Sono
andata con l’agenzia Partiti e contenti, dal 2 al 10 settembre
2018, a visitare le capitali
baltiche:
in programma Tallinn,
una puntata a Helsinki,
Riga
e
Vilnius.
Con
il termine Stati baltici, EstLaLia oppure Repubbliche
baltiche, o ancora Paesi baltici in senso lato, si fa
riferimento alle tre repubbliche sulla costa orientale del Mar
Baltico, ovvero Lituania, Estonia e Lettonia.
Si tratta di un nome convenzionale, perché non include tutti
gli altri Paesi che effettivamente si affacciano sul Mar Baltico come
Danimarca, Germania, Polonia, Svezia, Finlandia e Russia.
Tutti
e tre gli Stati baltici convenzionali, per duecento anni fino al
1917, avevano fatto parte dell'Impero Russo come governatorati
del Baltico e precedentemente dell'Impero Svedese per cento anni,
ma parte del territorio, durante la Prima guerra mondiale fra il 1917
e il 1918, venne invasa dall'Impero tedesco con l'Occupazione
tedesca delle Province baltiche. In seguito alla Rivoluzione Russa e
alle vicende della prima guerra mondiale i tre Stati ottennero
l'indipendenza, nel 1918, insieme al vicino Granducato di Finlandia.
Dal 1940 le repubbliche baltiche vennero occupate dall'Unione
Sovietica; gli Stati Uniti d'America, con la dichiarazione di
Welles (23 luglio 1941), notificarono all'Unione Sovietica che essi
non avrebbero mai riconosciuta come legittima tale annessione. Nel
prosieguo della Seconda guerra mondiale, dal 1941 al 1944 furono
occupate dalla Germania nazista e
dal 1944 al 1991 sono
state nuovamente occupate e inglobate nell'Unione Sovietica, che
represse ogni ulteriore tentativo indipendentista, fino alla caduta
della stessa Unione Sovietica nel 1991, quando sono finalmente
riuscite a dichiararsi nuovamente repubbliche
indipendenti con pieno riconoscimento a livello
internazionale.
Con
il termine di Via Baltica o Baltic Way si definisce
l’evento popolare di protesta, tenutosi nelle allora Repubbliche
Socialiste Sovietiche di Estonia, Lettonia e Lituania il 23 agosto
1989 quando approssimativamente due milioni di persone,
tenendosi pacificamente per mano, formarono una catena umana lunga
circa 600 km passando attraverso Tallinn, Riga e Vilnius, le capitali
delle Repubbliche Baltiche. Nel 1989 questi stati erano l'unico caso,
in Europa, ad avere ancora un'occupazione straniera sovietica dalla
fine della Seconda guerra mondiale.
Attualmente
sono repubbliche parlamentari indipendenti, dal 2004 sono
membri dell'Unione europea e della Nato ma non della Comunità
degli Stati Indipendenti come le altre ex repubbliche sovietiche. Pur
avendo caratteristiche molto diverse tra loro, tutti e tre gli Stati
hanno adottato l'Euro: l'Estonia dal 1º gennaio 2011, la
Lettonia dal 1º gennaio 2014 e infine la Lituania dal 1º gennaio
2015.
In
Estonia viene parlata la lingua estone, appartenente al ceppo
ugro-finnico, simile al finlandese e molto diversa dalle due
lingue baltiche propriamente dette (lettone e lituano). Per questo
motivo l'Estonia ambisce ad essere considerato più un Paese
nordico. Come religioni, in Estonia e Lettonia sono presenti
soprattutto la luterana, l'ortodossa e vi è una certa
percentuale di atei, mentre in Lituania l'80% della
popolazione si professa cattolica.
L'Estonia
è bagnata a nord e a ovest dal mar Baltico, con i golfi di Riga e di
Finlandia, ha coste frastagliate che si estendono per 3.794 km
davanti alle quali si trovano circa 1.520 isole. Le più grandi sono
l'isola di Saaremaa 2.668 km² e l'isola di Hiiumaa 965
km². La sua superficie, poco più grande della Svizzera, è
prevalentemente pianeggiante con modeste ondulazioni.
Il
punto più elevato si trova nel meridione, il monte Suur Munamägi
(318 m s.l.m. - il monte del grande uovo). Coperta per il 40% di
boschi, sul territorio si contano circa 1.200 laghi naturali,
molti dei quali si trovano nel sud del Paese. Sulle pianure interne
la mancanza di barriere montuose rende particolarmente veloce il
ricambio tra masse d'aria di diversa natura; si verificano così
temporali a volte molto violenti, prodotti dagli scontri tra
le masse d'aria calda, provenienti dall'Europa sud-orientale, e le
correnti fresche guidate dalle depressioni nord-atlantiche. Gli
inverni vedono invece precipitazioni complessivamente scarse e in
forma quasi esclusivamente nevosa.
