero rappresentasse questa ingombrante presenza nel cuore della
città. C'è da ipotizzare, infatti, che la sua conversione in galleria
pittorica a cielo aperto l'abbia salvata dall'abbattimento.
In altri punti della città è possibile invece trovare parti di muro
semplice o, sulla strada, il vecchio tracciato del muro è segnalata da
una serie di cubetti di porfido in due strisce parallele e da targhe commemorative.
Il ponte Oberbaumbrücke è stato costruito in legno nel 1724 ed è stato per decenni il ponte più lungo di Berlino.
Prima della attuale costruzione, vi era un ponte di legno localizzato
più ad ovest sempre lungo il corso della Sprea, in corrispondenza
dell'allora dogana. Di notte il corso del fiume era sbarrato da un
grosso palo ligneo rinforzato con un'anima di acciaio.
Il nome trae origine proprio dalla presenza di questo palo, detto Baum ("albero"), poiché ricordava il tronco di un albero. L'aggiunta del termine ober
era determinato dalla presenza di una simile struttura doganale, detta
Unterbaum, posta più a valle lungo il corso della Sprea, non molto
distante dall'attuale Reichstag.
Il ponte è stato pesantemente danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale e per disposizione di Adolf Hitler venne fatto saltare il 23 aprile 1945 per ostacolare l'avanzata delle truppe sovietiche.
In seguito fu riedificato e dopo la costruzione del Muro di Berlino, il 13 agosto del 1961, non fu percorribile fino alla riapertura nel 1963 per il solo passaggio pedonale: c'era uno dei check point durante la presenza del muro. Dal 1995 viene nuovamente percorso dal traffico automobilistico e dalla linea U1 della metropolitana.
In seguito fu riedificato e dopo la costruzione del Muro di Berlino, il 13 agosto del 1961, non fu percorribile fino alla riapertura nel 1963 per il solo passaggio pedonale: c'era uno dei check point durante la presenza del muro. Dal 1995 viene nuovamente percorso dal traffico automobilistico e dalla linea U1 della metropolitana.
Oggi l'Oberbaumbrücke è considerato uno dei monumenti caratteristici della città. Unisce i quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg, in precedenza divisi dal Muro di Berlino ed è diventato uno dei simboli della riunificazione della capitale tedesca.
Il 9 novembre 1994, in occasione del quinto anniversario della caduta del Muro, è stata inaugurata una nuova sezione del ponte, realizzata dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava. A lato, galleria pedonale.
Il 9 novembre 1994, in occasione del quinto anniversario della caduta del Muro, è stata inaugurata una nuova sezione del ponte, realizzata dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava. A lato, galleria pedonale.
Dal 1998 l'Oberbaumbrücke è annualmente teatro della cosiddetta Wasserschlacht
("battaglia dell'acqua"), una competizione fra gli abitanti dei
quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg. Nel corso della manifestazione,
che conserva comunque un carattere amichevole, i partecipanti cercano
di respingere gli avversari verso il loro quartiere mediante il lancio
di frutta e verdura marcescenti.
Siamo andati a vedere la stazione di Berlin-Nordbahnhof, fino al 1950 Stettiner Bahnhof, che
era una stazione ferroviaria terminale di Berlino. Fu chiusa al
traffico ferroviario il 18 maggio 1952, in seguito alla decisione delle
autorità orientali di evitare il transito attraverso Berlino Ovest e
divenne una delle cosiddette "stazioni fantasma".
I
treni della S-Bahn che passavano sottoterra portavano in questo tratto
dal sud al nord di Berlino Ovest senza fermarsi. Soldati delle truppe di
frontiera vigilavano le banchine oscurate.
Nel 1949, infatti, con la divisione della città in quattro settori, lo Stettiner Bahnhof si trovò nel settore sovietico.
La stazione era accessibile solo attraversando l'allora distretto del
Wedding, assegnato al settore francese. L'intera rete ferroviaria
berlinese continuava però ad essere gestita unitariamente dalla Deutsche
Reichsbahn, la compagnia ferroviaria statale d'anteguerra passata alla
RDT.
