domenica 20 maggio 2018

Gita in Olanda - seconda parte - Kinderdijk, Rotterdam, Haarlem

1 maggio: Kinderdijk, Rotterdam, arrivo ad Haarlem.


Partenza da Reims, direzione Olanda, attraversando il Belgio da sud a nord. Arrivo a Dordrecht e incontro con la guida. 
Posta all'incrocio di importanti vie d'acqua con un braccio secondario della Mosa, Dordrecht si trova su di un'isola del delta del Reno, della Mosa e della ScheldaIl nome originale della città pare essere Thuredrith che significa "guado del fiume Thure".
Fondata nel 1008 fu, nel Medioevo, uno dei più fiorenti centri commerciali del Paese. Nel 1421, Dordrecht si trova rapidamente collegata al mare a causa dell'inondazione di Santa Elisabetta. Dordrecht diventa così un'importante città di commercio, favorita dalla sua collocazione strategica. Vi si traffica in vino, legname e cereali. A Dordrecht si trova il più antico liceo classico dei Paesi Bassi, fondato nel 1253. 

Riprendiamo il viaggio diretti a Kinderdijk e vediamo un simpatico veicolo adibito al trasporto dei bimbi a casa dopo la scuola. D'ora in avanti vedremo spesso biciclette e simili veicoli. 



Kinderdijk,  a circa 15 km da Rotterdam, è situata nel bassopiano Alblasserwaard alla confluenza dei fiumi Lek e Noord. Le terre dove oggi sorge Kinderdijk, nel Tardo Medioevo erano soggette a frequenti inondazioni. Quella del 1421, la Saint Elizabeth Flood (Alluvione di Santa Elisabetta), diede origine alla leggendadel gatto e della culla”.
In olandese la parola Kinderdijk significa “diga del bambino”. Secondo la leggenda, durante la terribile alluvione cadde nelle acque della diga una culla in legno, difesa da un gatto, che coraggiosamente cercava di tenerla a galla. Quando finalmente la tempesta cessò, la culla giunse a riva. Poco distante vi era un villaggio di contadini, che uditi i gemiti corsero a salvare i due malcapitati.


Nella zona dell'Alblasserwaard, in cui si trova Kinderdijk, vennero costruiti una serie di canali  per controllare il livello dell'acqua dei polder. Presto, però, il livello del terreno si abbassò nuovamente: nel 1738 fu migliorato il sistema di chiuse e l’acqua venne convogliata in parte nei boezems, ovvero bacini di stoccaggio dotati di pompe che immagazzinavano le acque dei canali. Per azionare le pompe furono costruiti 19 mulini a vento, tra i più alti d’Olanda.

Il sito di Kinderdijk è composto infatti da un totale di 19 mulini: 8 mulini a vento in mattoni e ardesia, costruiti nel 1738 nel canale di Nerderwaard, 8 mulini a vento di paglia costruiti 3 anni dopo e che si trovano nel canale di Overwaard, e 3 mulini a vento in pietra.

Il mulino, di solito composto da 4 piani, aveva la cucina/sala e la camera dei genitori al piano terra, le camere dei figli al primo piano (nel mulino da noi visitato i figli erano 12), 





dettaglio
 
altro dettaglio






al secondo piano c’era una soffitta dove veniva affumicato il pesce pescato (li arrivavano i fumi del camino), mentre all’ultimo piano c’erano gli enormi ingranaggi del mulino e sopra la calotta, che poteva ruotare di 360° in base alla direzione del vento. 






La scala.
Si notano gli zoccoli e gli stivali appesi al muro.






Prima che entrasse in funzione la moderna stazione di pompaggio dell’acqua all’ingresso del parco, 


tutti i mulini di Kinderdijk erano infatti abitati: era necessario controllare costantemente il livello dell’acqua di questa piana tenendo il mulino in funzione, orientandone le pale in faccia al vento. L'orientamento delle pale serviva anche come segnale sia per dare inizio al prosciugamento, sia per segnalare pericoli o inviare notizie in una sorta di codice.





