mercoledì 14 dicembre 2016

Tour Bretagna - Normandia - Terza parte - Locronan, Brest, i Calvari, Perros Guirec, Saint Malò

Locronan è stata ammessa nell’esclusivo club delle “Petites Cités de Caractère” (Piccole città di interesse architettonico) e dei “Più bei paesi di Francia” per le magnifiche dimore dagli abbaini scolpiti che circondano la bella piazza centrale e il suo pozzo. La chiesa gotica di Saint-Ronan con la sua torre quadrata di granito e la chapelle du Pénity, affiancate, formano un’unica facciata. 

All'interno dell'edificio si può ammirare una suggestiva Pietà, interamente scolpita in pietra (XVI secolo); nella navata, il pulpito e la vetrata principale ripercorrono numerosi episodi religiosi.



Sul retro un tipico cimitero bretone dalle possenti e alte croci che sovrastano le tombe. Il toponimo Locronan/Lokorn significa letteralmente "luogo di Ronan", con riferimento a San Ronano di Quimper, un monaco irlandese vissuto nel VI secolo e che dimorò nella foresta situata nei dintorni della città.

Dal 1469 fino al '600 fu un ricchissimo centro di manifatture tessili. Le tele di lino di Locronan erano considerate le più fini e resistenti di tutta la regione e già nel 1500 venivano esportate in tutta Europa.
La caratteristica di questa cittadina, chiamata anche il paese grigio, è che le sue case sono tutte in granito grigio.

Numerosi film hanno celebrato questo scenario unico: Tess di Roman Polanski, Chouans! di Philippe de Broca, Una lunga domenica di passioni di Jean-Pierre Jeunet, per citarne alcuni. I cineasti e gli spettatori apprezzano questa cornice rimasta inalterata nel tempo, libera da cavi elettrici, da antenne e da semafori.

Locronan è anche il sito ufficiale della cultura druidica. I Celti scelsero questo sito per creare un nemeton, un percorso sacro scandito da stazioni simboleggianti i 12 mesi dell’anno. Nell’ XI secolo, Saint Ronan cristianizza il luogo e fonda la città. La parola gallica Nemeton designava il santuario, il luogo specifico in cui i Celti praticavano i loro culti, sotto la direzione dei druidi.


Ci rimettiamo in viaggio verso Brest, dove pernotteremo solo. Brest è una città portuale francese sulla costa occidentale. È sede della principale base navale militare francese che dà sulla rada di Brest. Ne ho parlato abbondantemente nella cronaca della gita in Francia.




25/7 Partenza verso Perros Guirec, una delle più importanti località balneari della Costa del Granito Rosa. Sostiamo prima ai  Calvari.


I cosiddetti enclos paroissiaux (“recinti parrocchiali”) rappresentano una peculiarità dell'architettura e dell'arte cristiana della Bretagna, che si riscontra soprattutto a ovest della regione, nel Finistère e nelle zone occidentali del Morbihan e delle Côtes-d'Armor: si tratta di complessi parrocchiali recintati, frutto dell'opera di vari artisti realizzati in granito (specie in kersantite o pierre de kersanton, un granito scuro) tra il XVI e il XVIII secolo attorno ad un cimitero e costituiti solitamente, oltre che dal recinto e dallo stesso cimitero, da un arco trionfale, da una chiesa, da una cappella funeraria, da un ossario e da un calvario. Prendono il nome dall'enclos, ovvero dal recinto in pietra che circonda il complesso e che serviva per separare lo spazio sacro dall'esterno, vale a dire lo spazio profano. Qui si vede quello di St. Thegonnec.


Complessi religiosi di questo tipo sono molto numerosi in Bretagna: ne esistono una settantina soltanto nella Bassa Bretagna. Tra i complessi parrocchiali bretoni più famosi, figurano quello di Guimiliau, (a fianco), quello di Lampaul-Guimiliau, quello di Plougastel-Daoulas e quello di Saint-Thégonnec nel Finistère settentrionale, quello di Pleyben nel Finistère meridionale e quello di Guéhenno, nel Morbihan. 

Scolpiti in verticale, i Calvari raccontavano i testi sacri, la vita di Cristo e dei Santi per immagini, con al centro la Passione e il Calvario. (a lato particolare del Calvario di St. Thegonnec)
La parola calvario, deriva dal latino calvarium, traduzione della parola aramaica gulgulta (= cranio), nome dato alla collina fuori delle mura di Gerusalemme sulla quale fu crocifisso Gesù Cristo.

