mercoledì 12 settembre 2018

Le capitali baltiche - Estonia - Tallinn - Prima parte



Sono andata con l’agenzia Partiti e contenti, dal 2 al 10 settembre 2018, a visitare le capitali baltiche: in programma Tallinn, una puntata a Helsinki, Riga e Vilnius.


Con il termine Stati baltici, EstLaLia oppure Repubbliche baltiche, o ancora Paesi baltici in senso lato, si fa riferimento alle tre repubbliche sulla costa orientale del Mar Baltico, ovvero Lituania, Estonia e Lettonia. Si tratta di un nome convenzionale, perché non include tutti gli altri Paesi che effettivamente si affacciano sul Mar Baltico come Danimarca, Germania, Polonia, Svezia, Finlandia e Russia.
Tutti e tre gli Stati baltici convenzionali, per duecento anni fino al 1917, avevano fatto parte dell'Impero Russo come governatorati del Baltico e precedentemente dell'Impero Svedese per cento anni, ma parte del territorio, durante la Prima guerra mondiale fra il 1917 e il 1918, venne invasa dall'Impero tedesco con l'Occupazione tedesca delle Province baltiche. In seguito alla Rivoluzione Russa e alle vicende della prima guerra mondiale i tre Stati ottennero l'indipendenza, nel 1918, insieme al vicino Granducato di Finlandia. Dal 1940 le repubbliche baltiche vennero occupate dall'Unione Sovietica; gli Stati Uniti d'America, con la dichiarazione di Welles (23 luglio 1941), notificarono all'Unione Sovietica che essi non avrebbero mai riconosciuta come legittima tale annessione. Nel prosieguo della Seconda guerra mondiale, dal 1941 al 1944 furono occupate dalla Germania nazista e dal 1944 al 1991 sono state nuovamente occupate e inglobate nell'Unione Sovietica, che represse ogni ulteriore tentativo indipendentista, fino alla caduta della stessa Unione Sovietica nel 1991, quando sono finalmente riuscite a dichiararsi nuovamente repubbliche indipendenti con pieno riconoscimento a livello internazionale.

Con il termine di Via Baltica o Baltic Way si definisce l’evento popolare di protesta, tenutosi nelle allora Repubbliche Socialiste Sovietiche di Estonia, Lettonia e Lituania il 23 agosto 1989 quando approssimativamente due milioni di persone, tenendosi pacificamente per mano, formarono una catena umana lunga circa 600 km passando attraverso Tallinn, Riga e Vilnius, le capitali delle Repubbliche Baltiche. Nel 1989 questi stati erano l'unico caso, in Europa, ad avere ancora un'occupazione straniera sovietica dalla fine della Seconda guerra mondiale.  



Attualmente sono repubbliche parlamentari indipendenti, dal 2004 sono membri dell'Unione europea e della Nato ma non della Comunità degli Stati Indipendenti come le altre ex repubbliche sovietiche. Pur avendo caratteristiche molto diverse tra loro, tutti e tre gli Stati hanno adottato l'Euro: l'Estonia dal 1º gennaio 2011, la Lettonia dal 1º gennaio 2014 e infine la Lituania dal 1º gennaio 2015.  
In Estonia viene parlata la lingua estone, appartenente al ceppo ugro-finnico, simile al finlandese e molto diversa dalle due lingue baltiche propriamente dette (lettone e lituano). Per questo motivo l'Estonia ambisce ad essere considerato più un Paese nordico. Come religioni, in Estonia e Lettonia sono presenti soprattutto la luterana, l'ortodossa e vi è una certa percentuale di atei, mentre in Lituania l'80% della popolazione si professa cattolica.
L'Estonia è bagnata a nord e a ovest dal mar Baltico, con i golfi di Riga e di Finlandia, ha coste frastagliate che si estendono per 3.794 km davanti alle quali si trovano circa 1.520 isole. Le più grandi sono l'isola di Saaremaa 2.668 km² e l'isola di Hiiumaa 965 km². La sua superficie, poco più grande della Svizzera, è prevalentemente pianeggiante con modeste ondulazioni.

Il punto più elevato si trova nel meridione, il monte Suur Munamägi (318 m s.l.m. - il monte del grande uovo). Coperta per il 40% di boschi, sul territorio si contano circa 1.200 laghi naturali, molti dei quali si trovano nel sud del Paese. Sulle pianure interne la mancanza di barriere montuose rende particolarmente veloce il ricambio tra masse d'aria di diversa natura; si verificano così temporali a volte molto violenti, prodotti dagli scontri tra le masse d'aria calda, provenienti dall'Europa sud-orientale, e le correnti fresche guidate dalle depressioni nord-atlantiche. Gli inverni vedono invece precipitazioni complessivamente scarse e in forma quasi esclusivamente nevosa.

