domenica 17 giugno 2018

Gita in Olanda - settima parte - Maastricht

5 maggio: attraverso tutti i Paesi Bassi verso Maastricht, arrivo ad Heidelberg

I Paesi Bassi sono divisi in 12 regioni amministrative, dette province, che rappresentano il livello amministrativo intermedio fra il governo nazionale e le municipalità locali.

Partiamo da Haarlem e ci dirigiamo verso la parte più a sud dei Paesi Bassi.

La provincia di Utrecht è la più piccola delle province ed è situata al centro della nazione. Nella parte est della provincia si trovano le Utrechtse Heuvelrug, una catena di colline moreniche lasciate da lingue di ghiaccio dopo la glaciazione che precedette l'ultima era glaciale. A causa della scarsità di nutrienti nel terreno sabbioso, gran parte del paesaggio in precedenza incolto è stato piantumato con pini. Il sud della provincia è un paesaggio fluviale. L'ovest consiste principalmente di prati. A nord si trovano grandi laghi formatisi da pantani che hanno scavato la torba dopo l'ultima era glaciale. 

Utrecht, capoluogo dell'omonima provincia, è la quarta città dei Paesi Bassi per numero di abitanti. Ha origine da una fortificazione romana intorno al 47 d.C., sul fiume Reno che segnava i confini dell'Impero Romano. L'avamposto era detto Traiectum ad Renum, poi divenne Ultraiectum.
Dal punto di vista economico Utrecht si distingue da molte altre città olandesi per la forte tendenza al commercio: i suoi negozi sono molto rinomati in tutti i Paesi Bassi. La stazione ferroviaria è il centro della rete ferroviaria olandese e la sede degli uffici centrali del Nederlandse Spoorwegen (Ferrovie olandesi) ed è strutturalmente unita al centro commerciale più grande del paese, Hoog Catharijne. 
L'Università, con i suoi 30.000 studenti, è il più grande ateneo e centro di ricerca di tutti i Paesi Bassi e, con i suoi 7.000 impiegati, è anche la realtà economica più grande, in termini di numero di dipendenti, della città. A Utrecht vivono decine di migliaia di persone con meno di 25 anni di età e diverse migliaia di studenti e ricercatori stranieri. La città è un centro dinamico molto attivo, specialmente per la presenza di vari musei, teatri, scuole d'arte, oltre che cinema, bar e locali notturni. 

Il trattato di Utrecht comprende una serie di trattati di pace firmati nella città omonima tra il marzo e l'aprile del 1713, che aiutò a porre fine alla Guerra di Successione Spagnola.

 
Entriamo nel Brabante, una regione storica dell'Europa occidentale situata alla sinistra del fiume Mosa, oggi suddivisa tra i Paesi Bassi, in cui si trova la provincia del Brabante Settentrionale, ed il Belgio, in cui si trovano la provincia del Brabante Vallone, la provincia del Brabante Fiammingo e la Regione di Bruxelles-Capitale, che fino al 1995 erano unite nella Provincia del Brabante, e la provincia di Anversa. 

Hertogenbosch (Boscoducale) è il capoluogo della provincia del Brabante Settentrionale.
Deve il suo nome a Enrico I, duca di Brabante, che le concesse lo status di città e i privilegi commerciali a essa connessi nel 1185. A metà del Trecento era la più grande tra le città dai paesi Bassi settentrionali dopo Utrecht e alla fine del Quattrocento era una delle quattro maggiori città del Ducato di Brabante, sotto il Ducato di Borgogna. 
 
La città è conosciuta per aver dato i natali al pittore Jeroen Van Aeken, più conosciuto come Hieronymus Bosch. San Cristoforo è un suo dipinto a olio su tavola, databile al 1496 circa e conservato nel Museo Boijmans Van Beuningen di Rotterdam. Essendo una fan dello scrittore Michael Connelly e del suo investigatore Harry Bosch non potevo non citarlo.



Un'altra città nella provincia del Brabante Settentrionale è Eindhoven, che è sicuramente il centro della tecnologia per quanto riguarda il sud dei Paesi Bassi. Un terzo del denaro destinato in questo stato alla ricerca e allo sviluppo si concentra infatti ad Eindhoven. Gli studenti della University of Technology (Technische Universiteit Eindhoven), della Fontys Hogescholen e della Design Academy fanno sì che la popolazione sia in gran parte formata da giovani.


