mercoledì 5 ottobre 2016

Gita in Croazia - prima parte - Padova e Croazia

Dal 13 al 19 agosto 2016 sono andata, con la solita agenzia Partiti e contenti, a visitare la Croazia nella sua parte adriatica, quindi soprattutto la Dalmazia.

13 agosto: partenza dalla Valsusa, tappa a Padova, arrivo a Rijeka (Fiume) dove pernottiamo.

Padova è capoluogo della provincia omonima in Veneto. È il terzo comune della regione per popolazione dopo Venezia e Verona (quattordicesimo a livello nazionale) e il più densamente popolato.

Secondo l'Eneide virgiliana la città sarebbe nata per mano di Antenore, principe troiano, nell'anno 1185 a.C., una tradizione che fa di Padova una delle più antiche città della penisola e la più antica del Veneto. Sebbene la fondazione sia leggendaria, i dati archeologici hanno confermato l'antichissima origine della città, sviluppatasi tra il XIII e XI secolo a.C. e legata alla civiltà dei Veneti antichi.
A fianco, tomba di Antenore.

Sede vescovile a capo di una delle diocesi più estese e antiche d'Italia è conosciuta anche come la città del Santo, appellativo con cui viene chiamato a Padova sant'Antonio, il francescano nato a Lisbona nel 1195, che visse in città per alcuni anni e vi morì il 13 giugno 1231. Le reliquie di sant'Antonio e la sua tomba sono custodite nella Basilica di Sant'Antonio, importante meta di pellegrinaggio della cristianità e uno dei monumenti principali cittadini. Antonio è uno dei quattro santi patroni della città con Giustina, Prosdocimo e Daniele.




 

La Pontificia Basilica di Sant'Antonio di Padova è una delle più grandi chiese del mondo ed è visitata annualmente da oltre 6,5 milioni di pellegrini, che ne fanno uno dei santuari più venerati del mondo cristiano. Non è comunque la cattedrale della città, titolo che spetta al duomo.

 
 
È caratterizzata da una perfetta armonizzazione di diversi stili: la facciata a capanna romanica; i contrafforti che si sviluppano fino a diventare archi rampanti in stile gotico che, in parallelo, scandiscono con regolarità lo spazio e le cupole in stile bizantino, mediato attraverso Venezia; e i due campanili gemelli che, invece, richiamano quasi dei minareti.


La facciata è alta 28 metri circa e larga 37 metri circa; sono presenti cinque arcate rientranti e quella centrale è sormontata da una nicchia contenente la statua del santo; sotto si apre la porta maggiore. Sul tetto della basilica si trovano otto cupole e due esili torri adibite a campanili, che toccano i 68 metri di altezza.
 



 

La piazza del Santo, antistante, ospita il monumento equestre al Gattamelata, una statua in bronzo di Donatello. Eretta in onore del condottiero della repubblica veneta Erasmo da Narni, detto il Gattamelata, misura 340x390 cm, con lo zoccolo di base di 780x410 cm. Si tratta della prima statua equestre di grandi dimensioni fusa dai tempi dell'antichità e una delle prime opere scultoree dell'epoca moderna svincolate da un'integrazione architettonica (come per esempio il sottostare in una nicchia).








Padova è nota per essere la città dei "senza":
"Santo senza nome", perché Sant'Antonio, di cui è tradizionalmente popolare la devozione, è comunemente chiamato "il Santo" per antonomasia, con speciale riferimento alla Basilica omonima;
"Caffè senza porte", perché il monumentale Caffè Pedrocchi, (a lato) storico locale cittadino, sino al 1916, era aperto ventiquattro ore al giorno;
"Capitello senza colonna", perché presso l'angolo nord-ovest del Palazzo della Ragione, detto il "Salone" dai Padovani, all'incrocio di una volta, c'è un capitello ma manca la colonna sottostante;



 
"Prato senza erba", perché il Prato della Valle, spettacolare "piazza", la più grande d'Europa, era in realtà fino alla fine del XVIII secolo, periodo in cui assunse la sistemazione attuale grazie ad Andrea Memmo, una superficie paludosa dove si svolgeva la "Fiera del Santo".
In periodo romano e altomedievale l'area era nota come Campo di Marte o Campo Marzio perché destinata, tra le altre funzioni, a luogo di riunioni militari. Successivamente l'area fu indicata sia come “Valle del Mercato”, per i mercati e le fiere stagionali che qui avevano sede, sia come “Prato di Santa Giustina” in relazione alla presenza dell'omonima chiesa.

La configurazione attuale risale alla fine del XVIII secolo ed è caratterizzata da un'isola ellittica centrale, chiamata isola Memmia (20 000 m² circa), circondata da una canaletta (alimentata dal canale Alicorno) sulle cui sponde si trova un doppio anello di statue, con una circonferenza esterna di 1450 metri. Nella foto, in primo piano, la statua di Antenore.

Dopo la sosta pranzo riprendiamo il viaggio alla volta della nostra meta: la Croazia.

La bandiera della Croazia è formata da tre bande orizzontali di uguale dimensione, nei colori panslavi rosso, bianco e blu che compaiono, disposti in diverso ordine, anche sulle bandiere di altre repubbliche dell'ex-Jugoslavia. Al centro della bandiera è presente lo stemma croato: uno scudo a scacchi rossi e bianchi debordante la fascia bianca, con il primo scacco rosso sormontato da una corona costituita da 5 scudetti, in rappresentanza delle 5 grandi suddivisioni della Croazia: Croazia antica (regione di Zagabria), Ragusa, Dalmazia, Istria e Slavonia.