Nell’800 i mulini, pur continuando a funzionare, furono affiancati da due stazioni di pompaggio a vapore, la Overwaard e la JU Smit. Nel 1924 la Overwaard fu convertita a elettricità e la JU Smit fu smantellata, mentre nel 1953 fu costruita una seconda stazione di pompaggio elettrica, la Wisboom.
Nel 1995 la stazione di pompaggio Overwaard continuò ad essere utilizzata, mentre la stazione Wisboom fu messa fuori servizio e conservata come monumento. Oggi ospita il Centro Visitatori del Parco dei mulini di Kinderdijk. Qui è possibile vedere un interessante filmato, con sottotitoli in inglese, che racconta la storia di Kinderdijk

 
A destra, dando le spalle al Centro Visitatori, i mulini a vento sono detti Nederwaard, mentre quelli di sinistra Overwaard. Il mulino Nederwaard, che ospita il museo, è ancora perfettamente funzionante. L’edificio fu musealizzato dopo essere stato abbandonato dall’ultimo abitante nel 1950. Nei mesi di Luglio e Agosto i mulini funzionano ogni sabato, offrendo una visuale unica; solo il mulino "Nedrwaardmolen 2", il secondo a base circolare, è aperto al pubblico e permette di immaginare come doveva essere la vita dei custodi dei mulini e delle loro famiglie. 

Il sito è diventato patrimonio dell’UNESCO nel 1997, perché considerato prova dell’ingegno umano nella bonifica e nella protezione del territorio.








Lasciamo questo posto suggestivo per dirigerci verso Rotterdam.
Rotterdam è la seconda città dei Paesi Bassi dopo la capitale Amsterdam; è situata nella provincia dell'Olanda Meridionale in corrispondenza dell'estuario del Reno nel Mare del Nord. La città ha il più grande porto d'Europa, collocato sulle rive del fiume Nuova Mosa. Il territorio cittadino è per la gran parte situato sotto il livello del mare ed è riparato da argini. Il nome Rotterdam deriva da quello di una diga (dam) su un piccolo fiume, la Rotte, che si unisce alla Nuova Mosa nel cuore della città.


La Nuova Mosa, un canale del delta del Reno, attraversa la città formando in corrispondenza del centro l'isola di Noordereiland (isola settentrionale). Sulla riva destra sta il centro storico mentre sulla riva meridionale si estende il quartiere Kop van Zuid.
N.B. Nella foto il centro storico è a sinistra, i grattacieli a destra. 

Il complesso "De Rotterdam", opera dell'architetto Rem Koolhaas, è uno degli elementi più vistosi del quartiere Kop van Zuid. I tre edifici, alti quasi 150 metri e collegati fra di loro, formano una "città verticale", dotata di lussuosi appartamenti, un hotel a quattro stelle, uffici, negozi, locali di ristorazione, palestre e parcheggi. L'Hotel New York è l'ex sede centrale della Holland America Line e sorge sulla punta del quartiere Kop van Zuid. Dal vicino molo Wilhelmina per un secolo sono salpate le navi dirette da Rotterdam a New York. Decine di migliaia di persone in cerca di fortuna partirono dal luogo in cui ora sorge l'Hotel New York nella speranza di trovare una vita migliore in America, la 'terra promessa'. In seguito, il settore della navigazione subì molti cambiamenti e nel 1971 salpò l'ultima nave passeggeri da Rotterdam. La sede della Holland America Line venne trasferita e l'edificio che l'aveva ospitata rimase vuoto finché, nel 1993, non venne ribattezzato Hotel New York.


Le due sponde sono collegate da numerosi ponti e tunnel sia ferroviari che stradali. Il ‘De Hef’ è una struttura in acciaio, residuo di un ponte levatoio ferroviario costruito nel 1877 e caduto in disuso dal 1993, quando fu aperto al traffico un tunnel ferroviario. Oggi il de Hef con i suoi 60 m di altezza costituisce una sorta di monumento cittadino. 

L'Erasmusbrug (Ponte Erasmo) costruito tra il 1989/1990 e il 1996 collega il centro storico cittadino con il quartiere di Kop van Zuid, vecchia zona portuale dismessa che per il numero di opere contemporanee presenti, firmate da architetti di fama internazionale, ha portato a Rotterdam il titolo di Città dell'Architettura 2007. Soprannominato - per la sua forma - "De Zwaan", ovvero "Il Cigno", è considerato uno dei simboli della città.

