venerdì 25 maggio 2018

Gita in Olanda - terza parte - Delft, L'Aia, Parco Keukenhof

2 maggio - Delft, L'Aia, Parco Keukenhof

Delft è situata nell'Olanda Meridionale e deve il suo nome al canale artificiale Delf, ai bordi del quale si è sviluppata. Anche se nella zona si sono trovati reperti romani, sicuramente Delft non era una città da loro fondata. In quest'area, un altopiano all'epoca solcato dal fiume Gantel e detta Keerkwal, sorgeva dall'XI secolo una fattoria signorile. Goffredo il Gobbo viene considerato il costruttore di questa tenuta ed è quindi visto come il fondatore di Delft. L'insediamento crebbe assai rapidamente. Agli inizi del XII secolo si scavò il primo canale: il Delf che poi successivamente sarà denominato "Oude-Delft" (Vecchio Delft), e che incrociava il fiume Gantel che venne in parte interrato. Il nome sembra derivare dalla parola inglese Delved (passato di "to delve" scavare). Nell'immagine, Veduta di Delft, Vermeer.

Il 15 aprile 1246 il conte Guglielmo II d'Olanda concesse a Delft i Diritti civici; già nel 1310 le mura furono allargate; ampliata ancora nel 1350 la città raggiunse la maggior sua estensione nel 1392 e la sua ascesa economica fiorì grazie al commercio della birra e dei tessuti. Inoltre nel 1389 si scavò il Delfshavense Schie Kanaal che collegava Delft alla Mosa, e quindi al mare, e con la fondazione del porto di Delfshaven (oggi un quartiere di Rotterdam) si incrementò lo sviluppo della città.

Circondata da un piccolo parco, si trova l’Oostpoort (Porta Orientale) che fu costruita intorno al 1.400, unica testimonianza delle fortificazioni medievali originali della città, dichiarata nel 1967 monumento nazionale.



Nel 1572, Guglielmo il Taciturno fissò la propria residenza a Delft, proprio per le fortificazioni che la difendevano, nel Convento di Sant'Agata, che da allora sarà denominato Prinsenhof (Corte dei Principi). Egli fu il capo degli olandesi durante la Guerra d'Indipendenza dei Paesi Bassi dagli Spagnoli, nota anche come Guerra degli ottant'anni (1568-1648) che portò al formale riconoscimento dell'indipendenza della Repubblica delle Province Unite, tanto da essere soprannominato il «padre della patria».


Dettaglio della statua di Guglielmo nei giardini del Prinsenhof.

Con l'Atto di abiura proclamato nel 1581 Delft diviene la capitale dei nuovi Paesi Bassi indipendenti, in quanto sede dei Principi d'Orange. Tuttavia, Guglielmo il Taciturno fu assassinato il 10 luglio del 1584 nella sua residenza di Delft; venne sepolto nella Nieuwe Kerk, il principale edificio di culto cittadino. Dopo Guglielmo I, tutti i membri della Casa d'Orange e della Casa d'Orange-Nassau si fanno seppellire a Delft. 
Il 12 ottobre 1654 la città fu quasi interamente distrutta dallo scoppio della polveriera dell'arsenale, ma si iniziò ben presto la ricostruzione. Dal 1672 Delft decadde, eclissata dalle due vicine città di L'Aia (il centro amministrativo) e Rotterdam (il porto) oltre che dalla concorrenza di Leida nell'industria della lana. Con l'abbattimento delle mura nel XIX secolo e con l'arrivo del treno nel 1847 si ebbe un nuovo sviluppo industriale della città. Nel 1842 fu fondata la Koninklijke Academie.

A Delft ha sede infatti la più antica e grande università pubblica tecnica olandese (Technische Universiteit Delft) nota anche come TU Delft. Con otto facoltà e numerosi istituti di ricerca, ospita oltre 19.000 studenti (in corsi di laurea triennale e laurea magistrale), oltre 3.300 scienziati e più di 2.200 persone nel supporto e gestione del personale. L’università è stata istituita l’8 gennaio 1842 dal re Guglielmo II come Royal Academy, con lo scopo principale di formare i dipendenti pubblici per l’ Indie Orientali Olandesi. La scuola ha rapidamente ampliato la propria attività di ricerca e di educazione, diventando prima un Politecnico nel 1864, Istituto di Tecnologia nel 1905, acquisendo il diritto universitario di ruolo, ed infine, cambiando il suo nome a Università di Tecnologia nel 1986.