Macroregioni della Croazia:

Croazia Centrale o Zagabrese-Moslavina-Murania - verde


Slavonia - viola

Croazia Montana o Liburnia-Morlacchia - giallo


Litorale Croato Settentrionale o Istria-Liburnia-
Quarnero - rosso

Dalmazia - azzurro
 

La Croazia, ufficialmente Repubblica di Croazia (Republika Hrvatska, in croato), è uno Stato dell'Unione europea con una popolazione di 4.290.612 abitanti (censimento 2011), la sua capitale è Zagabria (Zagreb, 792.875 abitanti, censimento 2011).
Confina a nord con la Slovenia, a nord-est con l'Ungheria, ad est con la Serbia, a sud con la Bosnia Erzegovina e il Montenegro, mentre a ovest è affacciata sul mare Adriatico.
La Croazia è una repubblica parlamentare e la lingua ufficiale è il croato. La Regione Istriana, comprendente la maggior parte dell'Istria, adotta ufficialmente il bilinguismo (croato e italiano), ma la sua attuazione varia a livello comunale.
Tra il 1102 e il 1918 fu unita al Regno d'Ungheria, seguendone le sorti; successivamente ha fatto parte della Jugoslavia fino al 1991 divenendone indipendente all'inizio delle guerre dei Balcani. La Croazia ha aderito alla NATO il 4 aprile 2009 e dal 1º luglio 2013 è il ventottesimo Stato membro dell'Unione europea. Notizie dettagliate sulla storia della Croazia si trovano facilmente in rete, quindi mi fermo qui.
Attualmente la festa nazionale croata (così come quella slovena) ricorre il 25 giugno, anniversario della dichiarazione d'indipendenza del 1991.

 
Da un punto di vista morfologico il paese può essere distinto in tre zone con caratteristiche climatiche, geografiche e culturali diverse: la vasta area pianeggiante, le catene montuose e la fascia costiera.






Il bassopiano pannonico: nella parte orientale del paese si trova un'estesa pianura interrotta solo da alcune formazioni collinari; l'area fa parte del bacino dei fiumi Drava e Sava, affluenti del Danubio. In questa zona dal clima continentale, si distinguono la Croazia settentrionale e la Slavonia. Nella foto, confluenza tra Drava e Danubio.

 

La zona montuosa delle Alpi Dinariche: è situata nella parte centrale del paese ed è caratterizzata da rilievi medio elevati, che costituiscono lo spartiacque fra il bacino del Danubio e l'Adriatico. Il clima è alpino. I monti principali sono il monte Dinara (1.831 m s.l.m.) e il monte Vaganski Vrh (Monte Drago, nella catena delle Bebie, 1.758 m s.l.m.)





La costa adriatica: è caratterizzata da clima mediterraneo; l'ampiezza della fascia costiera è molto variabile, da pochi chilometri (in corrispondenza dei rilievi) in altre zone si allarga notevolmente nell'entroterra. Da nord a sud si possono individuare le seguenti regioni storiche:
l'Istria, la penisola nella parte settentrionale del paese



 

la regione del Litorale Croato, (Hrvatsko Primorje) corrispondente all'area intorno a Fiume (Rijeka) e Segna con le isole del golfo del Quarnero






 

la Dalmazia, con la sua costa frastagliata che si estende verso sud da Zara (Zadar) comprendendo le numerose isole antistanti la costa e città storiche come Ragusa (Dubrovnik) e Spalato (Split).
La Croazia possiede ben 1.185 isole, di cui solo 50 abitate.




  
 Alla fine della seconda guerra mondiale tutta la costa adriatica orientale, compresa Zara e le isole precedentemente italiane, finì per far parte della Jugoslavia federale diventata comunista, che amministrò l'area fino alla sua dissoluzione come Stato (1991). Nella Jugoslavia federale la Dalmazia fu parte della repubblica di Croazia, ma le Bocche di Cattaro e Budua furono annesse alla repubblica del Montenegro (Cattaro), mentre alla repubblica di Bosnia Erzegovina restò un breve tratto di costa lungo circa 23 km attorno alla cittadina di Neum, sul Canale della Narenta, che costituisce anche il suo unico sbocco al mare. I confini rimasero immutati anche dopo la dissoluzione della Jugoslavia.

Arriviamo in serata a Fiume, dove pernottiamo e dove torneremo a pernottare l'ultima sera prima del rientro.


Fiume (in croato: Rijeka), con 175 486 abitanti nel 2011, è la terza città della Croazia per popolazione dopo Zagabria e Spalato. Situata sull'Adriatico (Golfo del Quarnaro), è capoluogo della regione litoraneo-montana, sede universitaria e arcivescovile. 




 

Nel giugno 1991, in seguito alla disgregazione della Jugoslavia, Fiume entrò a far parte della nuova Croazia indipendente.
La città dovette sopportare nuovamente le difficili condizioni derivanti da una guerra, e il porto ne subì i peggiori contraccolpi: i traffici - già colpiti dalla crisi economico finanziaria dell'ultima Jugoslavia - subirono un ulteriore tracollo; per anni Fiume si resse con le provvidenze statali, con il commercio e con la residua industria. La favorevolissima posizione geografica però, nel momento in cui le condizioni politiche interne e internazionali resero la situazione più tranquilla, permise a Fiume di riprendere in pochi anni il suo ruolo di porto principale della Croazia. La costruzione dell'autostrada Fiume-Zagabria e i vari progetti di sviluppo intrapresi dalla giovane Repubblica di Croazia dimostrano una volta in più l'importanza strategica di Fiume nel contesto dell'intero bacino dell'Adriatico.

La cronaca prosegue in altra pagina.
 
 

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