L'economia è sempre stata incentrata principalmente sulle industrie Philips e DAF.  La fondazione della prima risale al 1891 ad opera di Gerard Philips e di suo padre Frederik. Quattro anni dopo, fa il suo ingresso in azienda Anton Philips, fratello di Gerard. La produzione iniziale della società fu di lampadine elettriche in uno stabilimento che oggi è stato trasformato in museo. L'azienda crebbe rapidamente nel corso dei primi decenni del Novecento, e nel 1910 fu la prima azienda olandese per dimensioni, importanza e per organico, costituito da oltre 2.000 lavoratori. Successivamente si specializzò nella produzione di apparecchi elettromedicali, e nel 1918 presentò il primo tubo a raggi X.
La Witte Dame, costruzione che fu la fabbrica Philips, recentemente ristrutturata, attualmente ospita la biblioteca pubblica, la Design Academy e alcuni negozi. Davanti si trova la vecchia fabbrica delle lampadine Philips che è adesso sede del museo della storia Philips.

DAF è una casa produttrice di camion e di autovetture (la produzione attualmente è interrotta), con sede e impianti produttivi a Eindhoven, fondata inizialmente nel 1928. Nel 1972 la Volvo acquisì il pacchetto di maggioranza delle azioni DAF diventando quindi proprietaria dell'azienda.


Il Limburgo è la più meridionale delle dodici province dei Paesi Bassi. Situata nella parte sud-orientale della nazione, confina con la Germania ad est, il Belgio e le province del Brabante Settentrionale a ovest e della Gheldria a nord. Il sud della provincia è notevole se comparato al resto della nazione, in quanto è una delle poche zone con delle colline. Il punto più alto dei Paesi Bassi, il Vaalserberg, si trova nel Limburgo. La superficie del Limburgo è composta principalmente da sabbia, il fiume più importante è la Mosa, che passa attraverso l'intera lunghezza della provincia, da sud a nord. La capitale provinciale è Maastricht.
Nel passato torba, ghiaia e carbone venivano estratti in Limburgo. La corporazione statale che sfruttava i diritti minerari, la DSM, è attualmente una grossa industria chimica, che opera ancora nel Limburgo.

Asparagi, l'oro bianco del Limburgo e Brabante olandese. La loro stagione è molto breve, da metà aprile fino al 24 giugno, poi devono essere lasciati germogliare per le stagioni a seguire. La coltivazione degli asparagi bianchi è ottimale nel Limburgo e nel Brabante, dal momento che il loro suolo è prevalentemente sabbioso ed è proprio quel che ci vuole per gli asparagi.

È una coltura intensiva, tutta a mano, non ci sono macchinari né per piantare né per raccogliere gli asparagi. L’unica macchina serve a fare i letti agli asparagi, cioè quelle montagnette di terra morbida che ricoprono le radici per almeno 50 cm e che fanno sì che gli asparagi crescano in totale assenza di luce e restino quindi bianchi invece di diventare verdi per effetto della fotosintesi. Le montagnette sono coperte da lunghi teli bianchi e neri (il bianco respinge il sole e il nero attira il calore) per salvaguardarne colore e sapore, creando così anche un effetto serra non troppo invasivo. Ci sono macchine che dopo la raccolta li suddividono per diametro, quelle per lavarli e da poco è stata inventata anche una macchina per pelarli. Gli asparagi bianchi, infatti, a differenza di quelli verdi, vanno pelati.

Maastricht è il capoluogo del Limburgo, una provincia il cui territorio si insinua profondamente tra Belgio e Germania. La città sorge nell'angolo sud occidentale della provincia, in prossimità della linea di confine con il Belgio ed è attraversata dal fiume Mosa, da cui prende il nome; Maastricht è infatti una corruzione del latino "Mosae Trajectum", ovvero "passaggio della Mosa". Il nome appare in documenti dell'alto medioevo ma non si da per scontato che esso fosse adottato anche nella precedente epoca romana. Altrettanto sconosciuta è la data d'arrivo delle legioni romane nel territorio dell'odierna Maastricht anche se è lecito supporre che essa risalga al tempo del "Bellum Gallicum" condotto da Giulio Cesare contro Vercingetorige. Quel che è certo è che il ponte sul fiume Mosa fu costruito nel I secolo d C. al tempo di Ottaviano Augusto. Il ponte era attraversato dalla via Belgica, strada consolare che univa Colonia a Bavay. Del tempo del dominio romano rimangono scarsissime tracce. La città prosperò al tempo dei Merovingi e in successiva epoca carolingia grazie anche alla sua vicinanza con Aquisgrana scelta da Carlo Magno come sua residenza intorno al 768. Questo periodo è attestato dagli edifici in stile romanico che vi furono innalzati.


Nel XIII secolo fu realizzata una nuova cinta muraria di cui rimangono alcuni bastioni e la porta d'ingresso. 
 
