lunedì 2 ottobre 2017

Considerazioni sulla gita ai Castelli della Loira

Come si può vedere la nostra gita ai Castelli della Loira ha compreso anche una parte della costa atlantica della Francia, nella zona di La Rochelle e con l'Ile de Rè. Nelle mie solite considerazioni cercherò di non dare troppo risalto al Castello di Chenonceau, il mio preferito, perché in realtà tutto è stato affascinante e ricco di sorprese.


Cominciamo con la strada, in moltissimi punti abbellita da rotatorie che, oltre a svolgere il loro ruolo, sono veri e propri riconoscimenti per l'artigianato, i fiori, la scultura. La Francia inoltre vanta circa 7.000 chilometri di percorsi ciclo-pedonali; entro il 2020 dovrebbe possederne 20.000 come previsto da un progetto nazionale. 
Sulle stradine della campagna francese si contano circa 2.600 km di itinerari che integrano una quarantina di percorsi – le Voies vertes o Vie verdi – riservati esclusivamente alle gite in bicicletta. La Loire à Vélo è un percorso per cicloturisti lontano dalle strade trafficate, lungo piste ciclabili per 800 km.


La regione della Valle della Loira non offre solamente magnifici castelli medievali e rinascimentali, ma anche una varietà di armoniosi paesaggi attraversati da corsi d’acqua e dolci vigneti, borghi pittoreschi e cittadine ricche di arte e di storia.
Questa incantevole valle è il più grande sito francese dichiarato Patrimonio Culturale Vivente dell’UNESCO

Delle abitazioni troglodite, scavate nella roccia calcarea della collina e ancora oggi abitate, ho già parlato nella cronaca. Ripropongo però l'immagine di questo affascinante mondo che mi era sconosciuto. Mille chilometri di gallerie sotterranee sono il risultato di scavi nel tufo per prelevare la pietra utile alla costruzione dei castelli.

Sembra sia diventato di moda trascorrere le vacanze in queste grotte e molte sono state attrezzate con ogni confort e trasformate in comodi alberghi.
 
La diversità dei territori della Valle della Loira offre un'ampia selezione di vini bianchi secchi, dolci, liquorosi, rossi novelli o invecchiati, rosé, frizzanti... Rinomati per la loro leggerezza e il loro sapore tipico, questi vini possono accompagnare armoniosamente qualsiasi tipo di cucina.
I vigneti della Turenna vantano ben 9 denominazioni di origine controllata (DOC).
Le vigne della Turenna si trovano su colline soleggiate, ideali per coltivare e veder maturare l'uva. Sugli altopiani, leggermente vallosi, le vigne si estendono a perdita d'occhio e qua e là si scorgono belle tenute che costeggiano le strade di campagna. Percorrendo la strada dei vini della Valle della Loira si può colgliere l'occasione per visitare le proprietà di alcuni viticoltori, le loro cantine e degustare il loro vino migliore. 


Nei nostri molti spostamenti abbiamo spesso visto bovini al pascolo. La Francia è il primo produttore di razze da carne in Europa con 21 razze bovine di cui 11 da carne, che rappresentano circa il 60% della produzione in Francia. Alla Razza Charolaise appartengono imponenti bovini color crema, originari della regione della Saona e della Loira.

La Razza Blonde d’Aquitaine è un incrocio di tre razze originarie dell’Aquitaine: la Garonnaise, la Quercy e la Blonde des Pyrénées.Questi animali vivono in zone alberate e sono originari della Loira. Si adattano a condizioni climatiche diverse e trascorrono la maggior parte dell’anno allo stato brado nei pascoli

La Valle della Loira è caratterizzata da una clima mite e temperato di origine oceanica: vanta estati secche con temperature miti e ventilate mentre l’autunno non è mai eccessivamente freddo. In estate le temperature non superano i 25° e non scendono sotto i 14°. Beh, sì, l'ombrello ci è servito...

Ma la Loira è soprattutto fonte di bellezza, dovuta al re Carlo VIII il quale, durante una campagna militare in Italia, rimasto estasiato dalla cultura del Rinascimento la volle portare nel suo Paese insieme ad alcuni architetti. A Carlo VIII si deve la trasformazione del Castello di Amboise, dove il suo successore Francesco I ospiterà Leonardo da Vinci. 



Ripropongo una veloce carrellata di immagini dei castelli visitati.


Chambord 

Chenonceau

I giardini di Villandry 


Azay le Rideau

Chinon 

Le case, ma anche i castelli, sono spesso costrite in pietra calcarea e hanno tetti in ardesia, uno dei più antichi sistemi di copertura degli edifici, materiali facili da reperire nel territorio circostante. Il tetto in ardesia ha anche un alto valore estetico, al punto da essere usato anche in paesi lontani dalle cave di questo materiale.

