sabato 6 ottobre 2018

Le capitali baltiche - Riga - Seconda parte

Ancora 6 settembre: Riga.

La gita prosegue con un giro esplorativo in pullman, in cui vediamo uno dei tanti parchi (il 30% della città è parco), attraversato da un canale in cui vivono anche castori che rosicchierebbero tutti gli alberi se non fossero dotati di apposite protezioni metalliche

Vediamo L'Opera Nazionale Lettone, sede dell'Opera e del Balletto Nazionale. La compagnia stabile si formò poco dopo l'indipendenza della nazione, nel 1918, e due anni più tardi vi si creò la compagnia di danza, a tutt'oggi l'unica compagnia professionistica della nazione. Attorno all'edificio si estende un parco.

Dal pullman vediamo anche la nuova sede della Biblioteca Nazionale, chiamata Castello di Luce (Gaismas Pils). 
Qui i cittadini hanno preso parte alla “Chain of booklovers”, una catena umana di quindicimila persone lunga 2 km. Dal 17 al 19 gennaio 2014, con una temperatura di -10 gradi, i cittadini trasferirono i libri dalla vecchia biblioteca, passandoli di mano in mano, al nuovo edificio, centro culturale di importanza nazionale nonché nuovo simbolo della città.
La catena formatasi spontaneamente in questa occasione ricorda la Via Baltica (di cui ho già scritto), la grande manifestazione del popolo baltico, che il 23 agosto 1989 scese in strada creando una catena umana che univa tutte e tre le capitali e rivendicava la propria indipendenza e libertà dall’URSS.
Foto tratta da Il Console e la Lettonia – Riga, Nuova Biblioteca Nazionale, catena umana 


Il Mercato centrale (Rīgas Centrāltirgus) è il più grande in Europa: progettato nel 1922 e costruito in stile art decò dal 1924 al 1930 occupa 72.300 mq con oltre 3.000 stand commerciali. Le strutture principali sono cinque grandi hangar per dirigibili Zeppelin tedeschi dismessi negli anni ‘20. Nel 1998 il territorio di mercato, insieme al Centro storico di Riga, sono stati inclusi nella lista del Patrimonio mondiale dell'umanità dell'UNESCO. Il nuovo mercato, costruito per sostituire il vecchio e antigenico precedente, in funzione dal 1571, occupa come si è detto cinque capannoni: quattro di loro si trovano fianco a fianco e il più grande, il quinto, è stato costruito perpendicolarmente.
Foto di David Holt.

Tutti gli edifici sono forniti di un moderno riscaldamento e illuminazione elettrica. La guida ci ha raccomandato una visita a questo importante simbolo di Riga ma abbiamo optato invece per un suggestivo giro in battello sul canale che circonda la città. Foto di Bruno Menetrier


Il Monumento alla Libertà fu concepito dallo scultore lettone Kārlis Zāle ed eretto nel 1935 durante un breve periodo d'indipendenza tra le guerre; è alto 42 metri ed è situato in fondo al viale principale, Brivibas iela, all’ingresso della città vecchia. In cima si trova una figura femminile che rappresenta la libertà (chiamata affettuosamente Milda), Foto di Mettmann - Opera propria

la quale solleva sopra il capo tre stelle d'oro che simboleggiano le tre regioni della Lettonia: Curlandia, Livonia e Letgallia. Lasciato intatto dai sovietici, il monumento resta un simbolo importante per la popolazione, che alla base depone regolarmente dei fiori.


Sulla base del monumento è incisa una dedica del poeta lettone Kārlis Skalbe: Per la patria e la libertà (in lettone Tēvzemei un Brīvībai). 


E siamo finalmente nel centro medievale della città, nella Piazza del Municipio. Distrutta durante la seconda guerra mondiale, è stata completamente ricostruita; è uno dei luoghi più animati della città. Sui due lati della piazza si trovano il palazzo del Municipio, anch'esso ricostruito, 

e il palazzo della Confraternita delle Teste Nere, uno degli edifici più noti della Città Vecchia. Già citato dalla metà del Trecento, è stato eretto nella prima metà del XIV secolo e decorato nel 1580. Nel 1886 ha subito un pesante restauro che lo ha trasformato in uno stravagante palazzo barocco con rimanenze del gotico baltico, ricco di eleganti rifiniture bianche dalle curve sinuose. Foto tratta da il-console-e-la-lettonia.



Inizialmente diverse corporazioni della città  utilizzarono la casa come loro sede ma ben presto divenne il ritrovo dei mercanti celibi il cui patrono era San Maurizio, originario del Nord Africa, e per questo raffigurato all'ingresso con la pelle scura. Gli affiliati vennero chiamati quindi Teste Nere e la casa che li ospitava con il tempo si chiamò la Casa delle Teste Nere

Il 28 giugno del 1941, durante la seconda guerra mondiale, la Casa delle Teste Nere fu bombardata dai tedeschi, e rasa completamente al suolo dai sovietici nel 1948. I lavori per riportare l'edificio al suo originale splendore furono eseguiti dal 1995 al 1999, sulla base dei documenti e delle descrizioni negli archivi.  Attualmente ospita alcuni uffici amministrativi comunali, l'Ufficio del Turismo ed un Caffè. Foto storica, la Casa agli inizi del Novecento.