La bandiera estone è composta da tre bande orizzontali di uguale dimensione. I colori, partendo dall'alto sono: blu, nero e bianco. Le iniziali interpretazioni dei colori sono le seguenti: il blu è il colore del cielo, i laghi e il mare d'Estonia e simboleggia la lealtà alle idee nazionaliste; il nero è il colore della terra patria e dello stemma nazionale; il bianco è il colore del popolo che cerca la felicità e la luce.


Una tradizionale interpretazione dell'origine della bandiera indica anche il blu del cielo, il nero della taiga, il bianco della neve a terra. 


La Rondine estone, con i colori nazionali, è un simbolo del popolo estone.


L'attuale stemma dell'Estonia è costituito da uno scudo dorato in cui sono collocati tre leopardi azzurri, con due rami di quercia, anch'essi dorati, intorno allo scudo. Lo stemma riprende lo stemma della Danimarca, nazione che nel XIII secolo comprendeva anche parte dell'attuale Estonia settentrionale. Questo stemma con i leopardi azzurri è stato ufficialmente adottato dalla Repubblica di Estonia come simbolo di stato il 19 giugno 1925.

Lo stato è uno dei primi al mondo per innovazione, diffusione ed utilizzo delle nuove tecnologie, come Internet e l'e-commerce, tanto da guadagnarsi il soprannome di e-stonia. Sul territorio sono presenti circa 1.140 punti Wi-Fi che coprono il 95% del Paese, inclusi i boschi di betulle che crescono su metà della superficie (c'è una media di 3.000 alberi per abitante). Nel 2005 il New York Times ha definito l'Estonia come "una sorta di Silicon Valley sul Mar Baltico". La più nota start up estone del settore è, probabilmente, la Skype Technologies S.A., che ha elaborato l'omonimo software. 


Nel 2000 a.C. si formarono i primi insediamenti di tribù finniche sulla costa meridionale del golfo di Finlandia. Nel 1219 il re di Danimarca Valdemaro II, dopo aver occupato Tallinn, costruì una fortezza; iniziò così la dominazione danese che vide la città, allora chiamata Reval, e il suo porto divenire ben presto un importante nodo commerciale verso la Russia. In questo periodo la popolazione locale si convertì al Cristianesimo. Nel 1285 la città entrò a far parte della Lega Anseatica, l'alleanza mercantile e militare che dominava il mar Baltico e il Nord Europa. Nel 1345, i danesi vendettero Tallinn e gli altri loro territori nell'Estonia settentrionale all'Ordine Teutonico. Nel frattempo la città, crocevia nelle linee commerciali che partivano dall'Europa nord-occidentale e giungevano in Russia, venne fortificata con possenti mura e 66 torri di guardia. Nella foto, l'antica Reval.

La città è stata attaccata, saccheggiata, razziata e assediata in numerose occasioni: per la storia, lunga e travagliata, che ha visto Tallinn perdere più volte la propria indipendenza, rimando a quanto si può facilmente trovare in rete. 
Durante il periodo di occupazione sovietica, durato quasi cinquant'anni, il centro storico medioevale subì una fase di degrado: avvenne un lento spopolamento in cui gran parte dei cittadini di Tallinn preferì spostarsi nelle periferie, dove venivano edificate massicce costruzioni di stampo stalinista sovietico che accoglievano anche i nuovi immigrati russi. 

2 settembre: partenza dalla Valsusa, arrivo a Malpensa, tre ore circa di volo e arrivo a Tallinn. 


L'Aeroporto di Tallinn - Lennart Meri è situato a 4 km a sud-est della capitale estone, Tallinn. Lo scalo si trova presso la costa orientale del lago Ülemiste.



Una scultura mi ha subito attratta e quindi col mio fedele cellulare l’ho fotografata. 
Ci siamo recati a pranzo e subito dopo è iniziata la visita.
Tallinn, la capitale dell'Estonia nonché suo principale porto, è situata nella costa settentrionale del paese, affacciata sul Mar Baltico; in linea d'aria è divisa da 80 chilometri di Mar Baltico da Helsinki, quest'ultima situata più a Nord. Tallinn è anche la città più popolosa e maggiore centro economico e commerciale del paese estone; è stata la Capitale Europea della Cultura per l'anno 2011 assieme alla città finlandese di Turku. La sua Città Vecchia medioevale, antico porto anseatico, è divenuta patrimonio dell'umanità dell'UNESCO nel 1997. 