I canali di Delft fanno parte del progetto originale della città. Servivano come difesa e vitale sistema di trasporto per merci, persone e rifornimento; sono ancora oggi una parte irrinunciabile della vita cittadina e servono a contenere l’acqua e a tenerla lontana dalle case. Il canale più antico è il Vecchio Canale (Oude Delft): all'ombra dei tigli, con i ponti a schiena d'asino e le eleganti facciate, crea uno scenario magnifico.
Al civico 39 si trova la casa della Compagnia delle Indie Orientali, al civico 167 il palazzo del Consiglio delle Acque del Territorio di Delft, vecchia dimora patrizia risalente al 1520 che si contraddistingue per una sontuosa facciata rinascimentale e al 169 la facciata con lo stemma dei Savoia, che ospita gli archivi comunali.

In questa foto scattata un po' in corsa si vedono a sinistra il civico 167 e a destra una parte del civico 169 con lo stemma dei Savoia.


Dall'Oude Delft si distingue il campanile pendente di 75 metri d'altezza, edificato sui modelli fiamminghi (soprannominato Gianni Storto) della Vecchia Chiesa, la Oude Kerk, edificio di culto protestante. E' la più antica di Delft, una bella chiesa gotica costruita intorno al 1246 e dedicata a S. Ippolito. 
 
Il suo carillon è così forte che può essere ascoltato in tutta la città ma temendo che le forti vibrazioni possano danneggiare l’edificio, viene suonato solo in occasioni speciali. Ha 27 bellissime vetrate colorate, opera di Joep Nicolas e due organi. Ci sono inoltre vari mausolei e tombe di personaggi di rilievo: Piet Hein che catturò la flotta spagnola carica d’argento nel 1628 e Maartin Tromp che sconfisse la flotta inglese nel 1652, poi quella di Antoni van Leeuwenhoek, inventore del microscopio, quella del famoso pittore Johannes Vermeer (1632-1675) e della sua famiglia. 







Al centro della città è la piazza Groote Markt, la Piazza del mercato. Si fronteggiano su di essa il Municipio e la Chiesa Nuova. Costruita nel XIII secolo, era nota non solo per le sue dimensioni ragguardevoli, ma anche perché era il luogo in cui si svolgevano le esecuzioni. Oggi ospita un importante mercato agricolo. Al centro c'è la statua del filosofo Ugo Grozio.
Il primo municipio venne eretto nel XIII secolo, dopo che nel 1246 il conte Guglielmo II d'Olanda concesse a Delft il Titolo di città. Nel XV secolo l'edificio venne ricostruito e sopravvisse al grande incendio del 1536. Ma il 4 marzo 1618 il municipio bruciò totalmente. Solo la torre trecentesca si salvò. Il progetto di ricostruzione prevedeva un edificio di due piani in stile rinascimentale olandese che inglobava la torre su tre lati, con tre rispettive facciate a frontoni. I lavori iniziarono nel 1620 e si protrassero fino al 1629.
Nel corso del tempo il municipio venne modificato. Nel 1850 l'ingresso principale venne ampliato a spese di due finestre e vi venne aggiunta la doppia scalinata con portico. Nel 1963 il municipio è stato nuovamente restaurato. La torre trecentesca, detta Oude Steen (Vecchia pietra), accoglieva una prigione con sala di tortura. Vi fu rinchiuso Balthasar Gérard, l'assassino di Guglielmo il Taciturno, fino alla sua sentenza.

La Chiesa Nuova (già di Sant'Orsola) dei secoli XIV e XV, gotica, è il maggior edificio di culto, di confessione protestante, della città. Sorge sulla Piazza del Mercato, di fronte al municipio. Il suo campanile, con i 108,75 metri d'altezza, è la torre più alta dei Paesi Bassi dopo quella del Duomo di Utrecht. Dalla sua cima nel 1586 gli scienziati Simone Stevino e Jan Cornets de Groot (padre del giurista Ugo Grozio) effettuarono le famose prove di caduta. Con due palle di piombo, una dieci volte più pesante dell'altra, gli scienziati dimostrarono che oggetti leggeri e pesanti di uguali dimensioni cadono alla stessa velocità. 


