domenica 1 ottobre 2017

Gita ai Castelli della Loira - Montluçon e Vichy

12 agosto: Montluçon, Vichy, rientro in Valsusa.


Un fuori programma veramente gradito: la sosta a Montluçon, decisa dalla nostra accompagnatrice, dal momento che una delle nostre compagne di viaggio è nata proprio in questa deliziosa città. Montluçon è situata nel dipartimento dell'Allier della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.

La città ebbe un notevole sviluppo in età tardomedievale e agli inizi dell'età moderna. Il suo edificio più rappresentativo è il celebre castello (XV- XVI secolo), che appartenne ai Duchi di Borbone e che oggi è adibito a museo (di storia, folclore, artigianato locale e altro).

La prima menzione di un luogo chiamato Monte Lucii risale all'XI secolo. Costruito nel XIV secolo da Luigi II di Borbone,il castello ha un ampio corpo principale rettangolare, fiancheggiato da una torretta e da una grossa torre rettangolare. Protetto da un bastione e dal muro di cinta della città, di cui rimangono dei resti nel giardino Wilson, sorge su una piccola collina rocciosa su una curva nel fiume Cher.

Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi occuparono lo stabilimento Dunlop (anche se Montluçon era nella zona libera) per sfruttare il laboratorio di ricerca per sintetizzare la gomma: la produzione di pneumatici per gli aerei della Luftwaffe era fondamentale. Per questo motivo, gli alleati hanno bombardato la città il 15 e 16 settembre 1943.

La città alta, il centro storico, sulla riva destra del Cher, conserva diversi edifici del XV e XVI secolo. La città bassa, attraversata dal Cher, è la zona industriale. Nel centro storico, con strade ripide e tortuose su cui si affacciano vecchie case a graticcio, si possono trovare una quindicina di edifici classificati e inseriti nel patrimonio dei monumenti storici.

Il quartiere Saint-Pierre, con le case a graticcio, vanta anche la chiesa omonima, edificio romanico dichiarato monumento storico nel 1978. La costruzione è iniziata nel XII secolo e terminata nel XVII secolo.

L'attuale campanile risale al XVIII secolo: la chiesa custodisce una splendida statua di Maria Maddalena del tardo Quattrocento. Non l'ho vista ma non potevo non citarla...

Sempre quartiere San Pietro. 


L'Hotel de Ville, cioè il Municipio.

Una bella fontana 


e un angolino tranquillo dove riposare.

A malincuore lasciamo questo piccolo gioiello per dirigerci a Vichy, ultima tappa prima del rientro in valle.


Vichy è situata nel dipartimento dell'Allier della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. La presenza di sorgenti termali favorì la fondazione dell'antico borgo fin dal tempo dei Gallo-Romani. Il toponimo "Vipiacus" comparve verso la fine del III secolo. Nel Medio Evo, Vichy appartiene ai duchi di Borbone fino al 1527, quando viene unita al Regno di Francia. Nel XVII secolo comincia a svilupparsi il turismo termale da parte dei nobili che trovano le acque di Vichy "miracolose". La marchesa di Sévigné, in cura termale dal 1676 al 1677, attribuisce loro la guarigione delle sue mani.
Nel 1799, Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, fece una cura insieme al figlio Luigi.
Durante il Secondo Impero Vichy conosce un grande sviluppo. Diviene una stazione alla moda, frequentata anche dall'imperatore Napoleone III, i cui soggiorni contribuiranno alla profonda trasformazione alla città: nuovi argini per l'Allier e nuove direttrici urbane, edificazione del Palais des Congrès-Opéra del 1865, il parco d'Allier Napoleone III e le residenze imperiali;


in stile Belle Epoque, la Hall des Sources del 1902, la galleria coperta in metallo del Parc des Sources

il Centre Thermal des Dômes, il Pavillon des Célestins e le ville e i palazzi Belle Epoque.

Edifici a Vichy.

 
Il municipio. 


Un ponte sul fiume Allier.




La città divenne famosa, suo malgrado, in seguito all'armistizio ivi firmato il 22 giugno 1940. La zona non occupata dai tedeschi prese il nome di Stato Francese e si insediò nella città il successivo 1º luglio, in ragione della sua relativa vicinanza con Parigi e della capacità alberghiera. Quello stesso giorno il neocostituito governo prese possesso di numerosi hôtel, e 600 parlamentari raggiunsero la città per la riunione delle Camere, nella cui seduta dei successivi 9 e 10 luglio venne votata la fine della terza Repubblica, l'abolizione del regime repubblicano e l'istituzione del nuovo Stato Francese, con alla testa il maresciallo Philippe Pétain. Solamente 80 deputati votarono contro la risoluzione. A partire da quella data, Vichy fu, per quattro anni, capitale di quella parte di Francia collaborazionista dei nazisti.


Ovviamente una degustazione della famosa acqua era d'obbligo. 


Abbiamo percorso la galleria coperta





quindi siamo entrati nel Palazzo delle sorgenti, 
 
ai cui rubinetti abbiamo caricato le nostre bottigliette. 





Abbiamo ammirato anche una delle fonti in cui gorgogliava la famosa acqua. 




Dal nome della cittadina nasce la storica marca di dermo-cosmetica Vichy Laboratoires, brand del Gruppo leader nella cosmetica l'Oréal. Nel 1931 nasce la Société d’Hygiène Dermatologique de Vichy, da un fatto alquanto particolare. Georges Guerin, a causa di una caduta dolorosa, si recò per farsi curare al centro termale di Vichy. Riconoscendo nelle acque termali grandi benefici decise, in collaborazione con il Dr. Halles, medico presso il centro termale, di creare una linea di cosmetici con le proprietà curative delle acque termali. 

La città è oggi conosciuta anche per il motivo per stoffe a quadretti detto appunto "quadretti Vichy". Reso celebre da Brigitte Bardot, che lo sfoggiò su una famosa copertina della rivista Elle e lo scelse nella variante bianco e rosa confetto per le sue nozze con l'attore Jacques Charrier, questo motivo quadrettato è normalmente utilizzato nei tessuti di cotone per grembiuli e camicie (bianco e blu, bianco e celeste, bianco e rosa,...) prodotti proprio nella città francese di Vichy. 

E anche questa gita si è conclusa. 

Rientriamo alla base e ci prepariamo per la prossima, che non tarderà. 

Nessun commento:

Posta un commento