Helpoort, (Porta dell’Inferno), costruita nel 1229, è la più antica porta dell’Olanda ed è l’unica che rimane in città. In ottimo stato di conservazione, servì come sistema difensivo per due secoli, assieme ai bastioni e alle fortificazioni limitrofe, divenendo poi sede di un’armeria, deposito di polveri da sparo e studio per artisti. Il nome deriva dal fatto che, secondo la leggenda, un forte calore fuoriusciva dalle botteghe dei fabbri situate al suo interno. 

Dettaglio
 
Al nostro arrivo in città saliamo la breve scalinata del ponte ciclopedonale Hoge Brug 

e scendiamo nel parco cittadino, dove ammiriamo un albero recintato, piantato in occasione della nascita del re.

Ci dirigiamo poi alle vecchie fortificazioni di cui ho parlato sopra ed entriamo nel centro storico





Il centro si estende su ambo le rive della Mosa. Sulla riva destra o occidentale sta la Binnenstad, la città interna che si articola su tre piazze: Markt, dominata dal palazzo comunale, Vrijthof, sulla quale si affacciano la chiesa cattolica di San Servazio e quella protestante di San Giovanni, e Onze-Lieve-Vrouweplein, la piazza di Notre Dame, dominata dall'omonima chiesa (Basilica di Nostra Signora). Del centro fanno parte anche i due quartieri sulla riva opposta, il Wyck, il cui nome deriva dal latino Vicus e, a sud di questo, il Céramique, quartiere dall'aspetto completamente moderno che deve il suo nome ad una fabbrica di ceramiche, la "Société Céramique", in funzione tra il 1863 e il 1958 e che oggi funge da spazio espositivo per mostre ed eventi culturali vari. 


Fotografiamo questa singolare scultura in bronzo in Sint Bernardusstraat 24.



Andiamo a vedere la Basilica di Nostra Signora: gran parte della Basilica fu costruita durante l'XI e XII secolo; le sue alte arcate ricche di ornamenti sono un perfetto esempio di architettura romanica.

La basilica è anche nota come Stella del Mare per via della famosa statua in legno della Vergine Maria che si trova nell'omonima cappella, oggetto di continui pellegrinaggi. Si dice siano avvenute guarigioni miracolose per l'intercessione della Vergine.

Ci spostiamo ora nella Vrijthof, dove consumiamo il pranzo libero in uno dei numerosi locali che si affacciano sulla piazza. Abbiamo del tempo libero, quindi me ne vado a zonzo per ammirare chiese e palazzi.



Gli scavi archeologici hanno dimostrato che il Vrijthof è stato un importante cimitero dal periodo tardo-romano e in particolare nell'alto medioevo. Prima della costruzione di un parcheggio sotterraneo, nel 1969-70 sono state trovate centinaia di tombe merovingi. La costruzione nel 2003 di un nuovo ingresso al Vrijthofgarage sul lato nord della piazza portò alla luce i resti di almeno tredici strati della strada romana (la Via Belgica), di cui sette di epoca romana. La più antica menzione scritta del Vrijthof risale al 1223, quando l' imperatore Federico II donò l'area al capitolo di San Servazio.


Nella foto sopra, cominciando da sinistra, si vede la Chiesa di Sint-Janskerk (San Giovanni Battista), divenuta protestante in seguito alla presa di Maastricht da parte di Federico Enrico nel 1632, fu costruita nel XIV secolo come battistero della Basilica di San Servazio. Nel corso del XVII secolo divenne una chiesa a tutti gli effetti ed è così che oggi Maastricht ha due chiese "gemelle", l'una di fronte all'altra. Nel XV secolo fu dotata di un campanile, che ricorda molto quello della Cattedrale di Utrecht, che supera i 70 metri di altezza e si contraddistingue per il suo inconfondibile color rosso Borgogna. Tutte le domeniche, in occasione delle funzioni religiose protestanti, la chiesa è chiusa al pubblico. 

Al suo fianco l'imponente Basilica di San Servazio. Le prime chiese in pietra a Maastricht furono costruite dopo l’arrivo di San Servazio nel quarto secolo d.C. Dopo la sua morte nel 384 d.C. Maastricht divenne un luogo di culto per tanti pellegrini. Secondo la leggenda, San Servazio fu il primo vescovo di Maastricht e fu costruita una piccola cappella nel punto in cui fu sepolto. Nei secoli seguenti questa cappella diventò la Chiesa di San Servazio. Il 27 febbraio 1985 papa Giovanni Paolo II l'ha elevata alla dignità di Basilica minore.
L'edifico è a tre navate a croce latina in stile romanico. La navata principale fu edificata nel XII secolo, nella prima parte del XIII secolo il portale in stile gotico, primo esempio di arte gotica nei Paesi Bassi. Pure in stile gotico le cappelle laterali completate nel XIV e XV secolo. 