Il castello di Ussé, castello gotico e rinascimentale situato sulle rive del fiume Indre, non era previsto nella nostra visita, ma ne accenno perché Charles Perrault si sarebbe ispirato a questo castello per la favola della Bella addormentata nel bosco. Parte del suo fascino è dovuto ai magnifici tetti di ardesia.

La Loira Atlantica presenta un meraviglioso litorale con spiagge, cale selvagge, coste rocciose e stazioni balneari di grande fama. Come già scritto, noi siamo stati a Ile de Ré, un alternarsi di saline, pinete, vigneti, dune di sabbia ricoperte di sparto, piste ciclabili e villaggi dalle case bianche.

Una delle tante cose che non sapevo: la salicornia, conosciuta anche come asparago di mare, è un concentrato di sali minerali e altre sostanze buone per l’organismo. Apporta poche calorie, quindi è adatta nelle diete dimagranti, e predilige habitat vari e diversi tra di loro, come le paludi, le spiaggie e gli scogli. La salicornia è una pianta che l’uomo sfrutta sin dall’antichità: i Vichinghi la impiegavano per le sue proprietà diuretiche e depurative.

Punto dolente, il cibo. I piatti di pesce naturalmente sono tanti ma abbondano anche le moules (cozze), che vengono proposte in tutte le salse e accompagnate delle immancabili frites (patatine). Brodini come primo e poco pane, drammatico per italiani come noi.
Un aspetto detestabile è anche il fatto che ben pochi francesi conoscono o ammettono di conoscere l'italiano; a malapena tollerano l'inglese. Se ci si rivolge loro con una richiesta qualsiasi in italiano il minimo che possa capitare è uno sguardo bovino di sufficienza, salvo poi tentare una traduzione scolastica ed essere quindi capiti.

Ho trovato in rete una classifica relativa alla simpatia delle popolazioni: quali sono i paesi più maleducati del mondo? La domanda è stata posta da Skyscanner, il sito di comparazione di voli low cost, con un sondaggio internazionale. E, non troppo a sorpresa, il risultato delle votazioni dei partecipanti ha conferito la medaglia d’oro alla Francia. Un paese inviso ai più soprattutto per la riluttanza del suo popolo ad imparare l’inglese, il suo testardo orgoglio nazionalista e la scarsa considerazione nei confronti del turista che non si esprima nella lingua locale.

Insomma, si credono tutti Luigi XIV.


Da oltre 40 anni ormai il marchio "Città e villaggi fioriti" si è diffuso sia tra i cittadini che tra i comuni. Più di 12.000 comuni hanno fatto domanda ma solo un quarto di loro sono stati premiati con il marchio. Tra le città e villaggi in fiore, solo 205 Comuni hanno raggiunto la più alta distinzione, il prestigioso marchio "4 Fiori". Chiudo con questa bella immagine. Alla prossima!

domenica 1 ottobre 2017

Gita ai Castelli della Loira - Montluçon e Vichy

12 agosto: Montluçon, Vichy, rientro in Valsusa.


Un fuori programma veramente gradito: la sosta a Montluçon, decisa dalla nostra accompagnatrice, dal momento che una delle nostre compagne di viaggio è nata proprio in questa deliziosa città. Montluçon è situata nel dipartimento dell'Allier della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi.

La città ebbe un notevole sviluppo in età tardomedievale e agli inizi dell'età moderna. Il suo edificio più rappresentativo è il celebre castello (XV- XVI secolo), che appartenne ai Duchi di Borbone e che oggi è adibito a museo (di storia, folclore, artigianato locale e altro).

La prima menzione di un luogo chiamato Monte Lucii risale all'XI secolo. Costruito nel XIV secolo da Luigi II di Borbone,il castello ha un ampio corpo principale rettangolare, fiancheggiato da una torretta e da una grossa torre rettangolare. Protetto da un bastione e dal muro di cinta della città, di cui rimangono dei resti nel giardino Wilson, sorge su una piccola collina rocciosa su una curva nel fiume Cher.

Durante la seconda guerra mondiale i tedeschi occuparono lo stabilimento Dunlop (anche se Montluçon era nella zona libera) per sfruttare il laboratorio di ricerca per sintetizzare la gomma: la produzione di pneumatici per gli aerei della Luftwaffe era fondamentale. Per questo motivo, gli alleati hanno bombardato la città il 15 e 16 settembre 1943.

La città alta, il centro storico, sulla riva destra del Cher, conserva diversi edifici del XV e XVI secolo. La città bassa, attraversata dal Cher, è la zona industriale. Nel centro storico, con strade ripide e tortuose su cui si affacciano vecchie case a graticcio, si possono trovare una quindicina di edifici classificati e inseriti nel patrimonio dei monumenti storici.