La colonna della Vittoria dell'Indipendenza dell'Estonia è un monumento ideato nel 1919 ma inaugurato solo nel giugno 2009. È composto da una stele situata sul lato ovest della piazza della Libertà. Alta poco più di 23 metri e formata da 143 lastre di vetro, la colonna commemora i 5.000 estoni tra civili e militari caduti e i circa 15.000 soldati e civili feriti durante la guerra d'indipendenza estone tra il 1918 e il 1920. In cima alla colonna c'è la riproduzione ingigantita della "Croce della Libertà", la massima onorificenza al valore militare conferita dall'Estonia; al fianco della colonna, nella parte destra, sono collocati vari pennoni con la bandiera nazionale estone. 

La Piazza della Libertà si trova al termine sud della città vecchia. È delimitata ad est dalla Chiesa di San Giovanni (costruita tra il 1862 ed il 1867), a sud da Kaarli Boulevard e dall'entrata di un moderno centro commerciale sotterraneo (costruito nel 2008 - 2009), e a ovest dalla Colonna della Vittoria dell'Indipendenza estone. E’ importante anche perché si sono trovati sotto la piazza i resti di un villaggio di pescatori di foche risalente a 5000 anni fa. La piazza si sviluppa su 7752 m² con dimensioni perimetrali approssimative di 110 metri per 75 metri. Durante l'occupazione sovietica era chiamata Piazza della Vittoria.


Il Municipio di Tallinn si affaccia sull'omonima piazza, nella Città vecchia. Fu costruito tra il 1402 ed il 1404, l'unico municipio del Nord Europa ancora esistente costruito in stile gotico baltico. Nel 1530 la banderuola segnavento, che raffigura un vecchio guerriero estone, chiamata il Vecchio Tommaso, fu posta sulla cima della guglia. Il Vecchio Tommaso (in estone: Vana Toomas), è uno dei simboli e il guardiano della città. 

Secondo la leggenda, il modello per la banderuola fu un giovane guerriero-contadino che si contraddistinse nelle competizioni primaverili di tiro con la balestra infuocata, centrando un finto pappagallo in legno posto sulla sommità di un'asta. Impossibilitato a ricevere il premio a causa della sua bassa estrazione sociale, Tommaso fu premiato con il lavoro di guardiano della città a vita. In vecchiaia il buon Tommaso era solito regalare caramelle e dolci ai bambini di passaggio, secondo una locale leggenda estone. Quando morì i piccoli seguitavano a chiedere dove fosse finito e quando la banderuola del Vecchio Tommaso fu posta sopra la piazza della città, i genitori poterono raccontare ai figli che il valoroso guerriero dalla cima continuava sempre a osservarli e quindi, se i bimbi si fossero comportati bene, Tommaso avrebbe fatto trovar loro dolci e caramelle sotto il cuscino.

Racchiuso in una campana di vetro, Tommaso continuò a vegliare sulla città fino a quando l'amata banderuola fu colpita insieme alla guglia dai pesanti bombardamenti sovietici sulla capitale estone, durante la guerra, nel marzo 1944. La cima della torre venne ricostruita nel dopoguerra ed una copia del Vecchio Tommaso fu ricollocata nel 1952. Di nuovo, nel 1996 la torre venne restaurata, e una nuova brillante banderuola del Vecchio Tommaso fu alloggiata sulla sua sommità. La banderuola segnavento originale è oggi conservata all'interno del Municipio di Tallinn.

Secondo alcune fonti sembra che sia nata a Tallinn, nel 1441, l'usanza dell'Albero di Natale, quando fu eretto un grande abete nella Piazza del Municipio attorno al quale giovani uomini e donne ballavano insieme alla ricerca dell'anima gemella

Percorriamo la strada Rataskaevu, una delle più antiche della città, e vediamo il pozzo del fantasma, costruito nel 1375.

La chiesa di San Nicola è situata nel cuore della città vecchia a circa 50 metri a sud della piazza dell'antico palazzo del Municipio. È dedicata a san Nicola, patrono dei marinai, dei pescatori e dei bambini. Fu costruita in pietra calcarea attorno al 1230 - 1275 da mercanti della Westfalia provenienti dal Gotland. Mentre la città non era ancora fortificata, la chiesa aveva pesanti barre per chiudere e rinforzare le entrate, con nascondigli e scappatoie per i rifugiati. Quando le mura fortificate attorno alla città furono terminate nel XIV secolo, (le mura della città racchiusero la chiesa e l'insediamento nel 1310) la Chiesa perse la sua funzione difensiva e divenne una tipica chiesa parrocchiale medioevale. Vi sono solo alcune parti della chiesa originale che sono state conservate fino al presente. 

