sabato 16 giugno 2018

Gita in Olanda - sesta parte - Museo Van Gogh

4 maggio: Museo Van Gogh e giro in battello per i canali di Amsterdam.

Torniamo ad Amsterdam, dove è prevista in mattinata la visita individuale con audioguida del Museo Van Gogh. 

Il Van Gogh Museum possiede la più grande collezione di opere del pittore olandese Vincent van Gogh, che realizzò circa 900 dipinti, più di mille disegni e diversi schizzi; a oggi il museo custodisce circa 200 dipinti, 550 fra disegni e acquarelli e numerose lettere di Vincent Van Gogh e di pittori contemporanei suoi amici, tra cui Claude Monet e Paul Gauguin. 

Il museo è costituito da due edifici interconnessi: l'edificio principale, progettato da Gerrit Rietveld e aperto nel 1973, e l'ala nuova, progettata dall'architetto Kisho Kurokawa, i cui lavori sono stati completati nel 1999. Il 5 settembre 2015 sono terminati i lavori per una nuova moderna entrata al museo.

Il 7 dicembre 2002, poco prima delle 8 del mattino, due celebri dipinti dell'artista vennero rubati dal museo. Le tele erano Una congregazione lascia la chiesa riformata di Nuenen del 1885

e La spiaggia di Scheveningen prima di una tempesta del 1882. Le due opere sono state ritrovate 14 anni dopo, il 30 settembre 2016, in seguito ad una perquisizione dalla Guardia di Finanza italiana nel corso di un'operazione contro un gruppo di narcotrafficanti in affari con il clan camorristico degli Amato-Pagano, attivi nelle zone di Secondigliano e Scampia. Ora le tele sono state riportate al museo.
Van Gogh iniziò a disegnare da bambino, finché non decise di diventare un pittore vero e proprio. Iniziò a dipingere tardi, all'età di ventisette anni, realizzando molte delle sue opere più note nel corso degli ultimi due anni di vita. Autoritratti, paesaggi, nature morte di fiori, dipinti con cipressi, rappresentazione di campi di grano e girasoli erano i soggetti preferiti. Fu influenzato dal realismo paesaggistico dei pittori di Barbizon e del messaggio etico e sociale di Jean-François Millet. Tanto geniale quanto incompreso in vita, Van Gogh influenzò profondamente l'arte del XX secolo. Dopo aver trascorso molti anni soffrendo di frequenti disturbi mentali, si suicidò all'età di 37 anni. 
Teschio con sigaretta accesa (Anversa, inverno 1885-86)

La collezione museale comprende opere che documentano le varie fasi della vita di Van Gogh, dall'infanzia, ai vari stadi emotivi, fino alla morte. Tra le opere presenti vi sono I mangiatori di patate, La camera di Vincent ad Arles, diversi autoritratti e una delle varie realizzazioni de I Girasoli. L’esposizione è arricchita da opere di altri pittori amici di Van Gogh: troviamo dipinti di Manet, Monet, Gaugin, Rodin, Bernard, Breton e Signac. 

I Girasoli sono una serie di dipinti ad olio su tela realizzati tra il 1888 e il 1889 ad Arles. Tra i soggetti preferiti dal pittore, sono oggi tra le sue opere più riconoscibili e note presso il grande pubblico.  Il dipinto mostra i girasoli in ciascuna fase della fioritura, dal bocciolo all'appassimento. Anche se alcuni hanno interpretato le forme contorte dei petali e degli steli come un segno di tormento, traspare dalle lettere al fratello che questo soggetto diede gioia e ottimismo, come simbolo del clima temperato del sud. Inoltre il girasole simboleggia spesso devozione e lealtà e i vari stadi di decadimento potevano simboleggiare i cicli di vita e morte.

La più completa fonte primaria per la comprensione di van Gogh come artista e come uomo è Lettere a Théo, la raccolta di lettere tra lui e il fratello minore, con il quale intratteneva un rapporto particolarissimo e intimo: Théo, infatti, fornì a Vincent sostegno finanziario ed emotivo per gran parte della sua vita. La maggior parte di ciò che ci è noto sul pensiero di van Gogh e sulle sue teorie d'arte è scritto nelle centinaia di lettere che lui e il fratello si scambiarono tra il 1872 e il 1890: più di seicento da Vincent a Théo e quaranta da Théo a Vincent. 
«Con I mangiatori di patate ho voluto, lavorando, far capire che questa povera gente, che alla luce di una lampada mangia patate servendosi dal piatto con le mani, ha zappato essa stessa la terra dove quelle patate sono cresciute; il quadro, dunque, evoca il lavoro manuale e lascia intendere che quei contadini hanno onestamente meritato di mangiare ciò che mangiano. Ho voluto che facesse pensare a un modo di vivere completamente diverso dal nostro, di noi esseri civili. Non vorrei assolutamente che tutti si limitassero a trovarlo bello o pregevole.» (Vincent van Gogh, lettera n. 404 a Théo van Gogh, aprile 1885.)


Paul Gauguin, van Gogh che dipinge i girasoli (1888), Van Gogh Museum
  



Usciamo dal museo, pranziamo, e nel pomeriggio ci ritroviamo per la gita facoltativa in battello lungo i canali di Amsterdam. Nell'attesa colgo una curiosa immagine.


Il punto di ritrovo è proprio sotto la statua equestre della regina Guglielmina, nonna dell’attuale regina Beatrice, che, con un magnifico assetto da cavallerizza esperta, sembra attraversare la strada sul suo bel cavallo dall’andatura tranquilla ed elegante.

Dettaglio della statua

In giro per i canali... 


Alcune foto scattate dal battello 
 


 





Reguliersgracht: questo delizioso canale, scavato nel 1664, si snoda a sud di Rembrandtplein e di Thorbeckeplein, attraversando la Cintura dei canali. Da qui si gode una delle più belle vedute sui canali di Amsterdam. Dal ponte che lo scavalca all'altezza di Kerkstraat si scorge la fuga prospettica dei sette ponti che attraversano la città. 

Altra prospettiva, trovata in rete. 











Si chiude qui la giornata ma la cronaca continua.

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