Si tratta di un ponte basculante e strallato. Realizzato in acciaio, misura 808 metri in lunghezza, raggiunge un'altezza massima di 139 metri e pesa 6.800 tonnellate. Sua caratteristica è il grande pilone inclinato che lo sorregge. Sotto il ponte si trova anche un parcheggio che dispone di 340 posti-auto. Fu inaugurato il 4 settembre 1996 alla presenza della regina Beatrice.

Uno degli aspetti spettacolari del ponte è la resa cromatica. Di giorno il ponte si mimetizza con il colore del cielo, mentre di notte, il pilone e i cavi di sospensione illuminati da un colore bianco candido e brillante esaltano tutta l'eleganza della struttura.





Il Willemsbrug (ponte di Willems) collega il nord della città con il Noordereiland. Fu completato nel 1981, il nome è in onore del re Guglielmo III dei Paesi Bassi. Rinpiazzò un vecchio ponte aperto nel 1878, che non era in grado di gestire l'aumentato traffico cittadino. Il Willemsbrug è un ponte sospeso lungo 318 metri, dipinto di rosso per metterlo in contrasto con l'Erasmusbrug, di colore azzurro.
Il 14 maggio 1940, dopo 5 giorni dall'invasione della Germania nei Paesi Bassi, Rotterdam venne bombardata dalla Luftwaffe. Il cuore della città venne quasi completamente distrutto: gli unici edifici rimasti, fortemente danneggiati, furono il municipio, la posta, la borsa e la chiesa di San Lorenzo. Ossip Zadkine in seguito espresse in modo toccante con la sua statua Stad zonder hart (Città senza un cuore) tutto l'orrore per la guerra.

La scultura si trova presso il Leuvehaven, nella zona del porto, di fronte al Museo Marittimo e all'ex-nave scuola "De Buffel" nelle vicinanze del Blaakse Bos, il complesso di case cubiche realizzato da Piet Blom. La scultura è stata realizzata in bronzo e misura circa 6 metri e mezzo. Raffigura un uomo stilizzato con buco al posto del cuore e con le braccia rivolte verso il cielo e che sembra lanciare un grido: simboleggia lo sconforto dell'uomo. Lo stesso Zadkine definì l'opera come "un grido di orrore contro la crudeltà umana".
Tra gli anni 1950 e gli anni 1970 la città venne ricostruita. A partire dal 1980 il consiglio comunale decise di rivoluzionare l'urbanistica di Rotterdam, costruendo condomini in stile nuovo e coraggioso, palazzi di uffici e centri ricreativi facendo diventare il centro cittadino più vivibile e con una nuova skyline.

L’1 ottobre 2014 la Regina dei Paesi Bassi ha inaugurato Markthal Rotterdam, il primo mercato alimentare coperto dei Paesi Bassi, nel centro della città, nello storico Laurenskwartier. L’edificio, con una superficie totale di 95.000 mq, è stato progettato dallo studio MVRDV, con sede a Rotterdam. Lo spazio principale, coperto dall’arco, ha un’altezza di 40 metri; mentre le sue costole ospitano 228 appartamenti. Il piano terra ha una lunghezza di circa 120 metri e una larghezza di 70 metri, le dimensioni di un grande campo da calcio. Markthal è un edificio ad alta efficienza energetica, che è stato premiato conme Very Good dal sistema di certificazione BREEAM.


I lati aperti sono stati mantenuti il più trasparenti possibile, con una facciata interamente vetrata. I cavi di acciaio precompresso creano una rete sospesa tra le cui maglie sono appese le lastre di vetro. La facciata esterna è rivestita in pietra grigia naturale, la stessa utilizzata per il pavimento del mercato.


Il grande murale che ricopre l’interno a volta, Cornucopia è stato disegnato dagli artisti Arno Coenen e Iris Roskam, e occupa una superficie totale di 11.000 mq. Cornucopia rappresenta, fuori scala, i prodotti che possono essere acquistati al mercato, mentre i fiori e gli insetti si riferiscono al lavoro dei maestri olandesi della natura morta del XVII secolo.
È noto che l'architettura di Rotterdam offre alcune delle opere più innovative e creative d’ Olanda. Le Case cubiche, in olandese Kubuswoningen, costituiscono una delle attrazioni più iconiche della città. L'architetto olandese Piet Blom ha progettato le Case cubiche verso la fine degli anni '70 su incarico degli urbanisti della città. Blom aveva già sperimentato l'architettura cubica in precedenza nella città di Helmond. Quando gli venne proposto di lavorare al progetto nel quartiere centrale di Oude Haven, decise di sviluppare ulteriormente le idee originarie. È interessante notare che le Case cubiche formano persino un ponte pedonale che attraversa una delle strade più trafficate del centro cittadino.