Durante la Guerra degli ottant'anni gli Orange-Nassau avevano fissato la loro base a Breda, feudo storico e necropoli del Casato di Nassau. Tuttavia quando Guglielmo il Taciturno venne assassinato a Delft il 10 luglio del 1584, Breda era nelle mani degli Spagnoli, così si dovette trovare un altro luogo di sepoltura e, siccome Delft era la residenza di Guglielmo, la scelta ricadde sulla locale Chiesa Nuova. Da allora i membri della Casa d'Orange-Nassau vengono inumati nella cripta reale. Gli ultimi due sono stati nel 2004 la regina Giuliana dei Paesi Bassi regnante dal 1948 al 1980 e suo marito il principe consorte Bernardo. La cripta reale non è aperta al pubblico.
Gli Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite commissionarono un monumentale mausoleo per il principe e padre della patria, Guglielmo il Taciturno.


Voldersgracht è un altro vecchio e pittoresco canale. Da un lato le case affiorano direttamente dal pelo dell'acqua mentre dall'altro lato è fiancheggiato da una stretta strada.



Chiudo il discorso sui canali con un'altra foto scattata che mi piace molto...



Lungo il corso dei secoli si sono affermate varie tendenze nel mondo della ceramica.
La ceramica blu Delft, rinomata in tutto il mondo, viene prodotta a Delft dal XVI secolo. Tra il 1600 e il 1800 questa porcellana era molto in voga tra le famiglie più agiate, che usavano sfoggiare la propria collezione in ogni occasione. Sebbene i produttori di ceramica Delft chiamassero la loro ceramica "porcellana", questa era una versione più povera dell'autentica porcellana cinese. La ceramica blu Delft non era infatti prodotta con la tipica argilla da porcellana, ma con un tipo di argilla che veniva poi rivestita da uno smalto stannifero dopo essere stata cotta. 

Nonostante ciò la ceramica blu Delft ebbe un successo enorme, rappresentato al suo apice dalla presenza di ben 33 fabbriche a Delft. Oggi ne rimane solo una, rimasta attiva dal 1653: è Royal Delft Koninklijke Porceleyne Fles, nota anche come The Royal Delft, una fabbrica che continua a produrre ceramica blu Delft secondo il metodo tradizionale.
Delft è anche la città del pittore Johannes Vermeer, che visse tra il 1632 e il 1675 e trascorse la vita intera a Delft. Dipinse solamente 37 quadri, con i quali creò il suo mondo. Tutti i dipinti hanno una qualità artistica straordinaria. Il Vermeer Centrum riporta in vita questo grande maestro con immagini di alta qualità dell’intera opera di Vermeer in dimensioni reali.

Johannes Vermeer, che è sepolto nella Oude Kerk, la vecchia chiesa, è l'autore del celere dipinto Ragazza col turbante (meglio conosciuto come ‘con l’orecchino di perla’). La 'Monna Lisa dei Paesi Bassi', come viene denominata la 'Ragazza con l'orecchino di perla', è uno dei dipinti più famosi dell'Olanda anche grazie a un romanzo e un film del 2003 di cui è stato oggetto.




Ma a Delft il dipinto più celebre si chiama ‘Stradina di Delft’ e da secoli gli esperti cercano di capire di quale stradina si tratti, dato che la città è cambiata moltissimo, anche a causa di un grande incendio che scoppiò nel 1654 e che la distrusse in gran parte. Secondo una recente teoria, la stradina è oggi è Vlamingstraat tra i numeri 40 e 42, riconoscibile da due ingressi affiancati: è l’unica casa di Delft a essere fatta ancora oggi in questo modo. Inoltre, casualmente, una delle due abitazioni apparteneva proprio alla zia di Vermeer.

Ci rimettiamo in viaggio, con una deviazione per vedere la spiaggia di Scheveningen, definita il giardino sul retro de L'Aia. Questa località costiera presenta un gigantesco molo, che dalla passeggiata si estende direttamente nel Mare del Nord. Dalla nuova apertura avvenuta nel 2015 a seguito della ristrutturazione, il molo è diventato una vera attrazione per gli amanti della buona cucina, dello svago e del magnifico panorama.

Passando col pullman osserviamo alcune strane sculture: una ricerca in rete mi porta ad attribuirle a Tom Otterness.




