domenica 14 ottobre 2018

Le capitali baltiche - Sigulda e Museo etnografico


Continua 7 settembre: Sigulda e Museo etnografico.


Raggiungiamo Sigulda, che è sede dell’amministrazione del parco del Gauja. La città vanta la pista artificiale di bob, skeleton e slittino che ospita tappe dei circuiti mondiali di tali sport. Costruita in epoca sovietica, è una delle poche aperte anche ai visitatori e non solo agli sportivi professionisti. 


Lunga 1420 metri, con 16 curve, si snoda fino al fondovalle permettendo di raggiungere notevoli velocità. 


Bella e caratteristica la palazzina che ospita l’ufficio informazioni


Molto simpatica l'orchestra dei cavalieri.

A Sigulda si trova anche il Parco dei bastoni, che si chiamano Spiekis, somigliano a bastoncini di zucchero e sono il simbolo della città. Molto in voga nel diciannovesimo secolo per le escursioni nella vallata del Gauja, sono prodotti artigianali diffusi e molto apprezzati. 


Ovviamente ho comprato un piccolo bastoncino pure io.
Nel 1207 la Livonia fu riconosciuta come feudo dell'impero e spartita tra la città di Riga, il vescovo e l'Ordine Teutonico. A Sigulda si trovano le impressionanti rovine dell’antico castello, la cui costruzione iniziò proprio nel 1207 per volere del vescovo Alberto di Riga (sempre quello, sì), fondatore dei Cavalieri portaspada, incorporati poi nel 1237 nell’Ordine teutonico. Durante la Grande Guerra del Nord (1700-1721) il castello fu gravemente danneggiatoDell’originario complesso del vecchio castelloin parte fortificato e riaperto al pubblico dal 2012, sopravvive solo la zona a sud-ovest, con la terrazza panoramica da cui si gode di una vista quanto mai suggestiva del vasto Parco naturale del fiume Gauja. 



Nel diciannovesimo secolo un cancello


che reca scritto l’anno 1867, è stato aggiunto alla parte anteriore. 

Tra il 1878 e il 1881 un nuovo castello in stile neogotico fu costruito dalla famiglia del principe Kropotkin, utilizzando materiali di un vecchio edificio che sorgeva qui nel corso del XVII secolo. L’edificio ha cambiato proprietari e funzioni diverse volte e durante la prima guerra mondiale è stato distrutto

Nel 1922 fu ricostruito e utilizzato dall’Unione lettone di scrittori e giornalisti. Quando siamo andati noi a vederlo era in fase di restauro


Nel 1938 fu posta davanti al nuovo castello la statua di Atis Kronvalds, insegnante e scrittore che ha contribuito a iniziare la seconda ondata del nuovo movimento lettone. 


Prima di lasciare la zona, qualche foto: altalene col simbolo S! di Sigulda; 


un monumento che non so cosa sia ma mi piaceva; 


la distesa sconfinata di alberi del grande parco. Ora andiamo a pranzo

al caratteristico ristorante Aparjods


in cui non potevano mancare i bastoni da passeggio... 
Di nuovo in cammino verso il Museo Etnografico.

Il Museo Etnografico Lettone all'aperto è uno dei più antichi musei all'aperto d'Europa: fu fondato nel 1924 per conservare tradizioni e architetture che in seguito alla distruzione causata nelle campagne lettoni dalla prima guerra mondiale rischiavano di essere perdute per sempre. Il suo territorio si estende su 87 ettari di pineta sulle rive del lago di Jugla

è composto da 118 edifici storici e in gran parte rurali delle quattro principali regioni lettoni - Latgallia, Livonia, Semgallia e Curlandia - risalenti dal 17 ° secolo fino agli anni ‘30 del ‘900, smantellati e ricostruiti pezzo per pezzo. 

Modellino fotografato nel museo del castello di Turaida rappresentante una delle abitazioni, adibita a sosta per carri e viaggiatori.


Carrozze


e carri.


Il museo ospita fattorie di contadini lettoni, artigiani e pescatori, granai, fienili, con mostre permanenti di oggetti di uso domestico e da lavoro, illustrando le condizioni di vita caratterizzate dal periodo specificato, dalla condizione sociale dei proprietari e dalla regione di provenienza


Dettaglio del tetto a canne e della parte superiore con i suoi simboli.


Attrezzi vari.


Culla. Foto di Lia Garavini


Una stanza. Purtroppo l'interno era molto buio.


Dettaglio del giardino di una casa.

Si noti in questa bellissima foto di una cucina la “sedia della nonna” sotto il forno annerito, a sinistra, l’arcolaio, le erbe aromatiche e medicinali appese, la bellissima stufa di maiolica davanti alla quale, su una panca, c’è il tagliere per il pane.



Una parte ricostruisce le abitazioni dei pescatori Livi della Curlandia. Tra le varie costruzioni ci sono pure saune, con tanto di laghetto vicino per rinfrescarsi dopo il trattamento, 


(interno della sauna)


pollai



ghiacciaie, foto tratta da walkandeat.blogspot.com


magazzini 


e mulini a vento


Ancora un mulino. 



Attaccata a un palo si nota ancora una sorta di gogna, dove venivano incatenati i colpevoli di qualche reato 


e un gong, come richiamo per il pasto alle persone che lavoravano nei campi. 


Altro edificio che sembra una chiesa.


Molto interessante è la chiesa luterana curlandese realizzata – come quasi tutti gli altri edifici - in legno, materiale facilmente reperibile in un paese ricco di foreste. 
Foto tratta da walkandeat.blogspot.com

Una parte del soffitto della chiesa è decorata con un corteo di angeli


l’altra è stata lasciata volutamente spoglia


le panche sono chiuse 


e la parte anteriore, vicina all’altare, era destinata ai proprietari terrieri mentre i braccianti dovevano accontentarsi della parte posteriore. 


Il pulpito.

Il parco che ospita il museo è molto amato dai lettoni, che lo frequentano volentieri, per respirare aria buona, rilassarsi nella natura e fare pic-nic con la famiglia.

Rientrati in albergo, noi ci siamo rilassati davanti a una simpatica zuppa. La cronaca continua.


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