Procedendo verso destra vediamo l'Hoofdwacht, un ex edificio militare, l'antica sede centrale del posto di guardia. Fu costruito dal 1736 al 1739 ma nel 1773 fu rinnovato e assunse l'aspetto attuale. Si tratta di un edificio neoclassico in pietra Namur, una pietra calcarea con eccellente resistenza agli agenti atmosferici. La particolarità di un edificio neoclassico è la galleria integrata. Qui abitavano le persone più importanti della guardia cittadina e dell'esercito. Avevano anche la responsabilità di custodire le chiavi delle porte della città. Ora l'edificio viene utilizzato principalmente come spazio espositivo e dal 2016 può essere utilizzato anche come location per matrimoni. 


A destra si vede un chiosco musicale che risale alla costruzione del parcheggio sotterraneo.
Sulla piazza c'è anche una perron (piattaforma), una colonna con una mela nazionale a forma di pigna con una croce. È un simbolo di libertà, autonomia e giustizia. In molte città la scalinata segnava il luogo in cui si amministrava la giustizia. L'origine del simbolo è oscura e forse pagana. La perron originale fu demolita dai francesi nel 1795. L'attuale fu inaugurata il 7 luglio 1955.

Sulla piazza ci sono anche una fontana



e il monumento al carnevale.

Non siamo stati in Piazza Markt, dove si trova il Municipio; costruito intorno al 1659-1664 costituisce una testimonianza di primo piano nell'ambito del Barocco dei Paesi Bassi.
Il Trattato di Maastricht, o Trattato dell'Unione europea (TUE), è un trattato che è stato firmato il 7 febbraio 1992 nel Municipio di Maastricht dai dodici paesi (Belgio, Danimarca, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lussemburgo, Paesi Bassi, Portogallo, Regno Unito e Spagna) membri dell'allora Comunità Europea, oggi Unione europea, che fissa le regole politiche e i parametri economici e sociali necessari per l'ingresso dei vari Stati aderenti nella suddetta Unione. È entrato in vigore il 1º novembre 1993.


Ci rimettiamo in marcia e passiamo per stradine deliziose: il Lang Grachtje e il Klein Grachtje sono due strade e mura della città nel Jekerkwartier, che in termini di posizione, storia e aspetto sono molto simili. Le mura cittadine sul lato sud di entrambe le strade facevano parte della prima cinta muraria medievale di Maastricht. Le due strade contano sette monumenti nazionali, tutte le parti rimanenti delle mura della città.

La cinta muraria medievale sul Lang Grachtje.
Il 29 maggio 1867, il re Guglielmo III dei Paesi Bassi firmò la revoca dello stato di fortificazione di Maastricht. Negli anni seguenti, gran parte delle mura medievali e la maggior parte delle opere esterne furono smantellate per ordine del Ministero della Guerra. Le restanti porte cittadine di Maastricht furono quasi tutte demolite tra il 1867 e il 1874. Nel 1881 fu invece restaurato l'Helpoort con parti di muro adiacenti.

La guida ci porta a visitare anche un edificio molto caratteristico: il Bisschopsmolen.
Il mulino ad acqua, sul ramo settentrionale del fiume Jeker, risale al settimo secolo. L'attuale nome fu dato al mulino nell'undicesimo secolo quando il proprietario, il Duca Goffredo di Buglione, affittò alcuni dei suoi possedimenti, incluso il mulino, al Vescovo di Liegi per finanziare la sua prima crociata. 

Nel contratto fu inclusa la disposizione secondo cui gli oggetti costituiti in pegno sarebbero arrivati al vescovo se il duca non fosse tornato dalla crociata. Quando il duca, non sposato e senza figli, morì a Gerusalemme nel 1099, il mulino divenne proprietà del vescovo di Liegi e da quel momento si chiamò Bisschopsmolen cioè Mulino del Vescovo.  

Dopo alterne vicende – servì anche a macinare il malto per i birrai di Maastricht - dal 2005 è stato ricostruito il forno tradizionale e i visitatori possono fare anche degustazioni nell'adiacente panetteria.
 
André Léon Marie Nicolas Rieu (Maastricht, 1º ottobre 1949) è un direttore d'orchestra, violinista e compositore olandese.
André Rieu ha antiche radici francesi dato che il suo cognome è di origini ugonotte. È sposato con Marjorie, e ha due figli: Marc e Pierre. Parla varie lingue: limburghese, olandese, tedesco, inglese, francese, italiano e spagnolo.





Con questa citazione doverosa si chiude la giornata. La cronaca continua con l'ultima tappa e il rientro. 

1 commento:

  1. Complimenti bel viaggio! Io l'Olanda l'ho presa sul serio dopo averla visitata l'anno scorso, tanto che mi sto organizzando per il trasloco a Maastricht e vivere lì, dato che la qualità della vita è alta.

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