Nel 1818 fu inaugurato uno stabilimento balneare per gli aristocratici, che avevano scoperto che la spiaggia offriva un modo di rilassarsi. Il successo fu tale che durante gli anni successivi lo stabilimento fu ingrandito di volta in volta, fino alla progettazione di un grand hotel nel 1884. Un anno dopo fu aperto il Kurhaus, senza dubbio l’edificio più bello di Scheveningen. Questo hotel a cinque stelle è situato proprio sulla spiaggia dal 1885. Sembra quasi che tutta la città di Scheveningen sia stata costruita attorno all’hotel Kurhaus.

L'Aia è sede del parlamento e del governo dello Stato, pur non essendone la capitale, che è Amsterdam. Terza città per grandezza dei Paesi Bassi, è anche una municipalità situata nella provincia dell'Olanda Meridionale. Dal 1831 è anche residenza della casa reale dei Paesi Bassi.
Inizialmente, la città era detta Den Haag. Dal XVII secolo il consiglio comunale ufficializzò il nome cittadino di 's-Gravenhage, che è una contrazione di 'des Graven ha(a) ge': il bosco (Haag) del Conte (Graaf) d'Olanda, anche se oggigiorno è comunemente usato il nome Den Haag. 


L'Aia nacque intorno al 1230; il luogo dove oggi sorge il Binnenhof (letteralmente "corte interna", un complesso architettonico sede degli incontri degli Stati Generali, il parlamento olandese, dal 1446 e centro della vita politica del paese per molti secoli) era in origine una duna che sporgeva da una zona acquitrinosa, come la gran parte del territorio olandese. Vi sorgeva un mastio, che venne acquistato dal conte Fiorenzo IV d'Olanda nel 1229 per adattarlo a propria residenza di caccia, in adiacenza al piccolo lago poi chiamato Hofvijver o 'Stagno della Corte'.
Nell'immagine, la tenuta nel XIII secolo.


All'epoca venne costruita la Rolzaal, la parte più antica oggi conservata.
Con Guglielmo II d'Olanda, figlio di Fiorenzo IV, conte d'Olanda e Rex Romanorum, si ebbe il vero sviluppo dell'edificio. Nel 1248 Guglielmo II decise di estendere la residenza e la trasformò in un palazzo. Dapprima un muro e fossati circondavano il complesso rendendolo un'isola; poi si iniziò nell'espandere il castello recintandovi le zone intorno. Guglielmo morì nel 1256 prima del completamento del palazzo. 



Tra il 1248 e il 1280 vennero costruite in forme gotiche la Ridderzaal, "Sala dei Cavalieri", che sviluppava dal lato orientale della Rolzaal, e la Cappella di Corte, che sorge sul lato sud, lungo lo stagno.  La Sala dei Cavalieri è ancora utilizzata per manifestazioni politiche, come ad esempio il discorso annuale del monarca in occasione del Prinsjesdag. Sul retro, verso est, ove oggi è il Mauritshuis, vi era un'altra porta che attraverso un piccolo ponte dava accesso all'orto e al frutteto. Presumibilmente, il castello venne completato durante il regno del figlio di Guglielmo II, Fiorenzo V d'Olanda; tuttavia i conti d'Olanda vi soggiornarono solo per brevi periodi.

I loro successori, i conti di Hainaut vissero qui solo temporaneamente, ma ampliarono il castello con nuovi edifici. Con la proclamazione della Repubblica delle Sette Province Unite, la Ridderzaal divenne spazio pubblico e d'affari. Nel 1584 venne destinata a luogo delle sedute dei nuovi Stati Generali della Repubblica delle Sette Province Unite. Fu l'inizio di una graduale trasformazione del castello in palazzo parlamentare. Si inizia con la costruzione delle porte barocche d'accesso verso il 1620, i palazzi porticati e si continua con l'allestimento di preziose sale interne.


La fase di trasformazione termina solo nel tardo XVIII secolo con la ricostruzione dell'ala sud sotto Guglielmo V d'Orange-Nassau e la realizzazione della splendida fontana neogotica opera di Pierre Cuypers. Dopo la creazione del Regno d'Olanda, il re Luigi Bonaparte trasferì il governo ad Amsterdam e il Binnenhof venne abbandonato e rischiò di esser demolito. La gente del posto si oppose fortemente, mossa dalla consapevolezza del valore storico del luogo, e riuscì a salvare il complesso.




