lunedì 5 dicembre 2016

Gita a Berlino - Settima parte - Kreuzberg, Memoriale Sovietico, Isola dei musei

16/9 Di nuovo a Berlino. Ultime cose da vedere e nel tardo pomeriggio partenza.

Kreuzberg è un distretto di Berlino noto per la forte immigrazione turca, ma anche per la presenza di punk e artisti. Durante la seconda guerra mondiale l'area intorno a Friedrichstraße e Mehringplatz subì violentissimi bombardamenti, risultando quasi totalmente distrutta. Nel 1945, con la divisione della città, il distretto di Kreuzberg fu assegnato al settore  americano, e quindi a Berlino Ovest

Kreuzberg risultò essere il distretto più centrale fra quelli appartenenti ai settori occidentali (il centro storico, Mitte, apparteneva a Berlino Est). Fu interessato da interventi di risanamento urbanistico, con la demolizione di vecchi edifici residenziali sostituiti  da edifici più redditizi. Gli abitanti, in maggioranza dei ceti popolari, furono trasferiti in quartieri periferici.

Nel 1961 l'improvvisa costruzione del muro rese Kreuzberg, da zona centrale, un quartiere di frontiera: le strade s'interrompevano all'improvviso, le case erano molto maltenute e gli affitti bassi attiravano gli strati più poveri della popolazione: famiglie numerose, studenti, anziani e stranieri. Si sviluppò, quindi, il cosiddetto "Kreuzberger Mischung" (il miscuglio di Kreuzberg), che diventò un quartiere alternativo, ricco di fermenti culturali e di modi di vita diversi.

Negli anni settanta, a causa dello stato di forte degrado, si sviluppò fra gli abitanti un forte movimento di protesta sociale. Kreuzberg divenne il centro della scena punk rock e alternativa di Berlino Ovest. Dopo la riunificazione (1990), Kreuzberg è diventato un quartiere particolarmente apprezzato da giovani e studenti.

Ci rechiamo ora al Sowjetisches Ehrenmal - Treptower Park (Memoriale per i soldati sovietici al Treptower Park), che è un memoriale dedicato all'Armata Rossa e si trova all'interno del Treptower Park, nella zona est della città. Il memoriale è stato costruito fra il 1946 e il 1949; ospita le tombe di circa 5.000 soldati russi caduti nella battaglia di Berlino nei mesi di Aprile e Maggio del 1945. E' uno dei tre Memoriali Sovietici costruiti a Berlino dopo la conclusione della seconda guerra mondiale.

All'ingresso del memoriale è collocata la statua in granito di una donna affranta, che rappresenta la Madre Russia, circondata da statue di soldati. Il mausoleo è sormontato dall'enorme statua di un soldato che salva un bambino e poggia la propria spada su una svastica distrutta.


Prima del mausoleo vi sono 16 are di pietra, una per ognuna delle repubbliche sovietiche, sulle quali vi sono dei bassorilievi raffiguranti scene militari e delle citazioni di Stalin, da un lato in russo e dall'altro lato in tedesco. Al lato opposto del mausoleo vi è un portale, formato da due bandiere russe stilizzate, ai cui piedi vi sono le statue di due soldati inginocchiati.




Ancora oggi circola la leggenda secondo la quale il memoriale sarebbe stato realizzato riciclando il marmo ottenuto dallo smantellamento della Nuova Cancelleria del Reich costruita da Albert Speer per Hitler. L'idea di un tale riutilizzo dalla forte carica simbolica continua a risultare affascinante. In realtà le prove documentali dimostrano una diversa e più prosaica origine del materiale, peraltro di qualità diversa dal marmo impiegato nella Cancelleria. 
Concludiamo la nostra visita a Berlino andando all'isola dei musei, parte settentrionale dell'isola della Sprea, al centro di Berlino (quartiere Mitte). Il nome è dovuto al gran numero di musei, di importanza internazionale, che si trovano nell'area. Furono costruiti nell'arco di un secolo (1822-1930), su un'area precedentemente paludosa e parzialmente occupata da attività industriali e portuali. Per l'immensa importanza culturale e artistica, l'Isola dei musei è stata dichiarata dall'UNESCO patrimonio dell'umanità nel 1999. 
Il museo più antico è l'Altes Museum ("Museo Vecchio"), costruito dal 1822 al 1830 secondo il progetto dell'architetto Karl Friedrich Schinkel. Esso venne costruito di fronte al castello di Berlino (oggi non più esistente ma di cui è prevista la ricostruzione entro il 2019), sul lato nord del giardino del Lustgarten. In questo museo iniziò la collezione di antichità, da parte di Federico Guglielmo III, collezione che in parte è ancor oggi esposta nel museo stesso. 

