sabato 3 dicembre 2016

Gita a Berlino - Quarta parte - Storia del muro, Museo della Stasi

Il pomeriggio è dedicato alla storia del muro che divise Berlino per quasi 30 anni; diventa quindi importante aggiungere un po' di notizie storiche.


Dopo la fine della Seconda guerra mondiale, le potenze alleate raggiunsero l'accordo di Potsdam, dividendo la sconfitta Germania in quattro zone di occupazione. Anche Berlino fu divisa in quattro zone, ma essendo la città all'interno della porzione di Germania occupata dai sovietici, i settori americano, inglese e francese, poi conosciuti come Berlino Ovest erano anch'essi territorio di quella che poi sarebbe stata la Repubblica Democratica Tedesca.


Il 24 giugno 1948, l'URSS bloccò gli accessi ai tre settori occupati da americani, inglesi e francesi di Berlino, tagliando tutti i collegamenti stradali e ferroviari che attraversavano la parte di Germania sotto controllo sovietico. Le parti occidentali della città furono anche scollegate dalla rete elettrica, sotto controllo sovietico. Berlino ovest divenne una città assediata, senza viveri né medicinali. Il 25 giugno fu iniziato un enorme ponte aereo (che durerà 462 giorni). Foto di Tempelhof, aeroporto ora non più operativo.

Centinaia e centinaia di aeroplani, chiamati affettuosamente "Rosinenbomber" (bombardieri d'uva passa) dalla popolazione locale, trasportarono una enorme varietà di provviste, da interi container pieni di viveri, carbone e medicinali a piccoli pacchetti di caramelle con attaccato un minuscolo paracadute individuale per i bambini (i pacchetti di caramelle paracadutati furono ideati dal pilota Gail Halvorsen).

Furono in totale effettuati 278.228 voli, trasportando 2.326.406 tonnellate di cibo e altre forniture, tra cui 1.500.000 tonnellate di carbone per riscaldamento e produzione di energia elettrica, dando vita al più grande trasporto umanitario della storia. All'apice dell'operazione atterravano a Berlino 1.398 voli ogni 24 ore trasportando 12.940 tonnellate di viveri, carbone e macchinari.

La crisi iniziò a sbloccarsi quando l'Unione Sovietica non fece niente per fermare i voli umanitari  e tolse il blocco a mezzanotte del 12 maggio 1949. Il ponte aereo continuò comunque fino al 30 settembre; era intenzione delle potenze occidentali di fornire a Berlino sufficienti scorte, in caso i sovietici avessero deciso di bloccare di nuovo la città.
A lato, un carico di latte destinato alle popolazioni.
L’aeroporto Tempelhof , dove atterravano i velivoli del ponte aereo durante il blocco, ha continuato a funzionare anche dopo la riunificazione della Germania, ma i voli erano sempre meno frequentati. Nel 2008 l’aeroporto è stato chiuso.  La struttura è stata riaperta nel 2010 e trasformata in un vasto parco pubblico aperto durante le ore diurne. C'è un memoriale che ricorda l'impresa di quei nobili piloti, parecchi dei quali persero la vita per aiutare i berlinesi.


La solidarietà americana con i berlinesi dell'ovest era condizione essenziale della vita del cosiddetto "avamposto della libertà"; la sua espressione più nota e più incisiva sono le parole pronunziate dall'allora Presidente degli Stati Uniti d'America, John F. Kennedy nel suo discorso tenuto il 26 giugno 1963: "... Tutti gli uomini liberi, ovunque essi vivano, sono cittadini di Berlino, e quindi, come uomo libero, sono orgoglioso di dire: Ich bin ein Berliner" ("Io sono un berlinese"). 
Nota: in genere i krapfen vengono anche chiamati berliner... 


L'inizio della Guerra Fredda fu proprio il blocco di Berlino.  Anche il successivo tentativo sovietico di annettere Berlino Ovest alla DDR – l'ultimatum di Chruščëv del 1958 – venne respinto dagli Alleati Occidentali. Il 13 agosto 1961 il governo della Germania Est, ottenuto il permesso da Mosca, innalzò il Muro di Berlino, per fermare la fuga in occidente dei propri cittadini.


Inizialmente ai cittadini di Berlino era permesso circolare liberamente tra tutti i settori, ma con lo sviluppo della Guerra Fredda i movimenti vennero limitati; il confine tra Germania Est e Germania Ovest venne chiuso nel 1952 e l'attrazione dei settori occidentali di Berlino per i cittadini della Germania Est aumentò. La DDR soffriva di una fuga in massa di professionisti e lavoratori specializzati che si spostavano all'ovest, per non parlare delle diserzioni dall'esercito. Con la costruzione del muro le emigrazioni passarono da 2,5 milioni tra il 1949 e il 1962 a cinquemila tra il 1962 e il 1989. Per fermare l'esodo delle persone della Germania Est iniziò la costruzione di un muro attorno ai tre settori occidentali nella notte tra il 12 e il 13 agosto 1961. Il muro era lungo più di 155 km e dopo la costruzione iniziale, venne regolarmente migliorato.