Come si vede nelle foto sopra di fronte alla Casa delle Teste Nere si erge anche la statua di Rolando; in diverse città della Germania nel XIV secolo furono erette delle statue in onore di Rolando, difensore degli accusati e giusto giudice. La punta della spada di Rolando è il punto da cui vengono calcolate le distanze da Riga di tutte le altre città e paesi della Lettonia. 



Curiosità: una leggenda afferma che nella Piazza del Municipio fece la sua prima comparsa l’albero di Natale (siamo in competizione con Tallinn?), proprio davanti alla Casa delle Teste Nere, nel medioevo. Si dice che durante una delle loro scatenate feste, i confratelli, piuttosto brilli, ricoprirono l’abete della piazza con tutto ciò che capitava sottomano, dando involontariamente origine alla tradizione. Una mia foto scattata nelle vicinanze: dicono sia il monumento stilizzato proprio all'albero di natale. 

La chiesa di San Pietro è nata come chiesa cattolica, ma in seguito alla riforma luterana del 1523 venne consacrata al rito protestante. Nel 1209 fu costruita una prima chiesa per la preghiera popolare, successivamente ingrandita nel corso del XV secolo. I lavori cominciarono nel 1406 tuttavia, interrotti più volte, terminarono solo a fine secolo. Nel 1491 venne eretta un'altissima torre, che crollò nel 1666 e fu ricostruita nel 1690. Colpita da un fulmine nel 1721, il campanile attuale fu terminato con il complicato coronamento barocco nel 1746. Con i suoi 123,25 metri era il più alto edificio d'Europa. 



Durante la guerra il campanile subì un incendio. Negli anni 1970 fu restaurato (esattamente, i lavori di restauro finirono nel 1973), e fu aggiunto un ascensore, per consentire ai turisti, ma anche alla cittadinanza, di godere il panorama della città da un'altezza di 70 metri. Sulla cima della guglia del campanile c'è un galletto, simbolo della città, che si ritrova anche in altri monumenti e luoghi di culto. Recentemente la chiesa è stata battezzata con l'attuale nome, cioè chiesa di san Pietro. 



Andiamo ora verso il Duomo: notiamo nella parte posteriore, sul sagrato, una sorta di giardino per l’infanzia


Si tratta del parco giochi per bambini "labirinto", progettato dalla scultrice  Liene Mackus, autrice delle opere presenti. 


Sulla scalinata un simpatico armadillo accoglie gli ospiti, 


in basso un piccolo unicorno e altre opere sono attorniate da bimbi vigilati dalle maestre.

Il Duomo è la principale cattedrale protestante della città. È stato costruito nel 1211 per volere del vescovo cattolico Alberto di Riga fondatore della città, su una sponda del fiume Daugava. Dedicata a Santa Maria, è la più grande cattedrale medievale nelle Repubbliche baltiche. Il vescovo iniziò i lavori di costruzione della chiesa nel luglio del 1211 all'esterno della primitiva cinta muraria che delimitava il perimetro della città. 

Foto di Brunswyk.

Ben poco si sa sulle successive fasi di costruzione del luogo di culto ma certamente si velocizzò nel 1215 in seguito all'incendio che distrusse la principale chiesa di Riga. In un primo tempo si utilizzò come materiale da costruzione della pietra ma in seguito per i costi e le difficoltà nel reperire tale materia prima si ricorse ai mattoni. Nell'edificio coesistono diversi stili architettonici come il romanico, il gotico e il barocco a testimonianza dei continui rimaneggiamenti a cui il Duomo andò incontro nel corso dei secoli anche in seguito a incendi e distruzioni. 



Uno dei simboli della città è la guglia barocca che corona l’alta torre, su cui svetta l’immancabile galletto 


(all’interno del duomo si trova il primo che è stato posto sulla guglia). 


L’interno, formato da tre navate, è austero come nella tradizione luterana: notevoli le vetrate decorate


l’altare 


con il fonte battesimale


e il pulpito ligneo. Foto di Diliff - Opera propria.


L'organo è stato costruito negli anni 1882-1883, e fu inaugurato il 31 gennaio del 1884. A quei tempi era l'organo più grande al mondo


Dettaglio.


Ora visitiamo il chiostro annesso alla cattedrale. 


Vi si trovano un sacco di reperti
(foto di ramingodentro)


che spaziano da antichi cannoni


(dettaglio)


a statue


a pietre tombali


il tutto molto strano e anche un po’ inquietante, come la testa di pietra di Salaspils, antico idolo slavo.

L’Art Museum Riga Bourse custodisce la più vasta collezione di arte mondiale negli Stati baltici. L’edificio che lo ospita è un monumento architettonico di importanza nazionale costruito dal 1852 al 1855 ispirato al Rinascimento veneziano. La collezione è stata iniziata da membri del Consiglio, sindaci e commercianti di Riga nel 19 secolo. 