La Costa di Granito Rosa è uno dei litorali più famosi dell'intera Francia: situata lungo la costa sulla Manica tra Paimpol e Trébeurden, nella provincia storica del Trégor e nell'attuale dipartimento delle Côtes-d'Armor, prende il nome dalle particolari e spesso enormi  formazioni rocciose in granito, erose e modellate dalle maree e dai venti che sembrano assumere un colore simile al rosa.
Una delle località più famose della Costa di Granito Rosa è Perros-Guirec (con il celebre faro nella località di Ploumanac'h).Il miglior modo per visitare il posto é quello di percorrere il sentiero dei doganieri che segue tutta la costa da Perros-Guirec a Ploumanac'h. Questo antico tracciato a picco sul mare è lungo ben 1330 chilometri e un tempo aveva lo scopo di sorvegliare le coste contro il contrabbando e i predatori di relitti.

Perros-Guirec è un comune francese nel dipartimento della Côtes-d'Armor. Ha un litorale di 13 chilometri e tre grandi spiagge di sabbia; vi si gode una vista panoramica su un arcipelago di sette isole, che sono una riserva naturale e protetta.


Saint Malò è una sottoprefettura (arrondissement di Saint-Malo), capoluogo di due cantoni del dipartimento francese Ille-et-Vilaine, in Bretagna. È una città balneare famosa, fortificata da una cinta di bastioni, nota anche per essere stata una città di corsari. Il suo porto sbocca sul Canale della Manica e il suo litorale è tra quelli francesi il maggiormente esposto al fenomeno delle maree (l'ampiezza supera i 10 metri).

La lingua bretone, che fa parte delle lingue celtiche, non è mai stata parlata. Invece si usava il gallo, ovvero un dialetto neolatino della parte est della Bretagna. Sia il gallo sia il bretone si possono studiare oggi nelle università bretoni. La città viene distrutta quasi interamente dai bombardamenti americani durante la Seconda guerra mondiale. Alla Liberazione, la città viene ricostruita rispettando l'architettura del passato. Il porto diviene più moderno.

Le sua mura sono dello stesso granito grigio di Mont Saint Michel. La città divenne famosa come covo di pirati (che nel 1590 addirittura proclamarono una repubblica indipendente), ma fu anche base di partenza di fortunate navigazioni commerciali, d'importanti scoperte (il Canada fu scoperto da Jacques Cartier abitante di Saint Malo) e, nella prima metà del ‘700, delle scorrerie di un grosso numero di navi corsare.

All'interno della città vecchia si trova la Cathédrale Saint-Vincent. Iniziata nell'XI secolo, ospita un'eccellente collezione di vetrate medievali e moderne. L'attuale Cattedrale è dovuta ai rifacimenti resi necessari dai bombardamenti della seconda guerra mondiale.
Al suo interno si trova la tomba del navigatore Jacques Cartier, nativo di Saint-Malo, che scoprì il Canada.  

A sud della città vecchia sorge il Fort de la Cité di Saint-Servan, del XVIII secolo, una fortezza utilizzata dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale come piazzaforte. Lungo le mura si trovano delle casematte colpite dalle bombe degli Alleati. 




Tra le altre attrattive di Saint-Malo ci sono le tranquille spiagge a sud della città vecchia e lungo la costa verso nord-est. Le variazioni del livello del mare in questa zona sono tra le più alte del mondo (possono raggiungere anche i 13 m) e per arrivare all'acqua durante la bassa marea bisogna camminare molto. Saint-Malo costituisce un'ottima base di partenza per esplorare la Côte d'Émeraude o la famosa abbazia di Mont-Saint-Michel.


E da Saint Malò infatti ci apprestiamo a partire verso Mont St. Michel, dove pernottiamo, passando per Cancale, lasciando la Bretagna per dirigerci verso la Normandia.





Questo delizioso porto è una piacevole scoperta sia per gli occhi che per il palato. Eletta Site Remarquable du Goût (importante sito del gusto), Cancale è da tempo rinomata per le ostriche e per i frutti di mare. Ma la sua carta vincente è che si ammira il meraviglioso Mont Saint-Michel, incastonato al centro della baia.  




La cronaca continua. 

Nessun commento:

Posta un commento