La
bandiera
estone è
composta da tre bande orizzontali di uguale dimensione. I colori,
partendo dall'alto sono: blu,
nero
e bianco. Le iniziali interpretazioni dei colori sono le seguenti: il
blu
è
il colore del cielo, i laghi e il mare d'Estonia e simboleggia la
lealtà alle idee nazionaliste; il nero
è
il colore della terra patria e dello stemma nazionale; il bianco
è
il colore del popolo che cerca la felicità e la luce.
Una
tradizionale interpretazione dell'origine della bandiera
indica anche il blu del cielo, il nero della taiga, il bianco della
neve a terra.
La Rondine estone, con i colori nazionali, è un simbolo del popolo estone.
L'attuale
stemma dell'Estonia è costituito da uno scudo dorato in cui
sono collocati tre leopardi azzurri, con due rami di quercia,
anch'essi dorati, intorno allo scudo. Lo stemma riprende lo stemma
della Danimarca, nazione che nel XIII secolo comprendeva anche parte
dell'attuale Estonia settentrionale. Questo stemma con i leopardi
azzurri è stato ufficialmente adottato dalla Repubblica di Estonia
come simbolo di stato il 19 giugno 1925.
Lo
stato è uno dei primi al mondo per innovazione, diffusione ed
utilizzo delle nuove tecnologie, come Internet e l'e-commerce,
tanto da guadagnarsi il soprannome di e-stonia. Sul territorio
sono presenti circa 1.140 punti Wi-Fi che coprono il 95% del
Paese, inclusi i boschi di betulle che crescono su metà della
superficie (c'è una media di 3.000 alberi per abitante). Nel
2005 il New
York Times
ha definito l'Estonia come "una sorta di Silicon Valley sul Mar
Baltico". La più nota start up estone del settore è,
probabilmente, la Skype Technologies S.A., che ha elaborato l'omonimo
software.
Nel
2000 a.C. si formarono i primi insediamenti di tribù finniche sulla
costa meridionale del golfo di Finlandia. Nel 1219 il re di Danimarca
Valdemaro II, dopo aver occupato Tallinn,
costruì una fortezza; iniziò così la dominazione danese che vide
la città, allora chiamata Reval,
e il suo porto divenire ben presto un importante nodo commerciale
verso la Russia. In questo periodo la popolazione locale si convertì
al Cristianesimo. Nel 1285 la
città entrò a far parte della Lega Anseatica, l'alleanza mercantile
e militare che dominava il mar Baltico e il Nord Europa. Nel 1345, i
danesi vendettero Tallinn e gli altri loro territori nell'Estonia
settentrionale all'Ordine Teutonico. Nel frattempo la città,
crocevia nelle linee commerciali che partivano dall'Europa
nord-occidentale e giungevano in Russia, venne fortificata con
possenti mura e 66 torri di guardia. Nella foto, l'antica Reval.
La città è stata attaccata,
saccheggiata, razziata e assediata in numerose occasioni: per la
storia, lunga e travagliata, che ha visto Tallinn perdere più volte
la propria indipendenza, rimando a quanto si può facilmente trovare
in rete.
Durante il periodo di occupazione sovietica, durato quasi
cinquant'anni, il centro storico medioevale subì una fase di
degrado: avvenne un lento spopolamento in cui gran parte dei
cittadini di Tallinn preferì spostarsi nelle periferie, dove
venivano edificate massicce costruzioni di stampo stalinista
sovietico che accoglievano anche i nuovi immigrati russi.
2 settembre: partenza dalla Valsusa, arrivo a Malpensa, tre ore circa di volo e arrivo a Tallinn.
L'Aeroporto
di Tallinn - Lennart Meri è
situato a 4 km a sud-est della capitale estone, Tallinn. Lo scalo si
trova presso la costa orientale del lago
Ülemiste.
Ci siamo recati a pranzo e subito dopo è iniziata la visita.
Tallinn,
la capitale dell'Estonia nonché suo principale porto, è situata
nella costa settentrionale del paese, affacciata sul Mar Baltico; in
linea d'aria è divisa da 80 chilometri di Mar Baltico da Helsinki,
quest'ultima situata più a Nord. Tallinn è anche la città più
popolosa e maggiore centro economico e commerciale del paese estone;
è stata la Capitale Europea della Cultura per l'anno 2011 assieme
alla città finlandese di Turku. La sua Città Vecchia medioevale,
antico porto anseatico, è divenuta patrimonio dell'umanità
dell'UNESCO nel 1997.