Andando verso le case del centro medievale vediamo la cattedrale di San Giacomo, consacrata nel 1225. In origine non era una cattedrale, funzione al tempo svolta dall'attuale cattedrale luterana della città. All'inizio del XV secolo è stata costruita la cappella della Santa Croce e parte della chiesa è stata trasformata in basilica. Nel 1523 divenne la prima chiesa luterana di lingua lettone. Nel 1582 è stata affidata ai gesuiti come parte della Controriforma. Nel 1621 è stata nuovamente data ai luterani. Nel 1812 è stata utilizzata come magazzino alimentare dalle truppe napoleoniche. A seguito di un referendum, nel 1923 l'edificio è stato restituito ai cattolici come cattedrale, essendo ormai il duomo di Riga una cattedrale evangelica luterana. 

I Tre Fratelli (ricordate le tre sorelle di Tallinn?) sono tre edifici situati nel cuore della città, ai civici 17, 19 e 21 di Mazā Pils iela, a pochi passi dal duomo; rappresentano il più antico complesso residenziale della città. 
L'edificio al numero 17 (estrema destra) è il più antico, risalente al tardo Quattrocento. La facciata presenta timpani a gradini, decorazioni in stile gotico e alcuni dettagli propri dell'architettura rinascimentale. In origine l'edificio constava di un'unica ampia stanza e di un attico utilizzato come magazzino. Il palazzo fu restaurato nel 1955–57. 
La facciata della casa al numero 19 risale al 1646, mentre il portale in pietra fu aggiunto nel 1746. Lo stile complessivo denuncia un'influenza del Manierismo olandese
La casa al numero 21, in stile barocco, risale al tardo Seicento
Il complesso ospita attualmente l'Ispettorato di Stato per la tutela del patrimonio culturale e al 19 il Museo lettone di architettura
Foto di Martin Thirolf.


Percorriamo Jekaba Iela e passiamo per la Porta Svedese; costruita durante il periodo della dominazione svedese è l'unica porta rimasta delle antiche porte di accesso alla città vecchia, con a fianco un tratto ricostruito dell'antica cinta muraria. Foto di Tahbepet


Passiamo per Aldaru Iela e vediamo la casa del boia che lavorava a Riga: se sulla finestrella compariva un paio di guanti, il boia doveva lavorare. 

Le due strade ai lati delle mura, una molto stretta, conducono alla Torre delle Polveri. Gli svedesi nel 1330 edificarono delle fortificazioni attorno alla Città Vecchia a scopo difensivo. Diverse torri e porte (vedi sopra) erano integrate nel sistema difensivo della città. 



Delle numerose torri è sopravvissuta fino ai nostri giorni solamente la Torre delle Polveri così chiamata perché nel XVII secolo divenne deposito di polvere da sparo. Dal 1919 ospita un museo della guerra. Al suo interno si trovano reperti e documenti soprattutto sul primo conflitto mondiale e sull'indipendenza della Lettonia. 

La Casa del gatto è un edificio in stile Art Nouveau situato nel cuore della città ed è uno dei più conosciuti. Deve il suo nome a un piccolo gatto in bronzo situato sulla punta del tetto che sembra essere avvinghiato alla costruzione cercando di non cadere. 

Questo edificio fu fatto costruire da un ricco commerciante, che vedendosi rifiutare il permesso di entrare a far parte della Camera del Commercio Maggiore (e non potendo quindi godere dei relativi benefici), come segno di spregio, fece mettere sul pinnacolo della costruzione un gatto con il posteriore indirizzato verso la Camera che si trova proprio lì di fronte. Ben presto, però, il proprietario del palazzo fu costretto a invertire l'orientamento del gatto, il quale guarda la strada (a me comunque risulta che i gatti sul tetto siano più di uno).


Il Memoriale dei Tiratori Lettoni è un monolite di chiaro stampo sovietico, scolpita su più lati di un enorme blocco di granito, dedicato ai soldati lettoni che si batterono coraggiosamente a fianco dei sovietici durante la prima guerra mondiale. È un monumento controverso: per alcuni ricorda la sottomissione del popolo lettone all'invasore e vorrebbero quindi abbatterla, altri invece sostengono che vada mantenuta come tributo al coraggio dei soldati. 


Prima di andare a cercare un posto per il pranzo libero, qualche scatto selvaggio ci sta. Un simpatico barile di mele


una bella piazza


un tombino scenografico


e un mini albero. 


Nel pomeriggio abbiamo deciso di concederci un’ora rilassante su un'imbarcazione: il giro inizia nel canale che circonda la parte vecchia della città 


e sfocia nella Daugava, di cui si percorre un tratto, 


poi si rientra nel canale dalla parte del porto. 


Non ci sono state spiegazioni da parte del timoniere, troppo impegnato col suo cellulare e poco propenso alle chiacchiere, ma il punto di vista diverso da cui abbiamo osservato la città e i suoi parchi è stato veramente interessante.


Notare in questa foto la rete di protezione sugli alberi contro i castori.


Finito il giro siamo rientrati in albergo; la cronaca continua.

Nessun commento:

Posta un commento