Le case cubiche di Piet Blom, immaginate idealmente dallo stesso architetto come l'insieme di alberi in un bosco (boomwoningen), sono a forma di cubo rovesciato, sorrette da pali e sono caratterizzate da una notevole inclinatura. Sono disposte in file, in cui ogni edificio è attaccato l'uno all'altro (dagli angoli). 

La costruzione iniziò nel 1982 e terminò nel 1984. Il progetto prevedeva inizialmente la costruzione di 74 edifici, ma ne vennero realizzati solamente 39. Caratteristica evidente delle case cubiche è il colore giallo delle facciate. 
Ogni casa è formata da tre piani: al pianterreno vi è l'ingresso, il primo piano ospita una cucina abitabile e il soggiorno, mentre al secondo piano vi sono due camere da letto e un bagno. In alcuni casi all'ultimo piano è stata realizzata una piccola terrazza sul tetto. Un proprietario avveduto ha istituito il museo Kijk-Kubus, che offre ai visitatori l'opportunità di esplorare una casa cubica completamente arredata. Nel 2009 lo studio di architettura Personal Architecture BNA ha riadattato uno dei cubi più grandi per conto di una delle principali catene di ostelli olandesi. Oggi l'ostello Stayokay Hostel Rotterdam invita chiunque lo desideri a provare che effetto fa vivere in una casa cubica, godendo di una straordinaria veduta panoramica della zona circostante.
Nel centro della città di Rotterdam si può osservare una nuova struttura sorprendente: un complesso di tre emisferi galleggianti collegati da uno spazio galleggiante. Questo progetto, che utilizza tecniche all'avanguardia nel campo dell'ingegneria idraulica, rappresenta un importante passo avanti verso la vita urbana sull'acqua resiliente ai cambiamenti climatici: Rotterdam sta quindi svolgendo un ruolo pioneristico a livello internazionale. Il padiglione deve il suo alto valore di sostenibilità ai materiali utilizzati, alla sua flessibilità e ai suoi arredi. L'edificio è riscaldato o raffreddato con energia solare e acque superficiali. Energeticamente è altamente autosufficiente.

Il Rotterdamse Schie, un canale navigabile, fu completato nel 1360; quest'evento aprì di fatto i commerci con le città dell'Olanda del nord, della Germania e dell'Inghilterra. Col passare del tempo il porto di Rotterdam divenne uno dei più importanti del paese e fu uno dei sei membri fondatori della Compagnia olandese delle Indie orientali. 


Ora il porto di Rotterdam è il più grande d’Europa, si estende per oltre quaranta km dal centro della città al Mare del Nord, e insieme a quello di Anversa è il punto di arrivo più importante del corridoio Reno-Alpi che collega i porti del Mare del Nord di Anversa, Rotterdam e Amsterdam e il porto italiano di Genova attraversando la valle del Reno, Basilea e Milano. Il corridoio comprende ferrovie, strade, aeroporti, porti, terminali ferroviario-stradali e il Reno come via navigabile interna. Dal 1962 fino al 2002 è stato il porto più trafficato del mondo, poi superato prima dal Porto di Singapore e poi dal Porto di Shanghai.

 
Il Delfshaven è un piccolo porto di città con molti edifici storici. A differenza della gran parte di Rotterdam, il Delfshaven è stato risparmiato durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale. Questo mulino a vento del XVIII secolo è il simbolo del quartiere di Delfshaven, molto pittoresco e multietnico, che, in antichità, era una municipalità separata da Rotterdam, fungendo da porto marino della città di Delft.

Lasciamo Rotterdam per andare verso Haarlem, dove pernotteremo nei prossimi giorni.
La città è bagnata dal fiume Spaarne, si trova circa 20 km a ovest di Amsterdam ed è a fianco delle dune che precedono il mare del Nord. È il centro di una regione di coltivazione dei fiori, specialmente tulipani. Il motto di Haarlem è Vicit vim virtus.




La cronaca continua.

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