Tra il 1405 - 1420 la costruzione giunse al suo aspetto odierno, quando la navata centrale fu innalzata rispetto a quelle laterali e la chiesa fu ridisegnata come una grande basilica. Nel 1515 la torre fu elevata e coperta da una guglia di stile tardo gotico. Alla fine del XVII secolo la torre fu rinforzata e messa in sicurezza. La guglia fu rimpiazzata con una di stile barocco corredata di ariose fenditure, che diventarono sempre più alte di fase in fase nel corso dei secoli. La torre ora ha un'altezza di circa 105 metri. Fu l'unica chiesa a Tallinn che non venne intaccata dall'iconoclastia portata dalla riforma Protestante nel 1523. Il capo della congregazione versò piombo fuso nelle serrature della chiesa e le orde impetuose non poterono entrarvi. 

Un destino differente subì invece l'edificio il 9 marzo del 1944. La chiesa fu seriamente danneggiata dall'attacco delle bombe sovietiche durante la seconda guerra mondiale. Il risultato fu un incendio devastante che mandò la chiesa in rovina e distrusse la maggior parte del suo interno (esclusa la cappella di Sant'Antonio), le panche barocche, gli ambienti e il pulpito. La torre continuò ad emettere una cortina fumogena per quasi un mese. Molti preziosi tesori artistici poterono sopravvivere solo grazie alla tempestiva opera della popolazione estone che li prelevò in tempo dalla chiesa. Sotto l'occupazione sovietica i lavori di rinnovo tardarono ad arrivare e cominciarono solo nel 1953 per protrarsi lungamente e finire completamente solo nel 1981. 


La torre della chiesa venne nuovamente colpita il 12 ottobre 1982 da un incendio di natura probabilmente dolosa. La torre bruciò e la guglia fu distrutta, il tetto e la navata della cappella di Sant'Antonio restarono danneggiate. Dopo il restauro la chiesa venne nuovamente inaugurata nel 1984 come sala da concerti e museo, in cui è esposta la collezione di arte medioevale che fa parte del patrimonio artistico e museale dell'Estonia. 
Il capolavoro artistico più famoso presente nella chiesa è il dipinto della danza macabra (Danza della Morte) di Bernt Notke, maestro di pittura, tedesco di Lubecca, che rappresenta la transitorietà della vita, con le figure scheletriche della Morte che, danzando al suono di una cornamusa, prendono per mano sia il soggetto ricco e potente che quello debole e povero, indissolubilmente legati verso un'unica fine. È visibile oggi soltanto un frammento di circa sette metri dell'intera opera originale, che inizialmente era lunga trenta metri, alla fine del XV secolo. 



L'altare principale è stato costruito tra il 1478 - 1481 da un lavoro di Herman Rode, maestro di Lubecca. Il dipinto rappresentato mostra scene della vita di San Nicola e di san Vittore.



Ci sono molte altre opere pregevoli, come candelieri rinascimentali e barocchi.


La statua di San Cristoforo di Tobias Heintze del 1624.


Un esemplare di schermo decorativo in legno, di trecentocinquanta anni fa, intagliato da Frans Hoppenstätt. 


L'altare di Santa Maria del 1500; sulle ali della pala sono sopravvissuti solo frammenti dei dipinti.

Attorno alle navate si trovano diverse lastre sepolcrali.


Un Cristo sulla Croce affiancato da Maria e San Giovanni addolorati.


Altro trittico.


Altra foto.
Risparmio la foto inquietante di una sorta di bella (?) addormentata coperta da un drappo bianco e quella di una sfilata di sacchetti di carta, forse sostitutivi delle solite candeline, su cui sventolavano non meglio identificati bigliettini. Chi fosse interessato a vederle mi scriva.


L'unico battistero ottagonale luterano conservato in Estonia.


La sala degli argenti con il tesoro in argento di gilde, della associazione di fratellanza della Confraternita delle Teste Nere.

Usciamo dalla chiesa e la guida ci porta a fare un giro in pullman.

L'Auditorium del Festival della Canzone Estone è un teatro all'aperto costruito nel 1959 in cui si tiene ogni cinque anni il Festival della canzone estone, quest'ultimo considerato uno dei maggiori eventi corali al mondo, fondato nel 1869 da Johann Voldemar Jannsen mentre la nazione era ancora sotto il dominio dell'Impero Russo che l'aveva ridotta una provincia russa. Il festival venne considerato come uno degli eventi pionieri per creare nel popolo estone il risveglio di un'identità nazionale indipendente. Il gigantesco palcoscenico del teatro fu ideato per contenere oltre quindicimila cantori ma è anche possibile utilizzarlo in un'altra maniera: la performance si svolge di fronte al palcoscenico coperto nel quale comodamente prende posto la massa degli uditori.