Nel 1859, dopo la costruzione dell’Altes Museum, Federico Guglielmo IV di Prussia ordinò la realizzazione del Neues Museum, che avrebbe dovuto ospitare le collezioni egizie e preistoriche. Durante la seconda guerra mondiale venne praticamente raso al suolo (si salvarono solo alcuni dei muri perimetrali); è stato ricostruito e riaperto nel 2009. Raccoglie reperti di arte egiziana (Museo egizio), preistorica e il busto di Nefertiti custodito in una teca in vetro. 
Nel 1876 venne completata la Alte Nationalgalerie ("Vecchia Galleria Nazionale"), in cui venne esposta una collezione di opere d'arte del XIX secolo donate dal banchiere Joachim H. W. Wagener. Nel corso degli anni venne ampliata e oggi è una delle più importanti del paese. Danneggiata durante la guerra è stata riaperta nel 2001, dopo un lungo restauro. Vanta anche una preziosa collezione di opere di impressionisti francesi, come il famoso Jardin d’hiver di Manet. 
Nel 1907 venne aperto il Bode Museum, originariamente chiamato 'Kaiser-Friedrich-Museum', situato sull'estremità settentrionale dell'isola e facilmente riconoscibile a causa della sua cupola in rame scuro. L'edificio venne chiuso nel 2000 per poter effettuare urgenti opere di restauro e ha riaperto il 17 ottobre 2006. Qui sono esposte sculture ed opere artistiche dell'arte bizantina e tardo antica. 
L'ultimo dei musei ad essere costruiti è anche quello più conosciuto, il Pergamonmuseum, ultimato nel 1930: venne realizzato per soddisfare l’esigenza di nuovi spazi espositivi dove ospitare le opere ritrovate dagli archeologi tedeschi del 19° secolo a Pergamo, in Asia minore, nella stessa epoca in cui Schliemann dissotterrò il tesoro di Priamo. In realtà il museo ospita tre collezioni diverse: la collezione di arte antica (Antikensammlung), il museo dell'Asia Anteriore (Vorderasiatisches Museum) e il museo dell'arte islamica (Museum für islamische Kunst). 

Nel 1878 l'archeologo tedesco Carl Human cominciò una vasta campagna di scavi nella città di Pergamo che in otto anni portò alla scoperta di una acropoli di inestimabile valore artistico ed archeologico. L'accordo fatto con il governo turco prevedeva che Human poteva portare in Germania metà delle opere scoperte, metà doveva invece rimanere in Turchia. Così Human riuscì a portare a Berlino il fregio che circonda la base del tempio di Pergamo, lungo 170 metri, che oggi costituisce la parte più preziosa del tempio esposto nel museo. La parte soprastante è una ricostruzione dell'originale rimasto in Turchia. 

Nell'antichità Mileto era una delle città greche più importanti e ricche sulla costa dell'Asia minore. La porta del mercato fu costruita intorno al 180 a.C. ma fu distrutta durante il medioevo. Nel 1903 furono scoperte le sue rovine da due archeologi tedeschi (Theodor Wiegand e Hubert Knackfuß) e furono portate in Germania, con un accordo simile a quello fatto per l'altare di Pergamo. La ricostruzione nel museo di Pergamo ha aggiunto le parti mancanti della porta, non trovate durante gli scavi. 

La Porta di Ishtar era l'ottava porta della città interna di Babilonia. Fu costruita intorno al 575 a.C. per ordine di Nabucodonosor II sul lato nord della città e dedicata alla dea babilonese Ishtar.
Dal 1930 la porta si trova al Pergamon Museum di Berlino, ricostruita con i materiali recuperati dagli scavi di Robert Koldewey, insieme ad una parte della Via Processionale che passava sotto di essa. La struttura era in realtà una doppia porta di cui ciò che è in mostra nel Pergamon Museum è solo la più piccola parte frontale. I motivi principali che decorano la porta sono leoni, tori, draghi, fiori. 

Infine il Museo di Arte Islamica presenta l'arte dei popoli islamici dall'VIII secolo fino al XIX secolo. Le opere d'arte provengono da una regione che va dalla Spagna fino all'India. Punto focale è il vicino Oriente, inclusi Egitto e Iran. Gli elementi di spicco del museo includono gli esempi di architettura con decorazione quasi completa, che con i diversi materiali trasmette anche impressioni spaziali: la facciata in pietra di Mschatta, reperti di scavi archeologici di pareti in stucco provenienti dal palazzo di Samarra, le parti in legno dipinte della stanza di Aleppo e le ceramiche murali in diverse tecniche come nicchie di preghiera dalla Turchia e dall'Iran.
 
Con gli occhi ancora spalancati per la maestosità e la meraviglia del museo Pergamon ci siamo recati in aeroporto: la gita è finita, ma continueranno alcune mie considerazioni in altra pagina, anche sul perché degli strani semafori presenti a Berlino e sui vari orsi sparpagliati per la città. Per ora ciao e grazie a chi mi ha seguito sin qui nella mia opera faraonica.  
Alla prossima!

 

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