La
colonna
della Vittoria dell'Indipendenza dell'Estonia è
un monumento ideato nel 1919 ma inaugurato solo nel
giugno 2009. È composto da una stele
situata
sul lato ovest della piazza
della Libertà. Alta poco più di 23 metri e formata da 143 lastre
di vetro,
la colonna commemora i 5.000 estoni tra civili e militari caduti e i
circa 15.000 soldati e civili feriti durante la guerra d'indipendenza
estone tra il 1918 e il 1920. In cima alla colonna c'è la riproduzione ingigantita della "Croce
della Libertà",
la massima onorificenza al valore militare conferita dall'Estonia; al
fianco della colonna, nella parte destra, sono collocati vari pennoni
con
la bandiera
nazionale
estone.
La Piazza
della Libertà si
trova al termine sud della città vecchia. È delimitata
ad est dalla Chiesa di San Giovanni (costruita tra il 1862 ed il
1867), a sud da Kaarli Boulevard e dall'entrata di un moderno centro
commerciale sotterraneo (costruito nel 2008 - 2009), e a ovest dalla
Colonna della Vittoria dell'Indipendenza estone. E’ importante
anche perché si sono trovati sotto la piazza i resti di un villaggio
di pescatori di foche risalente a 5000 anni fa. La piazza si sviluppa
su 7752 m² con dimensioni perimetrali approssimative di 110 metri
per 75 metri. Durante l'occupazione sovietica era chiamata Piazza
della Vittoria.
Il Municipio di Tallinn si affaccia sull'omonima piazza, nella Città vecchia. Fu costruito tra il 1402 ed il 1404, l'unico municipio del Nord Europa ancora esistente costruito in stile gotico baltico. Nel 1530 la banderuola segnavento, che raffigura un vecchio guerriero estone, chiamata il Vecchio Tommaso, fu posta sulla cima della guglia. Il Vecchio Tommaso (in estone: Vana Toomas), è uno dei simboli e il guardiano della città.
Secondo la leggenda, il modello per la banderuola fu un giovane guerriero-contadino che si contraddistinse nelle competizioni primaverili di tiro con la balestra infuocata, centrando un finto pappagallo in legno posto sulla sommità di un'asta. Impossibilitato a ricevere il premio a causa della sua bassa estrazione sociale, Tommaso fu premiato con il lavoro di guardiano della città a vita. In vecchiaia il buon Tommaso era solito regalare caramelle e dolci ai bambini di passaggio, secondo una locale leggenda estone. Quando morì i piccoli seguitavano a chiedere dove fosse finito e quando la banderuola del Vecchio Tommaso fu posta sopra la piazza della città, i genitori poterono raccontare ai figli che il valoroso guerriero dalla cima continuava sempre a osservarli e quindi, se i bimbi si fossero comportati bene, Tommaso avrebbe fatto trovar loro dolci e caramelle sotto il cuscino.
Racchiuso in una campana di vetro, Tommaso continuò a vegliare sulla città fino a quando l'amata banderuola fu colpita insieme alla guglia dai pesanti bombardamenti sovietici sulla capitale estone, durante la guerra, nel marzo 1944. La cima della torre venne ricostruita nel dopoguerra ed una copia del Vecchio Tommaso fu ricollocata nel 1952. Di nuovo, nel 1996 la torre venne restaurata, e una nuova brillante banderuola del Vecchio Tommaso fu alloggiata sulla sua sommità. La banderuola segnavento originale è oggi conservata all'interno del Municipio di Tallinn.
Secondo
alcune fonti sembra che sia nata a Tallinn, nel 1441, l'usanza
dell'Albero di Natale, quando fu eretto un grande abete nella Piazza
del Municipio attorno al quale giovani uomini e donne ballavano
insieme alla ricerca dell'anima gemella.
Percorriamo
la strada Rataskaevu, una delle più antiche della città, e vediamo
il pozzo del fantasma, costruito nel 1375.
La
chiesa di San Nicola è situata nel cuore della città vecchia
a circa 50 metri a sud della piazza dell'antico palazzo del
Municipio. È dedicata a san Nicola, patrono dei marinai, dei
pescatori e dei bambini. Fu costruita in pietra calcarea attorno al
1230 - 1275 da mercanti della Westfalia provenienti dal Gotland.