Dettaglio della fontana.






Cortile interno.

 
Parata per il Prinsjesdag.





A causa della sua storia, il centro storico dell'Aia si differenzia sotto vari aspetti dai centri storici delle città vicine: non è né piccolo né delimitato da canali (come invece avviene ad Amsterdam) e mura (Delft). Invece ha alcune piccole strade che possono essere state costruite nel tardo Medioevo e diverse strade spaziose circondate da ricche case del XVIII secolo costruite per i diplomatici e per le benestanti famiglie olandesi. Il centro storico ha una grande chiesa che risale al XV secolo, un imponente municipio del XVI secolo, alcuni grandi palazzi e una chiesa protestante del XVII secolo e molti edifici importanti del XVIII secolo. Quando il governo iniziò a svolgere un ruolo più importante nella società olandese dopo il 1850, L'Aia si sviluppò e si espanse rapidamente. Molte strade furono appositamente costruite per il gran numero di funzionari e impiegati del Governo del Paese e per gli olandesi che si occupavano dalla gestione e dello sfruttamento delle Indie Orientali Olandesi. Het Plein è la piazza principale della città, ricca di caffè e ristoranti, circondata da importanti edifici storici, situata su un'area che in passato era l'orto del Binnenhof. Nella piazza si trova la statua del Principe Guglielmo I d'Orange, o Guglielmo il Taciturno, di cui ho già parlato.
 
All'estremità settentrionale di Het Plein si trova il Mauritshuis, un edificio del XVII secolo di forme vagamente palladiane, adibito a museo d'arte;  segnala l'introduzione del classicisimo in Olanda ed espone capolavori dell'Età d'Oro olandese tra cui i famosi quadri Veduta di Delft e La Ragazza con l'Orecchino di Perla di Johannes Vermeer e La Lezione di Anatomia del Dottor Tulp di Rembrandt, oltre a opere di Rubens, Frans Hals e Jan Steen.
L’Ambasciata d'Italia a L'Aja è in pieno centro, in un’area che nell’Ottocento faceva parte dei Giardini del Palazzo Reale. Il palazzo si trova accanto al World Forum ed al Tribunale Penale Internazionale per l'ex Jugoslavia.
L'Aia è anche sede infatti della Corte Internazionale di Giustizia, della Corte Penale Internazionale, delle ambasciate, di tante organizzazioni mondiali. Non a caso la città è riconosciuta in tutto il mondo come simbolo di libertà e giustizia; nel 1899 proprio qui si ebbe la prima conferenza internazionale per la pace.

Il Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia è stato un organo giudiziario delle Nazioni Unite a cui è stato affidato il compito di perseguire i crimini commessi nell'ex Jugoslavia negli anni successivi al 1991. Il tribunale è una corte ad-hoc istituita il 25 maggio 1993 con la risoluzione 827 del Consiglio di sicurezza dell'ONU, ed è situata all'Aia. È la prima corte per crimini di guerra costituita in Europa dalla seconda guerra mondiale ed è chiamata a giudicare gli eventi avvenuti in 4 differenti conflitti: in Croazia (1991-95), in Bosnia-Erzegovina (1992-95), in Kosovo (1998-99) e in Macedonia (2001). 

Slobodan Praljak fu generale dell'esercito croato e del Consiglio di difesa croato. Nel 1993 fu a capo delle operazioni di bombardamento di Mostar. Nel 2013 fu uno dei sei politici croato-bosniaci condannati al Tribunale penale internazionale per l'ex-Jugoslavia per crimini di guerra durante la guerra croato-bosniaca. Condannato a vent'anni di reclusione, fino all'ultimo l'ex generale negò risolutamente ogni addebito. Il 29 novembre 2017 Praljak, dopo la conferma della condanna presso il Tribunale dell'Aia, bevve in aula una dose di veleno (cianuro), che lo portò alla morte qualche ora più tardi, all'età di 72 anni. Le sue ultime parole prima del suicidio furono: «Slobodan Praljak non è un criminale di guerra e con sdegno respingo la sentenza».