Il quartiere Saint-Pierre, con le case a graticcio, vanta anche la chiesa omonima, edificio romanico dichiarato monumento storico nel 1978. La costruzione è iniziata nel XII secolo e terminata nel XVII secolo.

L'attuale campanile risale al XVIII secolo: la chiesa custodisce una splendida statua di Maria Maddalena del tardo Quattrocento. Non l'ho vista ma non potevo non citarla...

Sempre quartiere San Pietro. 


L'Hotel de Ville, cioè il Municipio.

Una bella fontana 


e un angolino tranquillo dove riposare.

A malincuore lasciamo questo piccolo gioiello per dirigerci a Vichy, ultima tappa prima del rientro in valle.


Vichy è situata nel dipartimento dell'Allier della regione dell'Alvernia-Rodano-Alpi. La presenza di sorgenti termali favorì la fondazione dell'antico borgo fin dal tempo dei Gallo-Romani. Il toponimo "Vipiacus" comparve verso la fine del III secolo. Nel Medio Evo, Vichy appartiene ai duchi di Borbone fino al 1527, quando viene unita al Regno di Francia. Nel XVII secolo comincia a svilupparsi il turismo termale da parte dei nobili che trovano le acque di Vichy "miracolose". La marchesa di Sévigné, in cura termale dal 1676 al 1677, attribuisce loro la guarigione delle sue mani.
Nel 1799, Maria Letizia Ramolino, madre di Napoleone, fece una cura insieme al figlio Luigi.
Durante il Secondo Impero Vichy conosce un grande sviluppo. Diviene una stazione alla moda, frequentata anche dall'imperatore Napoleone III, i cui soggiorni contribuiranno alla profonda trasformazione alla città: nuovi argini per l'Allier e nuove direttrici urbane, edificazione del Palais des Congrès-Opéra del 1865, il parco d'Allier Napoleone III e le residenze imperiali;


in stile Belle Epoque, la Hall des Sources del 1902, la galleria coperta in metallo del Parc des Sources

il Centre Thermal des Dômes, il Pavillon des Célestins e le ville e i palazzi Belle Epoque.

Edifici a Vichy.

 
Il municipio. 


Un ponte sul fiume Allier.




La città divenne famosa, suo malgrado, in seguito all'armistizio ivi firmato il 22 giugno 1940. La zona non occupata dai tedeschi prese il nome di Stato Francese e si insediò nella città il successivo 1º luglio, in ragione della sua relativa vicinanza con Parigi e della capacità alberghiera. Quello stesso giorno il neocostituito governo prese possesso di numerosi hôtel, e 600 parlamentari raggiunsero la città per la riunione delle Camere, nella cui seduta dei successivi 9 e 10 luglio venne votata la fine della terza Repubblica, l'abolizione del regime repubblicano e l'istituzione del nuovo Stato Francese, con alla testa il maresciallo Philippe Pétain. Solamente 80 deputati votarono contro la risoluzione. A partire da quella data, Vichy fu, per quattro anni, capitale di quella parte di Francia collaborazionista dei nazisti.


Ovviamente una degustazione della famosa acqua era d'obbligo. 


Abbiamo percorso la galleria coperta





quindi siamo entrati nel Palazzo delle sorgenti, 
 
ai cui rubinetti abbiamo caricato le nostre bottigliette. 





Abbiamo ammirato anche una delle fonti in cui gorgogliava la famosa acqua. 




Dal nome della cittadina nasce la storica marca di dermo-cosmetica Vichy Laboratoires, brand del Gruppo leader nella cosmetica l'Oréal. Nel 1931 nasce la Société d’Hygiène Dermatologique de Vichy, da un fatto alquanto particolare. Georges Guerin, a causa di una caduta dolorosa, si recò per farsi curare al centro termale di Vichy. Riconoscendo nelle acque termali grandi benefici decise, in collaborazione con il Dr. Halles, medico presso il centro termale, di creare una linea di cosmetici con le proprietà curative delle acque termali. 

La città è oggi conosciuta anche per il motivo per stoffe a quadretti detto appunto "quadretti Vichy". Reso celebre da Brigitte Bardot, che lo sfoggiò su una famosa copertina della rivista Elle e lo scelse nella variante bianco e rosa confetto per le sue nozze con l'attore Jacques Charrier, questo motivo quadrettato è normalmente utilizzato nei tessuti di cotone per grembiuli e camicie (bianco e blu, bianco e celeste, bianco e rosa,...) prodotti proprio nella città francese di Vichy. 

E anche questa gita si è conclusa. 

Rientriamo alla base e ci prepariamo per la prossima, che non tarderà.