Nel giugno 1962 venne costruito un secondo muro all'interno destinato a rendere più difficile la fuga verso la Germania Ovest: fu così creata la cosiddetta "striscia della morte", una  zona off-limits. Dal 1975 il confine era anche protetto da recinzioni, 105,5 km di fossato anticarro, 302 torri di guardia con cecchini armati, 20 bunker e una strada illuminata per il pattugliamento lunga 177 km con una striscia di sabbia, per segnalare eventuali tracce del passaggio di fuggitivi e zone minate.
Inizialmente, c'era solo un punto di attraversamento per gli stranieri e i turisti, in Friedrichstrasse; le potenze occidentali avevano altri due posti di blocco, a Helmstedt sul confine tra Germania Est e Ovest e a Dreilinden sul confine sud di Berlino Ovest. Per i berlinesi erano inizialmente disponibili 13 punti di attraversamento, 9 tra le due parti della città e 4 tra Berlino Ovest e la DDR. A lato, permesso natalizio presso il ponte Oberbaum

In seguito, con un atto simbolico, l'attraversamento della porta di Brandeburgo fu chiuso. I posti di blocco vennero battezzati con i nomi fonetici: Alpha, Bravo e Charlie (Friedrichstraße). 
Quest'ultimo, Checkpoint-Charlie, è ora ricostruito e meta di turisti a caccia di fotografie ricordo.

Durante il periodo di esistenza del muro vi furono circa 5.000 tentativi di fuga coronati da successo verso Berlino Ovest. Nello stesso periodo varie fonti indicano in un numero compreso tra 192 e 239 i cittadini della Germania Est uccisi dalle guardie mentre tentavano di raggiungere l'ovest e molti altri feriti. Quando ancora c'era solo il filo spinato una guardia si intenerì alla richiesta di un bimbo di poter passare: il milite pagò cara questa sua buona azione.



 

La Germania Est avrebbe voluto controllare le pattuglie occidentali all’ingresso e all’uscita da Berlino Est, ma gli alleati occidentali lo consideravano inaccettabile. Il 22 ottobre del 1961 si rischiò un incidente diplomatico: l'automobile su cui viaggiava con la moglie E. Allan Lightner, il diplomatico statunitense di più alto grado a Berlino Ovest, venne fermata dalle guardie della DDR al checkpoint Charlie. I due si rifiutarono di mostrare i loro passaporti e furono costretti a tornare indietro.


Episodi simili si ripeterono nei giorni successivi fino a quando Lucius D. Clay, il consigliere speciale del presidente John F. Kennedy a Berlino Ovest ordinò che i diplomatici americani che volevano entrare a Berlino Est venissero scortati da soldati americani su delle jeep. Dato che le guardie tedesche continuavano a rivendicare il loro diritto di controllare i funzionari stranieri che entravano a Berlino Est, Clay ordinò a dieci carri armati americani M48 di dirigersi verso il checkpoint Charlie, dove si fermarono a circa 75 metri dal confine. I russi decisero allora di inviare lo stesso numero di carri armati che si fermarono alla stessa distanza del confine, nella zona est. I carri rimasero per 16 ore a fronteggiarsi ad armi spiegate, con il rischio che qualche soldato potesse sparare inavvertitamente un colpo, innescare una sparatoria e di conseguenza una guerra. Grazie ad un accordo tra le due superpotenze, verso le 11 di mattina iniziò il ritiro di tutti i carri armati e da allora gli alleati poterono andare liberamente a Berlino Est e lo stesso fecero i diplomatici e i soldati sovietici a Berlino Ovest, fino alla caduta del muro.

Nel 1989 le riforme di Gorbacev, che introducono forme di democrazia in sistemi dittatoriali, portano in pochi anni alla destabilizzazione dei regimi comunisti dell’Europa orientale, compresa la Repubblica Democratica Tedesca. La sera del 9 novembre 1989 venne reso noto un nuovo regolamento per l’espatrio permanente nella Repubblica Federale, che a causa di un errore venne annunciato come un nuovo regolamento per le visite. 

