Torniamo ad Amsterdam, dove è prevista in mattinata la visita individuale con audioguida del Museo Van Gogh.
Il
Van Gogh Museum possiede la più grande
collezione di opere del pittore olandese Vincent van Gogh, che realizzò circa 900
dipinti, più di mille disegni e diversi schizzi; a oggi il museo custodisce circa 200 dipinti, 550 fra
disegni e acquarelli e numerose lettere di Vincent Van Gogh e di
pittori contemporanei suoi amici, tra cui Claude Monet e Paul
Gauguin.
Il
museo è
costituito da due edifici interconnessi: l'edificio principale,
progettato da Gerrit Rietveld e aperto nel 1973, e l'ala nuova,
progettata dall'architetto Kisho Kurokawa, i cui lavori sono stati
completati nel 1999. Il 5 settembre 2015 sono terminati i lavori per
una nuova moderna entrata al museo.
Il
7 dicembre 2002, poco prima delle 8 del mattino, due celebri dipinti
dell'artista vennero rubati dal museo. Le
tele erano
Una
congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen
del 1885
e
La
spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta
del 1882. Le due opere sono state ritrovate 14 anni dopo, il 30
settembre 2016, in seguito ad una perquisizione dalla Guardia di
Finanza italiana nel corso di un'operazione contro un gruppo di
narcotrafficanti in affari con il clan camorristico degli
Amato-Pagano, attivi nelle zone di Secondigliano e Scampia. Ora le tele sono state riportate al museo.
Van
Gogh iniziò a disegnare da bambino, finché non decise di
diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi,
all'età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più
note nel corso degli ultimi due anni di vita. Autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori,
dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli erano i soggetti preferiti. Fu influenzato dal realismo paesaggistico dei
pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François
Millet. Tanto geniale quanto incompreso in vita, Van Gogh influenzò
profondamente l'arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni
soffrendo di frequenti disturbi mentali, si suicidò all'età di 37
anni.
Teschio
con sigaretta accesa (Anversa, inverno 1885-86)
La
collezione museale comprende opere che documentano le varie fasi della vita
di Van Gogh, dall'infanzia, ai vari stadi emotivi, fino alla morte.
Tra le opere presenti
vi sono I
mangiatori di patate,
La
camera di Vincent ad Arles, diversi
autoritratti e
una delle varie realizzazioni de I
Girasoli.
L’esposizione è arricchita da opere di altri pittori amici di Van
Gogh: troviamo dipinti di Manet, Monet, Gaugin, Rodin, Bernard,
Breton e Signac.
I Girasoli sono una serie di dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 e il 1889 ad Arles. Tra i soggetti preferiti dal pittore, sono oggi tra le sue opere più riconoscibili e note presso il grande pubblico.
Il dipinto mostra i girasoli in ciascuna fase della fioritura, dal
bocciolo all'appassimento. Anche se alcuni hanno interpretato le forme
contorte dei petali e degli steli come un segno di tormento, traspare
dalle lettere al fratello che questo soggetto diede gioia e ottimismo,
come simbolo del clima temperato del sud. Inoltre il girasole
simboleggia spesso devozione e lealtà e i vari stadi di decadimento
potevano simboleggiare i cicli di vita e morte.
La più completa fonte primaria per la comprensione di van Gogh come artista e come uomo è Lettere a Théo, la raccolta di lettere tra lui e il fratello minore, con il quale intratteneva un rapporto particolarissimo e intimo: Théo,
infatti, fornì a Vincent sostegno finanziario ed emotivo per gran parte
della sua vita.
La maggior parte di ciò che ci è noto sul pensiero di van Gogh e sulle
sue teorie d'arte è scritto nelle centinaia di lettere che lui e il
fratello si scambiarono tra il 1872 e il 1890: più di seicento da
Vincent a Théo e quaranta da Théo a Vincent.
«Con I mangiatori di patate
ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla
luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani,
ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute; il
quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei
contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano.
Ho voluto che facesse pensare a un modo di vivere completamente
diverso dal nostro, di noi esseri civili. Non vorrei assolutamente
che tutti si limitassero a trovarlo bello o pregevole.» (Vincent van Gogh, lettera n. 404 a Théo van Gogh,
aprile 1885.)
Paul Gauguin, van Gogh che dipinge i girasoli (1888), Van Gogh Museum
Usciamo dal museo, pranziamo, e nel pomeriggio ci ritroviamo per la gita facoltativa in battello lungo i canali di Amsterdam. Nell'attesa colgo una curiosa immagine.
Il punto di ritrovo è proprio sotto la
statua equestre della regina Guglielmina, nonna dell’attuale regina
Beatrice, che, con un magnifico assetto da cavallerizza esperta,
sembra attraversare la strada sul suo bel cavallo dall’andatura
tranquilla ed elegante.
Dettaglio della statua
Dettaglio della statua
In giro per i canali...
Alcune foto scattate dal battello
Reguliersgracht: questo
delizioso canale, scavato nel 1664, si snoda a sud di Rembrandtplein
e di Thorbeckeplein, attraversando la Cintura dei canali. Da qui si
gode una delle più belle vedute sui canali di Amsterdam. Dal ponte
che lo scavalca all'altezza di Kerkstraat si scorge la fuga
prospettica dei sette ponti che attraversano la città.
Altra prospettiva, trovata in rete.
Si chiude qui la giornata ma la cronaca continua.
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