Mentre la città non era ancora fortificata, la chiesa aveva pesanti
barre per chiudere e rinforzare le entrate, con nascondigli e
scappatoie per i rifugiati. Quando
le mura fortificate attorno alla città furono terminate nel XIV
secolo, (le mura della città racchiusero la chiesa e l'insediamento
nel 1310) la Chiesa perse la sua funzione difensiva e divenne una
tipica chiesa parrocchiale medioevale. Vi sono solo alcune parti
della chiesa originale che sono state conservate fino al presente.
Tra
il 1405 - 1420 la costruzione giunse al suo aspetto odierno, quando
la navata centrale fu innalzata rispetto a quelle laterali e la
chiesa fu ridisegnata come una grande basilica. Nel 1515 la torre fu
elevata e coperta da una guglia di stile tardo gotico. Alla fine del
XVII secolo la torre fu rinforzata e messa in sicurezza. La guglia fu
rimpiazzata con una di stile barocco corredata di ariose fenditure,
che diventarono sempre più alte di fase in fase nel corso dei
secoli. La torre ora ha un'altezza di circa 105 metri.
Fu l'unica chiesa a Tallinn che non venne intaccata dall'iconoclastia
portata dalla riforma Protestante nel 1523. Il capo della
congregazione versò piombo fuso nelle serrature della chiesa e le
orde impetuose non poterono entrarvi.
Un
destino differente subì invece l'edificio il 9 marzo del 1944. La
chiesa fu seriamente danneggiata dall'attacco delle bombe sovietiche
durante la seconda guerra mondiale. Il risultato fu un incendio
devastante che mandò la chiesa in rovina e distrusse la maggior
parte del suo interno (esclusa la cappella di Sant'Antonio), le
panche barocche, gli ambienti e il pulpito. La torre continuò ad
emettere una cortina fumogena per quasi un mese. Molti preziosi
tesori artistici poterono sopravvivere solo grazie alla tempestiva
opera della popolazione estone che li prelevò in tempo dalla chiesa.
Sotto l'occupazione sovietica i lavori di rinnovo tardarono ad
arrivare e cominciarono solo nel 1953 per protrarsi lungamente e
finire completamente solo nel 1981.
La
torre della chiesa venne nuovamente colpita il 12 ottobre 1982 da un
incendio di natura probabilmente dolosa. La torre bruciò e la guglia
fu distrutta, il tetto e la navata della cappella di Sant'Antonio
restarono danneggiate. Dopo il restauro la chiesa venne nuovamente
inaugurata nel 1984 come sala da concerti e museo, in cui è esposta
la collezione di arte medioevale che fa parte del patrimonio
artistico e museale dell'Estonia.
Il
capolavoro artistico più famoso presente nella chiesa è il dipinto
della danza macabra (Danza
della Morte)
di Bernt Notke, maestro di pittura, tedesco di Lubecca, che
rappresenta la transitorietà della vita, con le figure scheletriche
della Morte che, danzando al suono di una cornamusa, prendono per
mano sia il soggetto ricco e potente che quello debole e povero,
indissolubilmente legati verso un'unica fine. È visibile oggi
soltanto un frammento di
circa sette metri
dell'intera opera originale, che inizialmente era lunga trenta metri,
alla fine del XV secolo.
Ci sono molte altre opere pregevoli, come candelieri rinascimentali e barocchi.
L'altare
principale è stato costruito tra il 1478
- 1481 da un lavoro di Herman Rode, maestro di Lubecca. Il dipinto
rappresentato mostra scene della vita di San Nicola e
di san Vittore.
Ci sono molte altre opere pregevoli, come candelieri rinascimentali e barocchi.
La
statua di San Cristoforo di Tobias Heintze del 1624.
Un
esemplare di schermo decorativo in legno, di trecentocinquanta anni
fa, intagliato da Frans Hoppenstätt.
L'altare
di Santa
Maria del
1500; sulle ali della pala sono sopravvissuti solo frammenti dei
dipinti.
Attorno
alle navate si trovano diverse lastre sepolcrali.
Un Cristo sulla Croce affiancato da Maria e San Giovanni addolorati.
Altro trittico.
Altra foto.
Risparmio
la foto inquietante di una sorta di bella (?) addormentata coperta da
un drappo bianco e quella di una sfilata di sacchetti di carta, forse
sostitutivi delle solite candeline, su cui sventolavano non meglio
identificati bigliettini. Chi fosse interessato a vederle mi scriva.