Alle 18.53  il corrispondente ANSA da Berlino Est, Riccardo Ehrman, chiedendo al Ministro Schabowski da quando le nuove misure per la città sarebbero entrate in vigore ebbe come risposta: “immediatamente”. Migliaia di berlinesi dell’Est si precipitarono chiedendo di entrare in Berlino Ovest. Di fronte a una tale massa le guardie chiesero istruzioni e alla fine la folla fu fatta passare. Il Muro di Berlino era finalmente crollato.
A partire dagli anni ottanta, alcuni artisti famosi come Keith Haring e Thierry Noir iniziarono a dipingere il lato del muro che dava su Berlino Ovest; in seguito migliaia di artisti, conosciuti e sconosciuti, utilizzarono il muro per i loro progetti artistici. Il muro si coprì di murales, dalle semplici scritte a disegni molto elaborati e ben eseguiti, alcuni dei quali si guadagnarono una certa notorietà, come quello che raffigurava una Trabant bianca che sfonda il muro


o quello in cui si vedeva Erich Honecker baciare sulla bocca il segretario del PCUS Leonid Brežnev.




Il muro è stato fisicamente distrutto quasi ovunque, ad eccezione di alcuni punti: una sezione di 80 metri vicino a Potsdamer Platz, 



una seconda, la più lunga, circa 1400 metri, sulla riva della Sprea, l'East Side Gallery, vicino all'Oberbaumbrücke (che dal 1961 al 1989 è stato un "passaggio di confine" pedonale tra Berlino est e Berlino ovest), 


e una terza a nord in Bernauer Straße, che è stata trasformata in un memoriale nel 1999. Bernauer Strasse divenne famosa in quel periodo per essere la strada dei tentativi di fuga. I media occidentali diffusero diverse storie di persone che scappavano verso la zona Ovest da Bernauer Strasse. Il centro di documentazione del muro spiega in dettaglio il sistema di frontiera e ricorda le numerose vittime. 


Al momento della caduta del muro, la futura East Side Gallery (galleria del lato orientale) era bianca immacolata: questa sorta di enorme tavolozza lunga 1,3 km, fu offerta agli artisti di murales dell'epoca perché la dipingessero e rappresenta un memoriale internazionale alla libertà. A questa circostanza si deve la conservazione, sotto tutela artistica, dell'unico pezzo di muro di Berlino che ancora oggi permette di capire cosa davvero rappresentasse questa ingombrante presenza nel cuore della città. C'è da ipotizzare, infatti, che la sua conversione in galleria pittorica a cielo aperto l'abbia salvata dall'abbattimento. 
 

In altri punti della città è possibile invece trovare parti di muro semplice o, sulla strada, il vecchio tracciato del muro è segnalata da una serie di cubetti di porfido in due strisce parallele e da targhe commemorative.

Il ponte Oberbaumbrücke è stato costruito in legno nel 1724 ed è stato per decenni il ponte più lungo di Berlino. Prima della attuale costruzione, vi era un ponte di legno localizzato più ad ovest sempre lungo il corso della Sprea, in corrispondenza dell'allora dogana. Di notte il corso del fiume era sbarrato da un grosso palo ligneo rinforzato con un'anima di acciaio. 

Il nome trae origine proprio dalla presenza di questo palo, detto Baum ("albero"), poiché ricordava il tronco di un albero. L'aggiunta del termine ober era determinato dalla presenza di una simile struttura doganale, detta Unterbaum, posta più a valle lungo il corso della Sprea, non molto distante dall'attuale Reichstag. 

Il ponte è stato pesantemente danneggiato nel corso della seconda guerra mondiale e per disposizione di Adolf Hitler venne fatto saltare il 23 aprile 1945 per ostacolare l'avanzata delle truppe sovietiche.
In seguito fu riedificato e dopo la costruzione del Muro di Berlino, il 13 agosto del 1961, non fu percorribile fino alla riapertura nel 1963 per il solo passaggio pedonale: c'era uno dei check point durante la presenza del muro. Dal 1995 viene nuovamente percorso dal traffico automobilistico e dalla linea U1 della metropolitana. 

Oggi l'Oberbaumbrücke è considerato uno dei monumenti caratteristici della città. Unisce i quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg, in precedenza divisi dal Muro di Berlino ed è diventato uno dei simboli della riunificazione della capitale tedesca.
Il 9 novembre 1994, in occasione del quinto anniversario della caduta del Muro, è stata inaugurata una nuova sezione del ponte, realizzata dall'architetto spagnolo Santiago Calatrava. A lato, galleria pedonale.

Dal 1998 l'Oberbaumbrücke è annualmente teatro della cosiddetta Wasserschlacht ("battaglia dell'acqua"), una competizione fra gli abitanti dei quartieri di Friedrichshain e Kreuzberg. Nel corso della manifestazione, che conserva comunque un carattere amichevole, i partecipanti cercano di respingere gli avversari verso il loro quartiere mediante il lancio di frutta e verdura marcescenti.