Il palazzo della Pace è un edificio in stile neorinascimentale, in un parco a nord de l'Aia. Ospita la Corte Internazionale di Giustizia, la Corte Permanente di Arbitrato, l'Accademia del Diritto Internazionale e la biblioteca del Palazzo della Pace; inoltre nel centro visitatori, aggiunto nel 2012, è presente una mostra permanente sulla storia del movimento pacifista. Costruito a partire dal 1907 in granito, arenaria e laterizi, con un tetto spiovente di piastrelle grigie, combina gli stili romanico, gotico e bizantino.
Ospita anche regolarmente diversi eventi nel campo del diritto internazionale e della politica, con lo scopo di supportare il reperimento di soluzione pacifica ai conflitti tra i paesi. Il 12 settembre 1911 la bandiera nazionale fu innalzata ad indicare che la sommità dell'edificio era stata costruita, mentre i lavori interni furono completati successivamente. Il 28 agosto 1913 il Palazzo venne inaugurato in una cerimonia alla presenza della regina Guglielmina e di Andrew Carnegie; la chiave per il cancello, regalo dalla Germania, fu solennemente consegnata alla Corte Permanente di Arbitrato.
I paesi di tutto il mondo hanno contribuito alla costruzione del Palazzo con la donazione di materiale da costruzione, così come di opere d'arte. L'Italia ha contribuito fornendo i marmi.

Dopo il pranzo in centro andiamo a vedere il Keukenhof Park, un parco botanico situato nei pressi della città di Lisse, nell'Olanda Meridionale, circa 35 km a sud-ovest di Amsterdam. È considerato il più grande parco di fiori a bulbo del mondo, nonché uno dei luoghi più fotografati in assoluto; inoltre è stato inserito tra i giardini floreali più belli d'Europa. Vi fioriscono sette milioni di bulbi piantati a mano su una superficie di 32 ettari. Il parco è aperto al pubblico soltanto per due mesi, dall'inizio della primavera alla metà di maggio (il 21 per l'esattezza).


Oltre a 4 milioni e mezzo di tulipani in 100 varietà diverse sono presenti in gran numero, tra gli altri, narcisi, giacinti e muscari.


Nel parco inoltre vi sono 2500 alberi di 87 specie diverse,


un lago,
 

canali 

e vasche d'acqua con fontane,





un mulino a vento 

















e numerose sculture (uomo sulla panchina) che lo rendono in questo ambito il parco più ricco del paese. Il parco nacque nel 1949 su iniziativa dell'allora sindaco di Lisse.





Altra scultura
Tulipa è un genere della famiglia Liliaceae originario della Turchia e suo simbolo nazionale floreale. Comprende specie bulbose alte 10–50 cm, tra cui alcune spontanee in Italia note col nome comune di tulipano. Il nome deriva dal turco «tullband», che significa copricapo, turbante, per la forma che il fiore sembra rappresentare. Fu portato per la prima volta in Europa nel 1554 dal fiammingo Ogier Ghislain de Busbecq, ambasciatore di Ferdinando I alla corte di Solimano il Magnifico, che ne spedì alcuni bulbi al botanico Carolus Clusius, responsabile dei giardini reali olandesi. La sua coltivazione nei Paesi Bassi iniziò all'incirca a partire dal 1593, quando venne nominato professore di botanica all'Università di Leida. In tale città creò l'Orto botanico di Leida, uno dei primi d'Europa. Clusius trovò un modo per sviluppare molte varietà di tulipani, nei più svariati colori e forme e fu l'iniziatore della coltivazione scientifica dei tulipani in Olanda. 

I tulipani divennero rapidamente una merce di lusso e uno status symbol; il giardino di Clusius veniva saccheggiato e i bulbi venivano rubati in continuazione. Il fiore crebbe di importanza parallelamente al Secolo d’Oro olandese, divenne noto nei dipinti e alle feste tradizionali e crebbe rapidamente di prezzo. Ne nacque tra il 1634-37 la prima bolla speculativa documentata della storia del capitalismo, la famosa bolla dei tulipani, che scoppiò il 5 febbraio 1637. I bulbi divennero così cari da essere utilizzarti come moneta di scambio, fino all’inevitabile crollo dell’intero mercato.
Gli olandesi hanno anche esportato il loro amore per i tulipani, portandoli nei loro insediamenti all’estero: oggi esistono festival del tulipani a New York (originariamente chiamata Nuova Amsterdam) e a Holland, in Michigan, una città che ha ancora forti legami con le sue radici olandesi.

Si chiude qui la terza giornata ma la cronaca continua.





 

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