L'unico battistero ottagonale luterano conservato in Estonia.
La sala degli argenti con il tesoro in argento di gilde, della associazione di fratellanza della Confraternita delle Teste Nere.
Usciamo dalla chiesa e la guida ci porta a fare un giro in pullman.
Dal
lato nord del palcoscenico della canzone si erge una torre
antincendio alta 42 metri, che viene utilizzata durante il Festival
ma è anche aperta tutto l'anno e visitabile dai turisti cui viene
offerto un bellissimo panorama sulla capitale estone e il suo porto, dove spesso attraccano grandi navi da crociera.
Foto
di Hiiumaamudeliklubi
- Opera
propria
Nel
1988 il popolo estone iniziò qui, durante il Festival, la protesta contro la lunga occupazione sovietica giunta quasi al cinquantesimo anno. Il popolo iniziò a
intonare inni patriottici fino ad allora proibiti dal regime militare
sovietico. Questo atto venne riconosciuto a livello internazionale
come la Rivoluzione Cantata che richiedeva il ritiro dell'occupazione
sovietica. Foto
di Dennis
Jarvis - Flickr
La
capienza ottimale della struttura è di 75.000 persone, sebbene nel
periodo della Rivoluzione Cantata nel 1988 oltre 300.000 persone si
accalcarono nell'Auditorium per richiedere la libertà. Negli anni
successivi tuttavia, dopo il riottenimento dell'agognata indipendenza
estone è stato posto un freno al numero di affluenza massima che
oggi si aggira attorno alle 100.000 persone.
Gustav
Ernesaks (12 dicembre 1908 - 24 gennaio 1993) è stato un
compositore estone e un direttore di coro. Ha avuto un ruolo
fondamentale nella Rivoluzione cantata ed è stato una delle figure
importanti della tradizione del Festival della canzone estone. Una
statua dedicata al compositore è stata eretta nel 2004 nel prato
antistante l’auditorium.
Pirita
è un distretto periferico; il toponimo deriva fiume omonimo che lo
attraversa e che sfocia nella Baia di Tallinn. È il distretto meno
popolato e più tranquillo di Tallinn, per lo più costituito da
piccole villette tranquille, abitate quasi esclusivamente da estoni,
tra il verde della foresta.
E’ noto per aver ospitato le
competizioni veliche delle Olimpiadi del 1980, presso il Pirita
yachting centre, costruito appositamente per l'avvenimento. La
spiaggia di Pirita è la più estesa di Tallinn.
Anche la
torre
televisiva di Tallinn
è stata costruita come struttura accessoria per i
Giochi
della XXII Olimpiade
del 1980,
impiegata soprattutto per garantire la copertura radiotelevisiva
delle competizioni di vela
che qui ebbero luogo. La torre ha un’altezza di 314 metri; il
corpo è
costituito
da cemento armato, con anelli dello spessore di 50 cm per un totale
17.000 tonnellate.
La terrazza panoramica, collocata al ventunesimo piano e originariamente
progettata per includere anche una sezione rotante, si eleva a 170
metri dal suolo, ha un diametro di 38 metri e ospita un ristorante.
Fori di proiettili sparati durante il tentato
colpo di stato di Mosca
del 1991
sono ancora visibili alla base della torre.
L'ex Monastero
di Santa Brigida è
un edificio gotico, dedicato a Brigida di Svezia, religiosa e
mistica svedese, fondatrice dell'Ordine del Santissimo Salvatore
proclamata santa da papa Bonifacio IX nel 1391. Fu costruito nel
1407 da alcuni mercanti facoltosi, appartenenti all'ordine
dei Cavalieri
Portaspada,
molti dei quali divenuti successivamente monaci del
monastero; era un ordine monastico militare tedesco costituito
nel 1202 da Alberto di Riga. La regola era fondata su quella
dei Cavalieri
templari: furono
chiamati anche "Cavalieri di Cristo", "Fratelli della
spada" e "Ordine
livoniano".
Dell'antico
monastero rimangono le rovine del timpano
o frontone gotico,
alto 35 metri
Nel
XVII secolo di fronte alla chiesa si sviluppò il cimitero
dei contadini e
secondo popolari leggende estoni ci sono passaggi sotterranei segreti
che collegherebbero il monastero alla città.
Nel
1996 è stato concesso allo suore
brigidine il
diritto di far ritorno presso il monastero e di riprendere le loro
attività religiose, in una nuova
sede adiacente
ai resti dell'antico edificio.
Si
chiude qui la prima giornata, ma la cronaca continua.
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