Dal lato nord del palcoscenico della canzone si erge una torre antincendio alta 42 metri, che viene utilizzata durante il Festival ma è anche aperta tutto l'anno e visitabile dai turisti cui viene offerto un bellissimo panorama sulla capitale estone e il suo porto, dove spesso attraccano grandi navi da crociera.
Foto di Hiiumaamudeliklubi - Opera propria


Nel 1988 il popolo estone iniziò qui, durante il Festival, la protesta contro la lunga occupazione sovietica giunta quasi al cinquantesimo anno. Il popolo iniziò a intonare inni patriottici fino ad allora proibiti dal regime militare sovietico. Questo atto venne riconosciuto a livello internazionale come la Rivoluzione Cantata che richiedeva il ritiro dell'occupazione sovietica. Foto di Dennis Jarvis - Flickr
La capienza ottimale della struttura è di 75.000 persone, sebbene nel periodo della Rivoluzione Cantata nel 1988 oltre 300.000 persone si accalcarono nell'Auditorium per richiedere la libertà. Negli anni successivi tuttavia, dopo il riottenimento dell'agognata indipendenza estone è stato posto un freno al numero di affluenza massima che oggi si aggira attorno alle 100.000 persone.

Gustav Ernesaks (12 dicembre 1908 - 24 gennaio 1993) è stato un compositore estone e un direttore di coro. Ha avuto un ruolo fondamentale nella Rivoluzione cantata ed è stato una delle figure importanti della tradizione del Festival della canzone estone. Una statua dedicata al compositore è stata eretta nel 2004 nel prato antistante l’auditorium.



Pirita è un distretto periferico; il toponimo deriva fiume omonimo che lo attraversa e che sfocia nella Baia di Tallinn. È il distretto meno popolato e più tranquillo di Tallinn, per lo più costituito da piccole villette tranquille, abitate quasi esclusivamente da estoni, tra il verde della foresta. 


E’ noto per aver ospitato le competizioni veliche delle Olimpiadi del 1980, presso il Pirita yachting centre, costruito appositamente per l'avvenimento. La spiaggia di Pirita è la più estesa di Tallinn.


Anche la torre televisiva di Tallinn è stata costruita come struttura accessoria per i Giochi della XXII Olimpiade del 1980, impiegata soprattutto per garantire la copertura radiotelevisiva delle competizioni di vela che qui ebbero luogo. La torre ha un’altezza di 314 metri; il corpo è costituito da cemento armato, con anelli dello spessore di 50 cm per un totale 17.000 tonnellate. La terrazza panoramica, collocata al ventunesimo piano e originariamente progettata per includere anche una sezione rotante, si eleva a 170 metri dal suolo, ha un diametro di 38 metri e ospita un ristorante. Fori di proiettili sparati durante il tentato colpo di stato di Mosca del 1991 sono ancora visibili alla base della torre.

L'ex Monastero di Santa Brigida è un edificio gotico, dedicato a Brigida di Svezia, religiosa e mistica svedese, fondatrice dell'Ordine del Santissimo Salvatore proclamata santa da papa Bonifacio IX nel 1391. Fu costruito nel 1407 da alcuni mercanti facoltosi, appartenenti all'ordine dei Cavalieri Portaspada, molti dei quali divenuti successivamente monaci del monastero; era un ordine monastico militare tedesco costituito nel 1202 da Alberto di Riga. La regola era fondata su quella dei Cavalieri templari: furono chiamati anche "Cavalieri di Cristo", "Fratelli della spada" e "Ordine livoniano". 



Dell'antico monastero rimangono le rovine del timpano o frontone gotico, alto 35 metri 

e le mura perimetrali. Il resto venne distrutto in un incendio da Ivan il Terribile, durante la guerra di Livonia, nel 1577.


Nel XVII secolo di fronte alla chiesa si sviluppò il cimitero dei contadini e secondo popolari leggende estoni ci sono passaggi sotterranei segreti che collegherebbero il monastero alla città.


Nel 1996 è stato concesso allo suore brigidine il diritto di far ritorno presso il monastero e di riprendere le loro attività religiose, in una nuova sede adiacente ai resti dell'antico edificio.









Si chiude qui la prima giornata, ma la cronaca continua.

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