venerdì 22 giugno 2018

Gita a Vienna - Miniera di Hallein

6 settembre: miniera di sale di Hallein e rientro a casa.

Quando circa 240 milioni di anni fa il continente primordiale noto con il nome di Pangea si spezzò, la regione del Salzkammergut venne a trovarsi al limitare di una massa continentale instabile: laghi salati prosciugati subirono “spostamenti” durati milioni di anni a causa di eruzioni vulcaniche, innalzamenti delle catene montuose e movimenti delle falde; furono spinti verso l’alto, schiacciati e ricoperti da uno strato calcareo. Nel nucleo delle montagne il sale riposò fino a quando non fu scoperto dall’uomo alcune migliaia di anni fa.

Bad Dürrnberg è una frazione della città austriaca di Hallein, nel distretto di Hallein nel Salisburghese. La località si trova in zona pedemontana, alle pendici del complesso montuoso dell'Obersalzberg e non lontana dalle rive del fiume Salzach. Da Hallein dista circa 4 km, 20 da Salisburgo e 12 da Berchtesgaden, in Baviera (Germania). È una località di frontiera con la repubblica tedesca e il confine stradale (privo di dogana per via degli accordi di Schengen) la collega con l'attigua frazione di Oberau, nel comune di Berchtesgaden. 


La storia di Bad Dürrnberg è correlata alla presenza del sale nelle sue montagne. Già usato come stanziamento per cacciatori nomadi nel III millennio a.C., fu interessato da stanziamenti di Celti (foto) attorno al 600 a.C. Il commercio e l'estrazione continuarono sotto l'Impero romano a partire dal I secolo a.C.
Il sale rese Salisburgo ricca e potente. Ai tempi dei principi arcivescovi fiorì il commercio del sale, così il prezioso minerale venne anche chiamato oro bianco. Dopo la prima guerra mondiale le miniere sono state trasformate in museo, noto per i suoi lunghi scivoli di legno tra i livelli. 

Inizialmente le miniere venivano scavate a mano estraendo cristalli di sale solidi. Per aumentare l'efficienza, veniva pompata dell'acqua dolce nelle caverne. Dopo diverse settimane d'assorbimento del sale dalle pareti, l'acqua veniva pompata fuori verso un impianto ad Hallein.
 

C'è una visita guidata di 90 minuti che copre la distanza di 1 chilometro. Ai visitatori viene fatta indossare una tuta composta da una giacca bianca e pantaloni marron scuro per proteggere gli indumenti all'interno delle miniere. La temperatura interna di 10 gradi è costante per tutto l'anno. 

La visita inizia con un piccolo treno elettrico, su cui ci si siede come in sella a un cavallo, che percorre 400 metri all'interno delle miniere,  sfiorando le pareti di roccia che l’uomo ha scavato prima con selci, poi con utensili di metallo via via più sofisticati. 


Il percorso continua con uno scivolo in legno di 27 metri, affiancato da una scala che permette di scendere se si ha paura di scivolare, e successivamente con uno di 41 metri, grazie ai quali i visitatori possono scendere ai livelli più bassi delle miniere.

Lo scivolo un tempo usato dai minatori, ora in disuso.

Si arriva al punto più basso del tragitto, 210 metri sotto terra

e procedendo si passa il confine tra Austria e Germania.


Alla fine si attraversa un lago sotterraneo grazie ad una grande barca di legno.


Il lago sotterraneo.
La nostra guida, un giovane austriaco che parlava in tedesco a velocità impressionante ma forniva poi la traduzione attraverso un piccolo registratore, ci ha chiesto all'ingresso di augurargli Glück Auf, il tradizionale saluto dei minatori, che si potrebbe tradurre come una specie di buona fortuna (vedi la foto storica).

Nel corso della visita si vedono alcuni filmati che ricostruiscono la storia di Wolf Dietrich, arcivescovo principe di Salisburgo, che alle miniere di sale di Hallein dovette tutta la propria fortuna ma anche il declino e la prigionia. Ci sono poi diversi manichini e attrezzature d'epoca.

Altro manichino.

Un paesaggio, forse una sorta di presepe, fatto di sale 

e la ricostruzione di un uomo mummificato trovato sepolto in un cunicolo.

Lapidi commemorative, dettaglio.

Galleria. 

Si torna infine in superficie e sempre con il trenino si esce dalla miniera. Esperienza estremamente interessante.

Torniamo nel centro visite, molto semplice, in cui restituiamo le tute. Si tratta di una struttura senza fronzoli, con un piccolo bar e alcune belle statue.

















Simpatico anche il portafortuna.





 
Con questo si conclude la gita. Davanti alla fontana del Danubio e Vindobona vi saluto e vi do appuntamento alla prossima gita. Auf wiedersehen.
 

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