Leggi qui per ulteriori informazioni.
Abbiamo percorso la Karl-Marx-Allee, dedicata al
filosofo ed economista tedesco Karl Marx; è una strada che corre nei
distretti Mitte e Friedrichshain-Kreuzberg a Berlino. La strada è
caratterizzata da edifici eretti durante gli anni Cinquanta del XX
Secolo, per la maggior parte ascrivibili alla corrente cosiddetta del classicismo socialista.
Inizia ad Alexanderplatz, dirigendosi verso est, fino a Frankfurter
Tor, con una sede stradale a sei corsie affiancate da due ampie strisce
di verde che separano il traffico dai grandi edifici residenziali. Al di
sotto di essa corre la linea U5 della U-Bahn.
Il nome Frankfurter Tor (Porta di Francoforte) si
rispecchia nell'architettura della porzione occidentale della piazza, in
cui gli edifici si innalzano ulteriormente a creare l'effetto di una
porta urbana. Si tratta, nello specifico, di due palazzi sormontati da cupole disegnate in omaggio a quelle volute in Gendarmenmarkt nel XVIII secolo dall'architetto Carl von Gontard.
La giornata si conclude con la visita al Museo della Stasi.
Stasi è l'abbreviazione di Ministerium für
Staatssicherheit, "Ministero per la Sicurezza di Stato", abbreviato in
MfS o in Stasi appunto. Essa era la principale
organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania Est (RDT).
Rimase famosa per avere arruolato numerosi tedeschi dell'Est per il
controllo delle attività dei propri concittadini, in modo da poter
impedire il sorgere di moti contro il governo autoritario della Germania
Est.
Il ministero venne fondato l'8 febbraio 1950; Wilhelm Zaisser ne fu il suo primo direttore e Erich Mielke il suo vice. Venne modellato sul KGB sovietico,
che lo reputava come estremamente leale ed efficace, tra i vari servizi
segreti delle nazioni del Patto di Varsavia. Nel 1955, Erich Mielke
divenne capo della Stasi e Markus Wolf divenne capo del dipartimento di
spionaggio all'estero. Fino a metà degli anni ottanta, la rete di spie
crebbe all'interno della DDR altrimenti detta Germania Est. Nel 1989
venne stimato che la Stasi disponesse di 91.000 impiegati a tempo pieno e probabilmente più di 100.000 informatori, disponendo di fatto della percentuale più alta di spie pro capite di tutti gli Stati del patto di Varsavia.
A seguito del crollo del Muro di Berlino il 15 gennaio 1990
numerosi dimostranti assalirono il palazzo al fine di preservare e non
far disperdere l'ingente documentazione raccolta nella quarantennale
attività della Stasi, che all'approssimarsi della Riunificazione tedesca
stava venendo distrutto dal personale della Stasi per cancellare le
prove dei propri crimini.
Il 29 dicembre 1991 venne approvata dal
Bundestag la Stasi-Unterlagen-Gesetz anche detta legge StUG, che permise
l'apertura di tutti i dossier in mano all'Mfs. I
singoli cittadini poterono quindi per la prima volta nella storia della
DDR accedere a dossier che l'Mfs aveva stilato al riguardo della loro
vita privata. Il 31 marzo 1990 il Ministero della Sicurezza dello Stato cessò di esistere.
Il quartier generale del MfS è stato poi trasformato in un museo. Nello Stasimuseum
gli ambienti e mobili degli anni sessanta sono stati mantenuti intatti,
compreso l'ufficio personale di Erich Mielke. Tra le maggiori
attrazioni ci sono gli oggetti tecnologici usati dalla Stasi:
registratori, telecamere nascoste, e gli strumenti necessari per lo
spionaggio dei dissidenti e dei cittadini sospetti. Al terzo piano ci
sono gli archivi e si sta lavorando per ricostruire la documentazione andata distrutta negli anni passati.
La cronaca continua.
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