 

Siamo andati a vedere la stazione di Berlin-Nordbahnhof, fino al 1950 Stettiner Bahnhof, che era una stazione ferroviaria terminale di Berlino. Fu chiusa al traffico ferroviario il 18 maggio 1952, in seguito alla decisione delle autorità orientali di evitare il transito attraverso Berlino Ovest e divenne una delle cosiddette "stazioni fantasma". 
 
I treni della S-Bahn che passavano sottoterra portavano in questo tratto dal sud al nord di Berlino Ovest senza fermarsi. Soldati delle truppe di frontiera vigilavano le banchine oscurate.
Nel 1949, infatti, con la divisione della città in quattro settori, lo Stettiner Bahnhof si trovò nel settore sovietico. La stazione era accessibile solo attraversando l'allora distretto del Wedding, assegnato al settore francese. L'intera rete ferroviaria berlinese continuava però ad essere gestita unitariamente dalla Deutsche Reichsbahn, la compagnia ferroviaria statale d'anteguerra passata alla RDT.
Leggi qui per ulteriori informazioni.

Abbiamo percorso la Karl-Marx-Allee, dedicata al filosofo ed economista tedesco Karl Marx; è una strada che corre nei distretti Mitte e Friedrichshain-Kreuzberg a Berlino. La strada è caratterizzata da edifici eretti durante gli anni Cinquanta del XX Secolo, per la maggior parte ascrivibili alla corrente cosiddetta del classicismo socialista. Inizia ad Alexanderplatz, dirigendosi verso est, fino a Frankfurter Tor, con una sede stradale a sei corsie affiancate da due ampie strisce di verde che separano il traffico dai grandi edifici residenziali. Al di sotto di essa corre la linea U5 della U-Bahn. 



Il nome Frankfurter Tor (Porta di Francoforte) si rispecchia nell'architettura della porzione occidentale della piazza, in cui gli edifici si innalzano ulteriormente a creare l'effetto di una porta urbana. Si tratta, nello specifico, di due palazzi sormontati da cupole disegnate in omaggio a quelle volute in Gendarmenmarkt nel XVIII secolo dall'architetto Carl von Gontard.



La giornata si conclude con la visita al Museo della Stasi.

Stasi è l'abbreviazione di Ministerium für Staatssicherheit, "Ministero per la Sicurezza di Stato", abbreviato in MfS o in Stasi appunto. Essa era la principale organizzazione di sicurezza e spionaggio della Germania Est (RDT). Rimase famosa per avere arruolato numerosi tedeschi dell'Est per il controllo delle attività dei propri concittadini, in modo da poter impedire il sorgere di moti contro il governo autoritario della Germania Est. 

Il ministero venne fondato l'8 febbraio 1950; Wilhelm Zaisser ne fu il suo primo direttore e Erich Mielke il suo vice. Venne modellato sul KGB sovietico, che lo reputava come estremamente leale ed efficace, tra i vari servizi segreti delle nazioni del Patto di Varsavia. Nel 1955, Erich Mielke divenne capo della Stasi e Markus Wolf divenne capo del dipartimento di spionaggio all'estero. Fino a metà degli anni ottanta, la rete di spie crebbe all'interno della DDR altrimenti detta Germania Est. Nel 1989 venne stimato che la Stasi disponesse di 91.000 impiegati a tempo pieno e probabilmente più di 100.000 informatori, disponendo di fatto della percentuale più alta di spie pro capite di tutti gli Stati del patto di Varsavia. 



A seguito del crollo del Muro di Berlino il 15 gennaio 1990 numerosi dimostranti assalirono il palazzo al fine di preservare e non far disperdere l'ingente documentazione raccolta nella quarantennale attività della Stasi, che all'approssimarsi della Riunificazione tedesca stava venendo distrutto dal personale della Stasi per cancellare le prove dei propri crimini. 


Il 29 dicembre 1991 venne approvata dal Bundestag la Stasi-Unterlagen-Gesetz anche detta legge StUG, che permise l'apertura di tutti i dossier in mano all'Mfs. I singoli cittadini poterono quindi per la prima volta nella storia della DDR accedere a dossier che l'Mfs aveva stilato al riguardo della loro vita privata. Il 31 marzo 1990 il Ministero della Sicurezza dello Stato cessò di esistere.  

Il quartier generale del MfS è stato poi trasformato in un museo. Nello Stasimuseum  gli ambienti e mobili degli anni sessanta sono stati mantenuti intatti, compreso l'ufficio personale di Erich Mielke. Tra le maggiori attrazioni ci sono gli oggetti tecnologici usati dalla Stasi: registratori, telecamere nascoste, e gli strumenti necessari per lo spionaggio dei dissidenti e dei cittadini sospetti. Al terzo piano ci sono gli archivi e si sta lavorando per ricostruire la documentazione andata distrutta negli anni passati. 




La cronaca continua.

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